Tre giovani talenti della musica internazionale new entry del Festival del Sole

La “viral” star star da milioni di contatti, il “Paganini” della tromba, e la violinista definita da Accardo “uno del talenti più straordinari

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 giugno 2012 18:09
Tre giovani talenti della musica internazionale new entry del Festival del Sole

Il concerto di mercoledì 13 giugno ospita delle “new entry” della scena musicale internazionale, giovani virtuosi che negli ultimi anni sono emersi con un susseguirsi di grandi successi. La violinista sarda Anna Tifu, enfant prodige vincitrice di numerosi premi e oggi considerata una delle più grandi promesse del violino, in Italia e all’estero; Valentina Lisitsa, pianista ucraina di straordinario virtuosismo impostasi all’attenzione fin dalle sue prime esibizioni in duo con suo marito, anch’egli pianista e oggi artista con una popolarità da rockstar dato il successo e i milioni di contatti per i suoi concerti in rete; Sergei Nakariakov, oggi definito il Paganini della tromba. Il programma della serata spazierà tra il barocco di Giovanni Antonio Vitali, i classici Mozart e Haydn, per concludersi con l’impetuoso Shostakovich. Il sipario si alzerà sulle note dell’Ouverture dall’opera La Finta Giardiniera K196 di Wolfgang Amadeus Mozart. L’autore compose quest’opera all’età di 19 anni su commissione probabilmente del principe elettore bavarese Massimiliano III e venne rappresentata a Monaco di Baviera nella stagione di carnevale del 1775 riscuotendo grande successo.

La partitura prevede l'utilizzo di una piccola orchestra formata da 2 flauti, 2 oboi, 2 fagotti, 4 corni, 2 trombe e archi, ma la scrittura è molto densa e complessa per la compagine strumentale. L’Ouverture sarà eseguita dall’Orchestra da Camera Fiorentina, diretta dal suo fondatore Giuseppe Lanzetta. Costituitasi nel 1991, in pochi anni ha accumulato, anche grazie alla dedizione del M° Lanzetta, un vasto repertorio, eseguito nelle più grandi sale italiane ed internazionali, ed è oggi considerata “una delle migliori orchestre da camera d’Europa”. Secondo brano in programma è il Concerto in do maggiore Hob Vll:1 di Franz Joseph Haydn, scritto in origine per violoncello e orchestra, ma eseguito stasera nella parte solista da Sergei Nakariakov nell’arrangiamento (ad opera di lui stesso) per flicorno e orchestra.

Composto probabilmente tra il 1761 e il 1765, oggi è considerato uno dei più pregevoli dei circa venti Concerti composti da Haydn per diversi strumenti. Si presenta come un brano elegante in cui i tratti propri del classicismo emergono in una eccezionale amalgama tra orchestra e solista, anche nei passi a prima vista più contrastanti. La parte solista è molto ricca e stilisticamente elegante, tanto da evocare lo stile vocale. Il virtuosismo infatti è evidente ma non ostentato, con un naturale equilibrio tra dimostrazione di bravura e interesse puramente musicale, mentre sono evitati quei contrasti accesi e drammatici tra solista e orchestra che saranno tipici del concerto ottocentesco. Il Moderato iniziale procede deciso e ritmicamente misurato con un andamento quasi di marcia e, nella forma, resta in bilico fra il modello del ‘concerto barocco’ e quello moderno del ‘tempo di sonata’, che lo stesso Haydn andava fissando; ad ogni sua ripresa il tema principale appare leggermente modificato.

L’Adagio centrale è invece in forma di romanza: il tono è solenne ma anche intimo, con il solista accompagnato lievemente dai soli archi. L’Allegro molto conclusivo è un movimento splendido per vitalità, arguzia e inventiva, in puro stile classico. Sergej Nakariakov, oltre ad essere un grande esecutore, ha ereditato da suo padre, che fu per lui, sin dall’infanzia, primo mentore e maestro, la passione di trascrivere per il suo strumento concerti classici originariamente composti per altri strumenti, come il violoncello.

Con la sua tecnica impeccabile e la costante ricerca di nuove forme di espressione musicale ha attirato l’attenzione della critica e degli appassionati del settore musicale sul suo strumento, riadattandovi celebri opere del passato originariamente destinate ad altri strumenti, così come il Concerto in do maggiore di Haydn. Seguirà un brano barocco di Tommaso Antonio Vitali: la Ciaccona in sol minore. In origine fu composta per violino e basso continuo, ma questa sera la giovane violinista sarda Anna Tifu la eseguirà nella versione con accompagnamento orchestrale.

In realtà ancora oggi non si è sicuri che il brano appartenga al compositore, in quanto sul manoscritto di Dresda il copista aveva scritto “Parte del Tomaso Vitalino”, e quest’ultimo potrebbe anche non essere Tommaso Antonio Vitali. La forma musicale della ‘ciaccona’ si distingue per peculiare ritmo ternario, e per esser composta da una serie di variazioni su un tema che ricorre in modo ostinato nella parte del basso continuo, definendo al contempo lo schema armonico della composizione.

La Ciaccona di Vitali può essere definita soliloquio meditativo. Inizia in modo molto chiaro, scandito e lineare, ma, man mano che il brano procede, si complica sempre di più, sia formalmente sia espressivamente: il violino interpreta una varietà di inflessioni e di declamazioni che spaziano dal puro decorativismo allo stile sentimentale più intenso, proprio del compositore. Il crescente virtuosismo, le difficoltà tecniche dovute a continui cambi di tonalità e la grande passionalità hanno fatto sì che la ciaccona ha fatto parte del repertorio dei più grandi violinisti della storia.

Quindi il Teatro della Pergola si riempirà della musicalità e del virtuosismo della pluripremiata Anna Tifu, giovane promessa della musica italiana ed internazionale, che, da bambina prodigio, oggi continua a sorprendere il suo pubblico anche per la notevole presenza scenica oltre che per lo straordinario talento. Chiuderà la serata un brano molto complesso e dal carattere scherzoso e impetuoso: il Concerto per pianoforte, tromba ed orchestra d'archi n.1 op.35 di Dmitri Shostakovich. Protagonisti di questa esecuzione saranno la pianista ucraina Valentina Lisitsa e ancora una volta la tromba di Sergei Nakariakov, accompagnati dall’Orchestra da Camera Fiorentina diretta da Giuseppe Lanzetta. Composto ed eseguito per la prima volta nel 1933, con l'Orchestra Filarmonica di Leningrado e il compositore stesso al pianoforte, il Concerto op.35 presenta un organico molto particolare, così come originale è il nome datogli dal compositore: Concerto per pianoforte con accompagnamento di orchestra d’archi e tromba.

Nonostante il titolo, si tratta di un concerto per il solo pianoforte solista piuttosto che un doppio concerto, in cui la tromba e il pianoforte hanno uguale rilievo. Le parti per tromba spesso assumono la forma di interiezioni ironiche, sottolineando l’umorismo e l’arguzia dei passaggi per pianoforte. Tuttavia, la tromba assume un’importanza relativamente uguale al pianoforte solista nel passo conclusivo dell’ultimo movimento, subito dopo la cadenza per pianoforte solo. Dopo l’impetuoso Allegretto iniziale, ci si immerge nell’intimità del secondo movimento, Lento.

Il terzo, Moderato, è stato spesso erroneamente considerato come una introduzione al movimento conclusivo, l’ironico Allegro con brio, piuttosto che come un movimento a se stante. Ma mentre il Moderato è di natura più grave, l’ Allegro con brio ha un carattere più leggero e virtuosistico. Una cadenza breve e intensa conclude il Concerto, con accordi solenni in do maggiore degli archi e del pianoforte, accompagnato da passaggi veloci della tromba, in uno stile, per così dire, “umoristico”.

Il brano è ricco di citazioni di altre opere dello stesso Shostakovich (compaiono vari stralci della suite de Il povero Colombo) e di altre opere di grandi compositori, come Haydn e Beethoven (di cui sono evidenti riferimenti all’Appassionata). Nella melodia della tromba nell’ Allegro con brio Shostakovich addirittura riprende la melodia di una nota canzone popolare inglese, dal titolo “Poor Jenny”. L’Opera 35 è un concerto che si può dunque definire “vario” e, se vogliamo, anche un po’ eclettico, proprio dello stile del compositore e che ben si addice al carattere grintoso e alla peculiare musicalità di Valentina Lisitsa, vera star del pianismo internazionale nella comunità web (utenti ai quali chiede addirittura in alcuni casi di scegliere e compilare il programma dei suoi concerti) e non solo.

Curriculum di assoluto prestigio, dai primi anni ’90 ad oggi, si è imposta all’attenzione di pubblico e della critica con le sue esibizioni da solista con le migliori orchestre internazionali e in formazioni da camera in giro per il mondo, con un repertorio che spazia da Chopin a Liszt, da Rachmaninoff a Schubert. In questa serata, insieme agli altri solisti Anna Tifu e Sergei Nakariakov, all’Orchestra da Camera Fiorentina e al M° Giuseppe Lanzetta regalerà al pubblico del Festival del Sole un’altra indimenticabile serata all’insegna della grande musica.

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