“Rassegna della fragola, dei fiori e dei prodotti della nostra terra”

In Versilia la fragola nostrale resiste nonostante in crisi. La concorrenza del Sud Italia e della fragola spagnola ha modificato le strategie di produzione delle aziende specializzate: c’è chi al posto delle fragole ora coltiva zucchine

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 maggio 2012 16:13
“Rassegna della fragola, dei fiori e dei prodotti della nostra terra”

In Versilia la fragola nostrale resiste nonostante in crisi. La concorrenza del Sud Italia e della fragola spagnola ha modificato le strategie di produzione delle aziende specializzate: c’è chi al posto delle fragole ora coltiva zucchine. Dimezzate le produzioni.Le imprese si difendono puntano su qualità e filiera corta. La fragola in mostra dal 25 al 27 novembre a Villa Le Pianore in occasione della Rassegna della Fragola, dei Fiori e dei Prodottidella nostra terra. Demetra presidio e vetrina della fragolicoltura nonostante l’evidenze crisi.

Sexy ma sempre di moda secondo l’ultima indagine sul settore lanciata proprio in occasione dell’edizione 2010 della “Rassegna della fragola, dei fiori e dei prodotti della nostra terra” che torna da venerdì 25 a domenica 27 a Villa Le Pianore (Camaiore), la fragola, di questo passo, rischia di diventare una rarità nella sua terra. Impossibile, se non a caro prezzo, tenere il passo dei competitor del Sud Italia e di alcuni paesi come la Spagna. La loro fragola costa meno, molto meno ma nonostante tutto in Versilia c’è chi non molla e la coltiva ancora.

La produzione è dimezzata rispetto a tre, quattro, dieci anni fa quando Capezzano e la Piana erano un mare rosso fragola, eppure per quei pochi e coraggiosi prodotturi che ancora “puntano ed investono” sulla fragola autoctona, la famosa camaiorese, i risultati non mancano. Il mercato di riferimento è quello locale, la Versilia: e quando parli di fragola di Camaiore nessuno sa resistere. La trovi nella piccola Bottega di vicinato, dall’ortofrutta di fronte a casa, e nei mercati degli agricoltori dove filiera corta e qualità sono le parole d’ordine.

Demetra rimane, in questo senso, l’ultimo avamposto per esaltare i sapori, la fragranza e la particolarità della fragola nostrale. Ma che fatica. “Dieci anni fa – racconta Mauro Dalle Mura dell’azienda L’Ortofresco – avevo anche 10 mila piante di fragola. Oggi arrivo a 3 mila piante. E’ impossibile competere con i produttori del Sud e con la fragola spagnola che finisce sul mercato alla metà del prezzo della nostrale. Ci difendiamo puntando su qualità e sul mercato locale dove la gente fortunamente sa riconoscere ed apprezza un prodotto vero, sano, genuino e camaiorese al 100%”.

Dalle Mura è uno dei più assiduiprotagonisti del mercato di Campagna Amica di Coldiretti: “L’unico modo per difendersi – spiega - è accorciare la filiera, tagliare gli intermediari e giocare su un mercato tutto locale. Non c’è storia con quei produttori”. E’ passato da 5 mila piante a poco più di 2 mila con una produzione, oggi, di 150 padelle a settimana, circa 300 chilogrammi. “Produzione più che dimezzata – racconta Gabriele Palmerini, 36 anni, produttore di Piano di Mommio – i nostri prezzi non tengono più il mercato.

Meno male che ci sono i mercati della filiera corta: sono l’unica ed ultima difesa per lavorare in qualità”. Palmerini è convinto che “l’unica soluzione sia limitare i passaggi: più mani gonfiano i prezzi – spiega – e non possiamo competere con chi riesce a vendere all’ingrosso al 40% in meno. Produco tante fragole quanto il mercato locale può assorbire”. Al posto delle fragole ora ci sono le zucchine. La legge della domanda e dell’offerta ha obbligato Arturo Bonuccelli, 40 anni, dell’azienda Il Giardino tra Capezzano e Piano di Mommio a modificare strategie decennali: “Non riuscivo più a venderle all’ingrosso – spiega l’imprenditore – perché ormai la produzione è tutta sbilanciata al Sud.

Hanno costi inferiori. Costa la metà della nostra fragola nostrale. Alcuni anni fa era una parte importante della nostra produzione, oggi il mercato richiede le zucchine. La vendita diretta è forse l’unica strada per conservare una delle grandi tradizioni della nostra terra”. Per informazioni Ufficio Turismo Comune di Camaiore Apertura: Venerdì ore 16Sabato e Domenica ore 9Chiusura: ore 19,30 Email: turismo@comune.camaiore.lu.it Tel: 0584.986204 / Fax: 0584.986297Segreteria: 329-23 04 835 Orario: dal lunedì al venerdì dalle 14,30 alle 17,30

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