Toscana-Tunisia: nuove opportunità di sviluppo con “il portale d’Africa”

Nella Tunisia di oggi c’è più trasparenza, una maggiore razionalità nella spesa pubblica, una seria lotta alla corruzione, una banca centrale indipendente e come competitività

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 marzo 2012 16:54
Toscana-Tunisia: nuove opportunità di sviluppo con “il portale d’Africa”

Tunisia “portale d’Africa”. Non ha dubbi Riadh Bettaieb, ministro tunisino dell’investimento e della cooperazione internazionale, in questa definizione e in quella conseguente (“La Tunisia può essere una fondamentale piattaforma di scambio e di sviluppo economico”) nel suo intervento al seminario (“Cooperare per la democrazia“) sulle prospettive di cooperazione fra Toscana e Tunisia che si è svolto in Palazzo Medici Riccardi a Firenze su iniziativa di Regione Toscana. Dopo il saluto istituzionale del presidente della Provincia di Firenze Andrea Barducci, l’incontro – al quale oltre al ministro tunisino hanno preso parte due ambasciatori, due presidenti di Regioni tunisine, amministratori locali, rappresentanti di imprese toscane e italiane – è stato introdotto dal presidente di Regione Toscana Enrico Rossi. “Primo Paese del Nord Africa a realizzare una svolta democratica – ha premesso – la Tunisia ormai diventata stato democratico può rappresentare una scommessa decisiva, anche per la Toscana, da osservare con grande interesse perché lo sviluppo democratico si combini con quello economico”.

Il presidente Rossi ha analizzato diversi settori in cui incrementare cooperazione fra Toscana e Tunisia auspicando anche la costituzione di uno specifico fondo (“di contro-garanzia”) capace di agevolare i rapporti di penetrazione commerciale delle nostre aziende in terra tunisina. E dopo aver ricordato il recente ruolo svolto dalla Toscana nell’accoglienza di giovani tunisini, Rossi ha sostenuto l’importanza che in Toscana nasca uno spazio per i rapporti con la sponda sud del Mediterraneo. Da parte sua il ministro Bettaieb (“Stiamo costruendo una Tunisia pluralistica, aperta, moderna, moderata con regole di trasparenza, uguaglianza, pari opportunità e questo è garanzia per chi vuole investire da noi sapendo di poter ottenere guadagni e diritti”) ha confermato il ruolo strategico dell’Italia (già oggi secondo partner commerciale della Tunisia) anche per la creazione di posti di lavoro nel suo Paese in modo che i giovani, oggi disoccupati, possano restare in patria. Sotto la guida di Stefano Giovannelli, direttore di “Toscana Promozione“, il seminario è proseguito su linee tecniche.

Molti dati li ha forniti Nourredine Zekri, di FIPA (l’agenzia dello sviluppo tunisino): a oggi sono 745 le aziende italiane presenti in Tunisia. Dopo la rivoluzione iniziata il 17 dicembre 2010 e la caduta di Ben Alì, in ottobre si sono tenute libere elezioni per l’Assemblea Costituente e oggi, in attesa delle nuove elezioni del maggio 2013, opera un governo di coalizione: il nuovo quadro istituzionale risulta favorevole proprio per nuove opportunità imprenditoriali straniere. Nella Tunisia di oggi c’è più trasparenza, una maggiore razionalità nella spesa pubblica, una seria lotta alla corruzione, una banca centrale indipendente e come competitività – ha detto Zekri – la Tunisia è al 40° posto nell’indice globale (l’Italia – è stato aggiunto in seguito – in quello stesso indice è otto posti dopo). Oltre 100 i voli settimanali che collegano Italia e Tunisia.

Gli imprenditori stranieri hanno molte agevolazioni e incentivi concreti (esoneri dalle tasse, premi all’investimento, 10 anni di esenzione dalle imposte sugli utili, procedure semplificate, un regime offshore). Il 97% dei giovani tunisini ha un grado di istruzione; gli studenti sono 350 mila e il 33% studia scienze informatiche. 28 mila i ricercatori, 13 i cyberparchi, 9 gli aeroporti, 7 i porti marittimi, 100 le zone industriali. Un tunisino su 5 è connesso ai social network, il 48% della popolazione ha meno di 25 anni. E il prossimo 14/15 giugno, a Tunisi, grande forum sugli investimenti (“La nuova Tunisia.

Le sfide da affrontare & le nuove opportunità da cogliere“). Parteciperà anche una missione toscana con “Toscana Promozione“. Nella sessione successiva, moderata dall’ex presidente di Regione Toscana Claudio Martini (nato in Tunisia), sono intervenuti l’ambasciatore di Tunisia in Italia Naceur Mestiri (“Il processo in atto nella Tunisia dimostra come Islam e democrazia possano convivere”) e l’omologo italiano a Tunisi Pietro Benassi (“In uno spazio brevissimo è stato compiuto un cammino eccellente e il mercato tunisino è perfettamente compatibile con il nostro”). Presenti, a Firenze, anche i governatori di due importanti regioni tunisine (Sousse e Kasserine oltre al sindaco di Kasserine).

Conclusioni nel pomeriggio (sul “Laboratorio Tunisia” nelle politiche di cooperazione toscana) da parte di Massimo Toschi, consigliere del presidente Rossi per Cooperazione e Relazioni Internazionali.

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