Consiglio provinciale di Firenze, l'ente 'inutile' difeso dal presidente Ermini

Il Presidente David Ermini fa un bilancio dell'attività svolta nel 2011

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 dicembre 2011 14:27
Consiglio provinciale di Firenze, l'ente 'inutile' difeso dal presidente Ermini

Il Consiglio provinciale di Firenze lavora, eccome. “Scherzando ma non troppo – osserva il Presidente dell'Assemblea David Ermini – ho detto che avrei gradito come il capo del Governo avrebbe fatto bene a visitare il Consiglio provinciale di Firenze per un ricognizione diretta dell'attività, verificando il servizio che svolge a costi bassi e con molta efficienza. Non si tratta di fare polemica, ma di non cedere a uno sguardo demagogico col quale, condannando le Province, si assolvono sprechi accumulati a diversi gradi istituzionali.

Credo che ciascun organo sia in grado di individuarli e di provvedere a riguardo, dando prova di grande maturità democratica e di senso verso quello che è stato nobilmente e giustamente chiamato il bene comune”. Il numero complessivo delle sedute delle dieci commissioni e dell'Assemblea di Palazzo Medici Riccardi nel corso del 2011 ammonta a 537 (42 quelle del Consiglio). 174 i documenti discussi dal Consiglio provinciale di Firenze, con un intenso lavoro ispettivo e di controllo evidenziato dalle domande d'attualità e dalle interrogazioni poste alla Giunta: ben 409 le prime, 227 le seconde, per un totale di 636.

Alta la percentuale di partecipazione dei consiglieri all'Assemblea. “Voglio sottolineare – continua Ermini - che i dati sulle presenze, peraltro altissimi per tutti i consiglieri, hanno solo rilevanza statistica. Infatti, ci sono consiglieri che hanno accumulato una o più assenze per motivi di salute, familiari o per impegni istituzionali, ma che partecipano attivamente e intensamente alle sedute alle quali sono presenti”. Tra gli assessori più presenti Giovanni Di Fede con 38 presenze su 42 sedute, Carla Fracci invece ha partecipato a sole 12 assemblee.

Notizie correlate
In evidenza