“Midnight in Paris” di Woody Allen

Una commedia tra mito e realtà in un viaggio nel tempo nella Parigi degli anni Venti

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 dicembre 2011 20:55
“Midnight  in Paris” di Woody Allen

“Midnight in Paris” l'ultimo film di Woody Allen è un omaggio a Parigi e al suo mito. Memorabili le prime bellissime sequenze con il trascorrere veloce di immagini della “Ville Lumière”. In qualche modo un atto d'amore simile a quello che Allen aveva dedicato alla sua città in “Manhattan”. Una volta espresso questo omaggio alla città si entra in una vicenda che è una commedia raffinata e leggera. E' la storia di Gil(Owen Wilson) uno sceneggiatore di Hollywood con aspirazioni letterarie che è in viaggio a Parigi con la fidanzata Inez (Rachel Mc Adams).

Gil si sente,per certi versi, intrappolato in una compagnia noiosa, tra un suocero reazionario e una suocera supponente, tra Inez che non comprende il fascino di Parigi e un pedante e insopportabile professore amico della fidanzata. Alla ricerca di una via di fuga Gil comincia a vagare per la città alla ricerca delle suggestioni del passato, quando , per un corto circuito spazio temporale, si trova proiettato ogni sera, allo scoccare della mezzanotte nella Parigi degli anni Venti. In questa realtà si trova a incontrare i suoi miti.

Si confronta con Ernest Hemingway e Pablo Picasso, incontra Scott e Zelda Fitzgerald, chiede consigli per il libro che sta scrivendo a Gertrude Stein(Kathy Bates), suggerisce addirittura a Luis Bunuel la trama de “l'angelo sterminatore”. Come nella “Rosa purpurea del Cairo” Allen gioca sul rapporto tra mito e realtà e costruisce una serie di surreale intelligenti trovate. La sua leggerezza rende davvero gradevole questa commedia che per l'allegria, la vitalità e un certo romanticismo sembra l'opera di un giovane autore.

La qualità degli interpreti, la frizzante sceneggiatura e uno straordinario Owen Wilson, che sembra nel modo di porsi un Woody Allen giovane, ed è forse il più riuscito alter ego del regista di Manhattan,rendono questo film, uno dei più divertenti dell'ultimo Woody Allen. Una commedia degna di figurare accanto ai suoi lavori più riusciti. Un ritorno a quel lato lieve, dopo le prove più drammatiche e controverse degli ultimi tempi. E se la lievità del maestro statunitense tradisce forse un interrogarsi sul presente e sul mito e la nostalgia del passato, l'interrogativo è posto e risolto nell'andamento quasi a passo di danza della vicenda di Gil che ritroverà la forza di essere se stesso e di vivere nel presente e con un nuovo amore in una Parigi ,straordinaria per la magia con cui è raffigurata.

Alessandro Lazzeri

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