“L'Italia chiamò”

Battaglie ed eroi risorgimentali in mostra agli Uffizi, negli ambienti di San Pier Scheraggio.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 novembre 2011 13:32
“L'Italia chiamò”

A conclusione dell'anno dedicato ai Centocinquanta anni dell'Unità d'Italia gli Uffizi presentano la piccola ma significativa mostra "L'Italia chiamò". La mostra si tiene negli ambienti di San Pier Scheraggio perché è qui che sono esposte, faccia a faccia, due illustrazioni monumentali di scontri di guerra sostenuti per conquistare l'unità d'Italia: la Battaglia di San Martino di Corrado Cagli (1936) e la Battaglia di Ponte dell'Ammiraglio di Renato Guttuso (1951-1952).

Due sensibilità a confronto, indirizzata la prima a distribuire nella grande composizione la memoria dei maestri quattrocenteschi, con evidenti riferimenti a Paolo Uccello, impegnata la seconda a coniugare il deciso risalto dei gesti e dei caratteri, peculiare dello stile del Realismo, nella linea di un impegno ideologico e stilistico vicino al cosiddetto "realismo socialista". La visione dei due dipinti è accompagnata in mostra da una selezione di scene di battaglia tratte da celebri film di soggetto risorgimentale raccolti in due video di particolare suggestione. Nella sala che precede quella delle Battaglie sono poi esibiti, affiancati agli "Uomini illustri" di Andrea del Castagno, i ritratti di uomini parimenti illustri, che furono però protagonisti dell'epopea risorgimentale.

Sono esposti quattro grandi ritratti, presentati al Concorso Ricasoli nel 1859. Si tratta di "Vincenzo Gioberti" di Antonio Puccinelli, "Carlo Troya" di Francesco Saverio Altamura, "Giuseppe Giusti" di Ferdinando Rondoni e "Silvio Pellico" di Luigi Norfini. Mentre nell'abside di San Pier Scheraggio è esposta "La battaglia di Novara" dipinta da Luigi Norfini nel 1861 che chiude questa piccola ma significativa mostra, visitabile, a ingresso gratuito, sino al 15 gennaio 2012. La mostra è corredata da un bel catalogo, edito da Silvana Editoriale e curato da Antonio Natali, Giovanna Giusti e Carlo Sisi.

Alessandro Lazzeri

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