Immigrazione, seconde generazioni: "Dalle istituzioni silenzi o solo parole"

Bilancio positivo per ‘Piazza di te’. che si è chiusa oggi. Alvarado: “Sulla campagna per la cittadinanza alle seconde generazioni dalle istituzioni locali o silenzi e soltanto parole. Ma non ci fermiamo.”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 ottobre 2011 20:25
Immigrazione, seconde generazioni:

“L’integrazione nasce dalla conoscenza reciproca e anche dalla consapevolezza del luogo in cui ci troviamo e viviamo. Per questo abbiamo voluto ‘Piazza di te’ e siamo molto contenti del riscontro avuto.” Lo ha detto Yolanda Alvarado, presidente di Anolf Firenze oggi all’Istituto degli Innocenti, dove è in corso l’incontro conclusivo dell’iniziativa che l’associazione ha promosso, in collaborazione con un lungo elenco di istituzioni, enti e associazioni cittadine, per dare la possibilità agli immigrati che hanno scelto di vivere nella nostra città, di conoscere meglio la storia e l’identità di Firenze. Con ‘Piazza di te’, a partire dalle piazze cittadine, in otto incontri, alcune decine di immigrati, provenienti da 15 paesi differenti, sono stati guidati alla scoperta di luoghi significativi della città, in grado di raccontarne la storia, l’identità e i valori fondanti. “Siamo stati testimoni del coinvolgimento e dell’interesse dei partecipanti –ha aggiunto Alvarado- che hanno creato tra loro anche un’occasione di relazioni sociali e nuove conoscenze.

La città è un bene di tutti quelli che ci abitano, e tutti, italiani e stranieri, debbono valorizzarla. Crediamo che i processi di integrazione vadano accompagnati da tanta interazione e passino anche attraverso azioni sociali, per promuovere sempre tra di noi più solidarietà, più intercultura, più conoscenza, perché anche la sicurezza parte dalla conoscenza.” Nel corso dell’incontro è stata ricordata anche al campagna nazionale portata avanti dall’Anolf sulle ‘seconde generazioni’, per promuovere una politica di integrazione seria nei confronti dei giovani stranieri nati e/o cresciuti in Italia.

“L’Anolf di Firenze, seguendo questo percorso –ha spiegato Yolanda Alvarado- ha chiesto alle amministrazioni comunale, provinciale e regionale di impegnarsi e di prendere provvedimenti concreti affinché venga riconosciuto lo jus soli, ovvero il diritto alla cittadinanza italiana per chi nasce e/o cresce in Italia. Qualcuno si è impegnato a parole, davanti ai giovani in un incontro che avevamo promosso, altri ci hanno dato solo silenzi. Da tutti non abbiamo avuto riscontri concreti.” “L’Anolf però non si scoraggia –ha concluso Alvarado- e continuerà a promuovere il confronto su questo tema in modo da coinvolgere anche l’opinione pubblica, ponendo sempre in primo piano la partecipazione di tutti i giovani.”

In evidenza