Maggio Musicale, Colombo diserta l'appuntamento in Provincia

Dura presa di posizione dei consiglieri provinciali di tutte le forze politiche delle Commissioni Lavoro e Cultura: "Atteggiamento irresponsabile e irrispettoso. Incontro fissato da un mese"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 settembre 2011 19:17
Maggio Musicale, Colombo diserta l'appuntamento in Provincia

Firenze - La Sovrintendente Colombo diserta l'incontro istituzionale programmato da oltre un mese con le Commissioni Cultura e Lavoro della Provincia di Firenze presso la sede della Fondazione del Maggio Musicale Fiorentino, suscitando la riprovazione dei consiglieri che hanno predisposto una nota siglata dai presidenti Andrea Calò e Alessandro Cresci e sottoscritta dai gruppi Pd, Pdl, Udc, Idv, Sel e Rifondazione comunista. Si tratta di "un atto grave e irresponsabile di fronte agli scenari allarmanti annunciati dal Cda per quanto riguarda le misure di risanamento del deficit, il congelamento del contratto integrativo aziendale e un'annunciata riduzione d'organico pari a 130 lavoratori.

Non è la prima volta che le Commissioni provinciali, impegnate da tempo in un percorso istituzionale con la Fondazione, i soci e le Amministrazioni e i Sindacati, attendono atti concreti e risposte in merito alla gestione". Un'attesa "di oltre un'ora è definibile una mancanza di rispetto nei confronti dei rappresentanti della Provincia. Le Commissioni provinciali, raccogliendo l'appello delle organizzazioni sindacali, hanno deciso di promuovere a breve termine un incontro interistituzionale tra Provincia di Firenze, Regione Toscana e il Comunedi Firenze". "Il piano di rsanamento presentato dalla soprintendente Francesca Colombo è doloroso ma inevitabile.

In ballo c'è la sopravvivenza e il rilancio del Maggio Musicale Fiorentino, per questo sono indispensabili sacrifici e senso di responsabilità. Il Maggio deve recuperare uno sbilancio che viene dal passato e contemporaneamente fronteggiare il calo costante dei finanziamenti pubblici. Anche il ministro Galan deve mantenere fede agli impegni: le fondazioni lirico sinfoniche hanno bisogno di una legge di incentivazione fiscale per i privati, simile al tax credit per il cinema". Lo dichiara, in una nota, il senatore Andrea Marcucci, responsabile cultura per il Pd della Toscana. "Il risanamento del Maggio non deve essere un terreno di scontro ideologico, la logica del 'tanto peggio, tanto meglio" non premierebbe nessuno- dice il parlamentare- il dialogo tra il teatro e le organizzazioni sindacali deve andare avanti con l'obiettivo comune di raggiungere finalmente l'equilibrio dei conti.

Il Fus, peraltro di anno in anno sempre più esiguo, da solo non basta più. Il ministro Galan ha più volte invocato l'intervento dei privati. Per ora la maggioranza in Parlamento ha sempre bocciato gli emendamenti che ho presentato sull'incentivazione fiscale delle aziende e dei privati. Lo strumento, però, esiste ed ha prodotto un grande rilancio del cinema italiano. Si tratta-conclude Marcucci- del tax credit, ovvero un meccanismo di defiscalizzazione totale degli investimenti delle aziende.

Certo è che contemporaneamente anche il Maggio Musicale Fiorentino deve fare la sua parte e contenere i costi di gestione"

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