Un fine settimana da vivere in campagna, ma a Firenze

Cosa ne pensate per un fine settimana di andare a vivere in campagna, tra pascoli erbosi, balle di fieno e sentieri nel bosco? Perché la vita rurale non è mai stata tanto hip, in Toscana soprattutto

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 agosto 2011 15:11
Un fine settimana da vivere in campagna, ma a Firenze

Avreste mai immaginato che il posto migliore per scoprire la campagna fosse la città? E stiamo parlando addirittura di Firenze, quanto di più lontano dalla ruralità in un certo senso, eppure dal 15 al 18 settembre qui si respira 100% natura. Perché la Toscana che tanto esprime da un punto di vista storico artistico o architettonico ha anche molto da dire quanto ad agricoltura e ruralità, presidio di unicità e quintessenza di un paesaggio che resta nel cuore. Sullo sfondo in lontananza la cupola del Brunelleschi, a due passi la stazione Leopolda, eppure al Parco delle Cascine, il più grande parco pubblico della città, per tre giorni Firenze ve la dimenticate.

Oppure immaginate che per tre giorni si sposti in aperta campagna. Per un lungo fine settimana sarà come scegliere di andare a vivere in campagna, tra pascoli erbosi e balle di fieno, sentieri nel bosco, passeggiare lungo le sponde di un ruscello o tra i filari di un vigneto, con tanto di soste in una fattoria e pic nic sull'erba con prodotti a filiera cortissima. Oppure vivere una giornata da contadini dediti alla potatura, alla raccolta del miele o magari anche alla mungitura. E non è un caso se si è scelta questa splendida cornice urbana per ambientare la più grande kermesse della ruralità.

Quello che originariamente era una vasta tenuta agricola medicea destinata a riserva di caccia e allevamento dei bovini, oggi si popola di nuovo di animali al pascolo sui prati erbosi, lascia spazio alle colture più diverse, alcune tra quelle più antiche le recupera, scopre i prodotti del sottobosco e quelli dell'acquacoltura. Riunisce i più bei farmer's market, coinvolge i migliori artigiani del gusto che dalla terra non si discostano, esalta le produzioni tipiche, e chiama a raccolta tutti coloro i quali la campagna non l'hanno mai abbandonata, ma anzi hanno fatto della ruralità uno stile di vita, non dovuto al caso ma costruito dall'uomo nel segno della qualità e dello sviluppo, lontani da luoghi comuni.

Perché ruralità è sinonimo di artigianalità e tradizione, ma anche di innovazione e creatività. E soprattutto è futuro. E’ uno spaccato a 360 gradi quello promosso dalla Regione Toscana in collaborazione con il Comune di Firenze, l'Upi, l'Uncem, il coinvolgimento delle Organizzazioni Professionali Agricole e organizzato da Toscana Promozione. Allestimento e supporto tecnico di Artex. Una superficie di 6 ettari open air con 5500 mq di spazi coperti tra mostre e dibattiti, attività organizzate, laboratori e aree per bambini, degustazioni di eccellenze gastronomiche quasi desuete e spazi dove, volendo, fare la spesa direttamente nell'orto con cultivar desuete o presso i mercati a km 0 o meglio i "mercatali", fare green shopping presso i vivai più forniti (la più grande concentrazione di vivai infatti si trova proprio in Toscana). Saranno rappresentate tutte le 10 filiere coordinate ognuna da un provincia toscana: 1.

Vivaismo e ortofrutticoltura – Pistoia in collaborazione con Livorno 2. Pesca e acquacoltura - Livorno 3. Viticoltura - Siena 4. Zootecnia e caccia - Firenze in collaborazione con Prato 5. Cerealicoltura e colture erbacee - Grosseto 6. Olivicoltura - Arezzo 7. Foresta, legno e prodotti del sottobosco - Pisa 8. Ruralità, biodiversità, salvaguardia delle tradizioni - Massa in collaborazione con Grosseto 9.

Sistema Montagna - Comunità Montane della Toscana 10. Multifunzionalità: turismo rurale, agricoltura sociale, agri-energie - Lucca. Il visitatore country lover potrà quindi passeggiare sullo splendido Prato del Quercione e attraversare l'area della filiera delle foreste (oltre il 50% della Toscana è coperta di boschi) e del legno, effettivamente ricreata come una collina boschiva delimitata da staccionate e fitta di alberi e arbusti di specie diverse e con tanto di funghi nel sottobosco. Passeggiando in oltre 3.000 mq.

di spazio aperto, l'appassionato o anche solo il curioso, osserverà le più innovative esperienze di tecniche e tecnologie, scoprirà, e magari proverà, le macchine per l’ingegneria naturalistica, entrerà in una carbonaia dove troverà vecchi carbonai o magari assisterà ad un vero e proprio disboscamento. E ancora, potrà mettersi in prima persona alla ricerca del tartufo accompagnato da cani selezionati (sabato 17 e domenica 18 settembre ore 17-19) o semplicemente assistere ad una gara tra tartufai.

Tra i momenti più spettacolari, quello della potatura di piante d'alto fusto con le tecniche del tree climbing. Entrerà poi nell'area della filiera della pesca e dell’acquacoltura, dove potrà seguire e "pilotare" modellini di motovedette della Capitaneria di Porto e partecipare ai laboratori di salatura delle sardine o alle dimostrazioni di lancio tecnico, oppure semplicemente alla simulazione della pesca. Ma il cuore di EXPO RURALE sarà la zootecnia e la caccia, uno dei punti di forza della manifestazione: l’intero Prato della Tinaia si trasformerà per quattro giorni in una fattoria a cielo aperto, o dicasi anche salotto delle eccellenze toscane, con la presentazione delle più importanti razze bovine: dalla Calvana alla Pontremolese, dalla Chianina alla Limousine, in Toscana vere e proprie star che sfileranno sul GREEN carpet, potremmo dire.

Tra le attività in cui misurarsi o assistere anche quella della mungitura dei bovini da latte. Non saranno da meno però gli animali da cortile, di lontana memoria, colombi, conigli e polli del Valdarno o le razze ovine (con dimostrazioni di tosatura) e i prodotti derivati, a cominciare dagli ottimi formaggi di tradizione. E quelle equine con cavalli e pony da cavalcare non senza prima aver partecipato alla ferratura. Un'area speciale sarà lasciata al mondo della caccia, con le principali razze avicole e dimostrazioni ed esibizioni spettacolari di falconeria. In campagna, si sa, ci si sveglia presto e allora non perdetevi il Risveglio al canto degli uccelli (venerdì 16 settembre di buon mattino) con tanto di gara canora.

Tra le curiosità anche la prova di sheepdog (conduzione) con "anatre corritrici, indian runners" (sabato 17 e domenica 18 settembre tra le 16 e le 18). Tra le filiere di maggiore appeal sicuramente quella della viticoltura, soprattutto considerando che ci si trova in Toscana! Terra dell'eccellenza enologica da sempre, con aziende che hanno più di 1000 anni di storia: a raccontarli Symposium, una mostra di enoarcheologia. Di grande fascino la sezione sulla "Vita della Vite"con l'allestimento della terra e la preparazione di filari di sangiovese e di altri vitigni autoctoni nelle diverse fasi della vita: dall'innesto alla maturazione del frutto.

E non è ancora tutto, visto che sarà allestita anche una vera e propria enoteca dove degustare, guidati da esperti, i migliori vini toscani suddivisi per territori, cru, annate. La ruralità, infatti, non sarà solo da vedere, ma sarà anche da gustare, con protagonisti prodotti e ricette. A partire dai prodotti dei mercati a filiera corta delle associazioni degli agricoltori, per arrivare a prodotti trasformati legati alle particolarità e alle tradizioni dei vari territori da provare nel "salotto dell'allevatore" e per finire con un’area dedicata alle ricette indiscusse.

Come potrebbe mancare infatti il cibo povero della tradizione toscana: la trippa o il lampredotto. E poi le pappe, le zuppe a base di pane e verdure, il cacciucco. Appuntamenti clou quelli nella Cucina del Ristorante delle Pavoniere dove si inizia con la colazione contadina, si prosegue col pranzo in campagna fino alla merenda sotto il pergolato. Non mancano gli show cooking e le animazioni a cura di chef regionali, sia di tradizione che più innovativi, all'opera con prodotti DOP e IGP. E ancora, tante attività ludiche per i più piccoli, ma anche appuntamenti, incontri, dibattiti e convegni sull'evoluzione della ricerca nel settore ma soprattutto su prospettive e profili per nuovi ruoli di lavoro in questo settore, per i più giovani e per chi guarda alla campagna non come ad una cartolina, ma come il "nuovo che verrà".

Tanto più che si parla della campagna toscana, un topos d'eccellenza la cui valenza culturale risulta difficilmente replicabile. (LR)

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