Dimesso uno dei carabinieri feriti

Uno dei due militari picchiati da quattro giovani fermeti dopo un rave party è stato dimesso, l'altro è ancora grave. Sani ha presentato un’interpellanza urgente al premier Berlusconi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 maggio 2011 20:21
Dimesso uno dei carabinieri feriti

Siena - E' stato dimesso questa mattina il carabiniere scelto Domenico Marino, 34 anni, ricoverato all'ospedale Le Scotte di Siena dal 25 aprile scorso quando insieme all'appuntato Antonio Santarelli, 43 anni, è stato aggredito da 4 giovani durante un controllo stradale a Sorano in provincia di Grosseto. Era ricoverato per le gravi ferite ad un occhio. Rimangono invece gravi e ma stazionarie le condizioni di Antonio Santarelli che ha subito danni cerebrali. La discussione dell’interpellanza urgente sarà calendarizzata in aula Presentata da Sani e firmata da una trentina di parlamentari del Pd - tra i quali Rosy Bindi, Matteo Colaninno, Anna Paola Concia, Giulio Calvisi e Salvatore Vassallo - l’interpellanza sarà discussa in aula.

In vista della proposta di modifiche normative per controllare i “rave party” Il 4 maggio Luca Sani ha presentato un’interpellanza urgente direttamente al presidente del Consiglio - sottoscritta da più di trenta colleghi del Pd - per capire se «se in merito al “rave” di Sorano, le forze dell’ordine e le autorità locali avevano ricevuto informazioni preventive e quali azioni siano state assunte al fine di tutelare la popolazione locale e il territorio». Allo stesso modo, riferendosi alla vicenda altrettanto tragica dell’after hour di Ponsacco, Sani ha chiesto se quell’evento fosse stato «regolarmente autorizzato e, oltre alle azioni di prevenzione e contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti e all’abuso di sostanze alcooliche, quali iniziative urgenti, anche sul piano normativo, il Governo intenda assumere per impedire lo svolgimento dei “rave party” e di limitare gli “after hours” o altre simili manifestazioni». «È evidente - chiarisce Sani - che questo tipo di manifestazioni, per le modalità intrinseche con le quali si svolgono, da un punto di vista normativo e dell’ordine pubblico non possono essere certo equiparate a normali feste private.

Per questo motivo proporremo modifiche normative per sottoporre queste manifestazioni a controlli e autorizzazione e per prevenire fatti tragici come quelli di Sorano».

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