La prima ambulanza antibatterica del mondo

Brevettato a Prato dalla Next Technology Tecnotessile (Ministero della Ricerca), un materiale innovativo di vasta applicazione prelude a rivoluzioni nella sanità, trasporto pubblico, catena alimentare e mezzi di soccorso.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 maggio 2011 15:08
La prima ambulanza antibatterica del mondo

Nasce tra Prato e Firenze e sarà presentata domani la prima ambulanza antibatterica del mondo, preludio a una serie di innovazioni strategiche che nei prossimi anni rivoluzioneranno non solo i veicoli di soccorso e gli ambienti ospedalieri, ma l’intero sistema del trasporto pubblico (treni, autobus, aerei, navi) e della movimentazione di derrate alimentari, ovvero i settori dove la contaminazione batterica è più frequente. Ne dà notizia l’ingegner Solitario Nesti, direttore della Next Technology Tecnotessile, l’istituto fondato a Prato dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca (MIUR), che ha brevettato materiali catalitici e relativo processo dalle prestazioni innovative: abbattono costantemente la crescita dei batteri presenti sulle superfici; non hanno controindicazioni per le persone; costano come i materiali tradizionali e non richiedono alcun tipo di manutenzione. E’ stata dunque battezzata Pure Health l’ambulanza antibatterica di nuova generazione che fa uso dei materiali brevettati e che muoverà i primi passi domani a Campi Bisenzio, davanti a operatori sanitari, politici e amministratori convocati dalle 10,30 nella struttura comunale di Villa Montalvo.

Si tratta di un prototipo prodotto da un’azienda partner di Next Technology, la Orion di Calenzano, specializzata in mezzi di soccorso, che ha utilizzato come base un normale veicolo Fiat, allestito all’interno con una cellula indipendente realizzata con il nuovo materiale. Per Next Technology, spiega Nesti, l’ambulanza è comunque solo una delle tante applicazioni possibili: “Nati come centro di ricerca destinata al comparto tessile”, ricorda, “abbiamo da un decennio allargato l’attività ai settori della protezione, sicurezza e salute sviluppando nuovi materiali polifunzionali.

In questo caso abbiamo sviluppato un know how sui materiali nano strutturati e sui processi fotocatalitici, capaci di un’azione combinata sterilizzante. Un lavoro di 3 anni che ha prodotto risultati importanti di immediata evidenza”. Le infezioni batteriche sono in effetti uno dei principali problemi sociali di sempre, con pesanti riflessi sanitari ed economici, nella misura di migliaia di miliardi. Affliggono soprattutto il trasporto pubblico, la catena alimentare, il sistema dei soccorsi e gli ambienti ospedalieri.

Ben 10 pazienti su 100 prendono un’infezione in ospedale, ha per esempio denunciato di recente la società scientifica dei microbiologi AMCLI. Aggiungendo che l’impiego massivo di antibiotici anche in agricoltura e zootecnia contribuisce a creare batteri ultraresistenti: in Italia 7 casi su 100 di pneumococco sono ormai insensibili alla penicillina, in Spagna si arriva al 40%. “Per questi motivi”, dice Nesti, “la Next Technology sta intensificando la ricerca su applicazioni diverse per le esigenze specifiche dei vari settori.

Ad esempio il trasporto aereo e analoghi ambienti particolarmente chiusi, in cui il viaggiatore deve restare per ore e dove è dunque strategico anche il sistema di circolazione dell’aria. Simili i problemi degli ospedali, anche con casi di epidemie (si ricorderà la malattia del legionario) diffuse proprio attraverso le condotte d’aria”. Come azionista di riferimento il Ministero controlla il 40% di Next Technology Tecnotessile, ma la presenza nel capitale sociale di numerose aziende private consente all’istituto pratese contatti costanti con il mondo della produzione e di affrontare le sfide dell’innovazione partecipando anche a numerosi progetti comunitari in veste di coordinatore o partner.

“Questi nuovi materiali supertecnologici” ricorda Nesti, “sono la porta del futuro e avranno ricadute importanti sul nostro sistema industriale, anche in termini di occupazione qualificata e di nuove competenze tecniche”.

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