Fabbrica Europa 2011

La XVIII edizione del festival alla Stazione Leopolda e in altri spazi fiorentini dal 3 al 28 maggio. 100 migranti, dei 500 arrivati in Toscana da Lampedusa, protagonisti dello spettacolo 'clan-Destino' di Giancarlo Cauteruccio

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 aprile 2011 23:28
Fabbrica Europa 2011

“Worlds of Culture”, la XVIII edizione del festival di Firenze e della Toscana, apre una nuova indagine sulle tante “isole culturali” che formano la ricchezza dell’Europa. La lente d’ingrandimento punta su alcuni territori che, pur facendo parte di quel “mondo globale” che è oggi il nostro continente, conservano un’identità riconoscibile e un’originalità feconda. Fabbrica Europa accoglie progetti e produzioni nazionali e internazionali di riconosciuti maestri e di una nuova generazione di artisti che, mediante la contaminazione tra discipline diverse, ampliano l’orizzonte dei linguaggi artistici contemporanei.

Con un articolato programma di eventi di danza, teatro, musica, installazioni, workshop e incontri, il Festival è l'occasione per tracciare una mappa sempre più aggiornata delle riflessioni che attraversano l’Europa contemporanea.   L’apertura è affidata ad ALAIN PLATEL, uno dei nuovi maestri del panorama europeo. E, tra gli altri: TEMPO REALE, centro fondato da Luciano Berio a inaugurare la Leopolda con una prima assoluta; STEFANO BOLLANI, pianista jazz di fama mondiale; un omaggio a ROBERT WYATT, fondatore dei Soft Machine; ZITA SWOON in collaborazione con Anne Teresa de Keersmaeker; i norvegesi VERDENSTEATRET e ZERO VISIBILITY; KARINE SAPORTA; VIRGILIO SIENI; ANNA STIGSGAARD e ROBERTO BACCI; T.R.A.S.H.; SANTASANGRE; MUTA IMAGO; VINCENZO CARTA; TEATRO DELLE MOIRE; LA ZAMPA; DINAMITRI JAZZ FOLKLORE, BOMBINO, JAZZANOVA e molto altro...  Gardenia (fiore bianco, che vive un solo giorno, cui è attribuito il significato della sincerità) è il lavoro teatrale di Alain Platel e Frank Van Laecke per les ballets C de la B.

È una pièce bizzarra, eccentrica, un cabaret colorato e scintillante in cui va in scena la vita di nove travestiti e transessuali. È una testimonianza eccezionale, un racconto - dei più intimi e profondi, autentici e onesti - sull’esistenza di chi misura il margine tra mascolinità e femminilità. Pezzi di vita, speranze e illusioni coltivate e perdute, segreti, gioie, nevrosi e dolori, inseriti in uno spettacolo visuale dove la danza si sposa col canto, le parole, le frasi ma soprattutto con le anime particolari e vulnerabili dei protagonisti.

(3,4/5, Teatro Verdi). Missa Ockeghem è una prima assoluta incentrata sulla reinterpretazione contemporanea della quattrocentesca Missa cuiusvis toni del fiammingo Johannes Ockeghem. Protagonisti l’ensemble vocale l’Homme Armé e Tempo Reale, che crea dal vivo la rielaborazione digitale degli elementi vocali. Grazie a un allestimento ispirato all’opera di Giovanni Michelucci, lo spazio diventa una sorta di tempio-cattedrale contemporanea percorsa da un’alternanza di voci, musica elettronica e video proiezioni.

In coproduzione con Fabbrica Europa e Maggio Musicale Fiorentino (5/5, doppia replica, Stazione Leopolda). And all the questionmarks started to sing, in prima nazionale, del collettivo norvegese Verdensteatret è una “macchina artistica” realizzata da musicisti, performer e robot: sculture cinetiche originali (assemblate con rottami, ruote di biciclette e oggetti di vetro controllati da bracci meccanici), attivate da una molteplicità di tecniche di animazione che creano un ambiente dinamico.

Un incrocio tra concerto, installazione e performance che trasporta lo spettatore in una dimensione onirica in continua trasformazione: luci, ombre, suono, teatro di figura, oggetti assemblati e animati, formano un’ipnotizzante costellazione di suggestive associazioni visive e sonore (13-15/5 performance; 5-10; 17-28/5 installazione, Stazione Leopolda) Dancing with the Sound Hobbyist, un dialogo magistrale tra musica e danza, suono e movimento, energie ed emozioni; un viaggio nell’universo cosmopolita del collettivo belga Zita Swoon Group in collaborazione con Rosas/Anne Teresa De Keersmaeker.

Le due realtà hanno unito le forze creando un viaggio sonoro e visivo tra inedite composizioni musicali e coreografiche: la danza di Simon Mayer arricchisce, con forza e incisività, la musica che alterna pezzi strumentali, chanson malinconiche, percussioni indiavolate e piccole composizioni intime (7/5, Stazione Leopolda). Divagazione su 319 corde, in prima assoluta, vede protagonisti Stefano Bollani con l’Orchestra della Toscana diretta da Mirko Guerrini. Le atmosfere dei brani del concerto suggeriscono le sonorità classiche dell’orchestra mozartiana, quelle più moderne del ‘900 europeo, fino a raggiungere le suggestioni jazz delle avanguardie americane degli ultimi decenni.

Spunti per improvvisazioni di Bollani che con grande estro e rigore trasforma il tutto in un'opera in progress con il marchio del fuoriclasse (10/5, Stazione Leopolda). Comicoperando. A Tribute to the Music of Robert Wyatt è il progetto di 6 musicisti che rendono omaggio a uno dei più grandi compositori viventi. Non una cover band, bensì un ensemble in cui figurano alcuni dei compagni di viaggio più importanti di Wyatt (il batterista Chris Cutler, già negli storici Henry Cow, o Annie Whitehead) che ripercorrono la sua vicenda artistica attraverso la sua musica: una selezione di pezzi dagli esordi con i Soft Machine fino al più recente sperimentalismo popolare dell'universalmente acclamata Comicopera (2007), per un percorso che spazia in oltre 40 anni di storia musicale (17/5, Stazione Leopolda). Zero Visibility Corp presenta in prima nazionale (im)possibile, una danza di forte impatto fisico e visuale imperniata sulla volontà di creare una presenza fisica e mentale che includa l’Altro, associando il duetto come forma coreografica e la seduzione come strategia artistica.

La bellezza e la sensualità dei movimenti, la musica, la scenografia, le luci, sono concepiti per attrarre più che per rappresentare e trascinano lo spettatore nell’eterno gioco del possibile e dell’impossibile (22/5, Stazione Leopolda). La Compagnia Virgilio Sieni presenta Tristi Tropici: in scena due coppie di danzatrici e una ragazza non vedente. Figure che appaiono da lontano come aloni non definiti, visioni opache, figure vicine e dipendenti, apparizioni femminili individuate secondo un percorso tra vicinanza animale, tenerezza trasmessa e nostalgia.

Lo spettacolo è liberamente ispirato a Tristes Tropique di Claude Lévi Strauss. Sieni non mette in scena una trascrizione letterale del testo ma ne coglie il tono di grande elegia, il senso di unità perduta e al tempo stesso di sedimentazione nel corpo e nel movimento della nostalgia (18,19/5, Stazione Leopolda). Abito di Roberto Bacci e Anna Stigsgaard con la Compagnia Laboratorio Pontedera, è ispirato a Il libro dell’inquietudine di Pessoa: la storia di un uomo qualunque che, invece di indossare la sua vita d'ordinanza, esce dalla finestra della propria casa e si perde per le strade del suo mondo quotidiano che non riconosce e che non lo riconosce.

Lisbona risuona di musiche e canti che si mescolano all’indaffarato via vai di dodici biciclette che rendono vivo e mobile lo spazio dell’azione. Quattro interpreti della Compagnia Laboratorio e undici giovani attori danno corpo al racconto (10-12/5, Stazione Leopolda). Le attrici Luisa Pasello e Silvia Pasello, dirette dal coreografo Virgilio Sieni, presentano in prima assoluta Due lupi, ispirato a Il grande quaderno, prima parte della Trilogia della città di K. di Agota Kristof. In questa fiaba immersa tra natura e guerra, prove al limite e solitudine, il corpo si manifesta come arcipelago di sensi, lasciandosi sussurrare e spostare da una voce corale.

Le gemelle accendono il gioco del doppio in una miriade di sguardi e di declinazioni del corpo che aprono al selvaggio (17-21/5, CanGo). Rayon X_Preview è un lavoro di Karine Saporta, coprodotto da Fabbrica Europa, Contemporanea Festival Prato, Teatro Metastasio. In un negozio che vende articoli erotici, una signora si relaziona con un commesso che vuole proporle articoli che dovrebbero farla star meglio, o rivelarla a se stessa. Una riflessione ironica su eros e gender, sulle punte di una coreografia che si presenta per quadri (25,26/5, Stazione Leopolda). La compagnia olandese T.r.a.s.h.

in T.+Bernadette, un forte, intenso, emozionante duo di grande fisicità in cui i performer si confrontano con personaggi e ruoli diversi, lottano con problemi d’identità che finiscono per sopraffarli, cercano sinergia ed estasi, indispensabili per l'interrelazione (25,26/5, Stazione Leopolda). Lisboa è nato dai materiali scenici di Abito, l'opera teatrale della Compagnia Laboratorio Pontedera dedicata a Fernando Pessoa. A partire dalle azioni principali costruite dal coro musicale in bicicletta, la regista Anna Stigsgaard ha realizzato uno spettacolo itinerante che partendo da Ponte Vecchio si conclude con l’ultima azione teatrale nel piazzale esterno della Stazione Leopolda (7/5). Luca Camilletti presenta in prima nazionale La verità non basta.

Autoservice - vol. IV_Tropico del capricorno di Henry Miller. Autoservice è un progetto in dieci tappe e dieci volumi. Opere più o meno classiche della letteratura, vengono attraversate per brevi periodi di tempo di lavoro sulla scena per essere sciolte dalla loro provenienza e drogate con ciò che resta del teatro (13,14/5, Stazione Leopolda). In E l’uomo creò se stesso (finalista Premio Equilibrio Roma 2011) di Leonardo Diana, le diverse espressioni si configurano come le varie tappe che segnano l’evoluzione dell’uomo.

Dal segno materico della pittura, alla musica, all’immaginario impalpabile del digitale, il corpo del danzatore perde consistenza nel mondo disincarnato del virtuale decretando la propria sparizione (22/5, Stazione Leopolda). Never Never Neverland del Teatro delle Moire è un’isola, immaginaria e molto concreta. Il suo terreno è fatto di strati di abiti, accessori e suppellettili saltati fuori da cassetti, cantine, solai e vecchi bauli di teatranti. I quattro performer a confronto con domande sul senso e la verità della presenza in scena, danno forma, un vestito dopo l’altro, una metamorfosi dopo l’altra, a un’isola del possibile (24-26/5, Stazione Leopolda). Premio Toscana Factory-dance  è un concorso coreografico.

Il premio (residenza creativa e presentazione del progetto a Fabbrica Europa 2012) è rivolto a giovani artisti del territorio toscano (20/5, Leopolda). Suona Francese è un festival promosso dall’Ambasciata di Francia in Italia. Il progetto si concentra sulla musica attuale, contemporanea, elettronica, jazz. In collaborazione con l’Istituto Francese di Firenze, 5 sono gli appuntamenti: Nicolas Jules, Maud Lübeck e Maurizio Geri nel concerto Les Trois baudets (7/5, Istituto Francese); Tempo Reale presenta European Joysticks Orchestras, una performance musicale con i bambini di una scuola di Firenze e di Siena (15/5, Stazione Leopolda) e Tr_Playlist #9, quattro concerti all’interno del V Simposio Internazionale sul Paesaggio Sonoro “Keep ear on…”, occasione di incontro per musicisti, antropologi, architetti, psicologi, appassionati ai temi del suono ambientale (20-22/5, Villa Strozzi). Nell'ambito del progetto Focus on Art and Science in the Performing Arts con il sostegno del Programma Cultura della Commissione Europea:

Gnosis #1, progetto tra danza, suono ed elaborazioni digitali di Vincenzo Carta, in collaborazione con lo scienziato/compositore Andrew Ferrara.

Indaga energia cerebrale e cinetica con dispositivi applicati sulla testa dei danzatori. Un suono digitale è abbinato a ciascun performer che ne modifica i parametri attraverso le emozioni. Le macchine analizzano così gli stati emotivi dei danzatori, determinando la coreografia e la musica che sono così mosse con la sola forza del pensiero (6,7/5, Stazione Leopolda). Displace è il progetto in più tappe di Muta Imago, che presenta una versione site specific di Displace #1. La rabbia rossa_Progetto Alcatraz: un’installazione visiva e sonora, un’indagine sul rapporto tra l’uomo e lo spazio che lo circonda, tra l’essere umano e la geometria.

Una parete, che si fa superficie di proiezione per le immagini sfocate di un ricordo, che cerca di trattenere il segno di tutto quello che si è perso, prima che sia troppo tardi, prima che il tempo e l’azione degli uomini la facciano crollare. Il canto di una donna, dall’alto, si diffonde nello spazio: un canto che è un addio, ma anche un nuovo inizio (5-7/5, Stazione Leopolda). Bestiale improvviso di Santasangre/Teodora Castellucci/Cristina Rizzo: per eterni attimi un cono di luce dall’alto spezza il bianco della nebbia, una paratia cela qualcosa che si agita dentro l’ombra.

Mentre il rumore cresce mutandosi in ritmico battere, tre figure, macchie d’ombra, si allontanano e avvicinano a una parete semitrasparente. Il movimento da lento diventa scomposizione ritmica, un fotogramma animalesco improvviso che si tramuta poi in sentimento d’umanità (14,15/5, Stazione Leopolda). Miha Erman presenta Room with no echo: una stanza senza eco, uno spazio d'assenza di comunicazione, in cui il soggetto si oggettivizza, incontrando la propria materia e le sue funzioni. Prima con il suono e poi con le relazioni tra suono e spazio, ambiente, geografie e storie corporee, la performance assembla e ridistrugge il corpo umano contemporaneo, sociale e fisico (6,7/5, CanGo). La compagnia francese La Zampa porta in scena Requiem: accompagnati dal chitarrista Marc Sens, Magali Milian e Romuald Luydlin si sono appropriati del requiem come di una forma da disarticolare, di un potenziale da riattivare.

Adottandone l’insistenza e la ripetitività, l’hanno reso un rito di passaggio in chiaroscuro, una zona intermedia in cui dispiegare dimensioni nascoste del corpo, in cui esplorare simultaneamente stati di intensità, sospensione, immobilità e rottura (10,11/5, Stazione Leopolda). Progetto Focus: un Forum, una giornata di incontri e workshop per un confronto tra artisti e operatori (8/5).

Switch in collaborazione con Andrea Mi attraversano il programma di Fabbrica Europa con tre set principali in cui a farla da padrone sono l'olandese KC the Funkaholic (7/5) e gli inglesi J Star (20/5) e Benji Boko (21/5, Stazione Leopolda).

Attorno a loro si sviluppano alcuni interessanti progetti di area toscana. La serata Muv Preview, in collaborazione con Intooitiv, vede alternarsi sul palco i dj set degli svedesi Sebastian Mullaert (dalla dub al jazz, dall’ambient alle più svariate influenze techno-house) e Jesper Dahlback (una ricerca continua di suoni analogici inauditi, sintetizzati al massimo della precisione informatica, uniti a elementi acustici e vocali); chiusura affidata al vj LP (6/5, Stazione Leopolda). Monochrome è un progetto di musica live e dj set curato da Leonardo Bigazzi e Camilla Toschi: alla Leopolda The Glimmers e Diamondog! (14/5); Marco Puccini con Virgilio Villoresi e Rufus (26/5). Non mancano appuntamenti di musica live ad animare le notti in Leopolda: Small In Out Movements e The Hacienda (11/5); Camillocromo e Global Kan Kan (12/5); Naturalmind (Teo Naddi, Luca La Porta, Lorenzo Ballerini, Matthew) con dj Binh (13/5); Vowland e Hot Rats (18/5); Ootlaw e Runover (24/5). Play Black, un progetto di Fabbrica Europa, Musicus Concentus, Switch Creative Social Network, propone una serata dedicata alle tendenze internazionali della black music.

Si va dall'hip hop al jazz con Dinamitri Jazz Folklore & Omara “Bombino” Moctar, Wax Tailor, Jazzanova e Voodoo Rebel (27/5, Leopolda). La Scena Muta è un collettivo di collettivi, una comunità di musicisti, cantanti solisti, band e interpreti: durante un evento i gruppi si mescolano tra loro per dar vita a un nuovo insieme, un’occasione per uscire momentaneamente dalle proprie dimensioni musicali e conoscerne altre (28/5, Stazione Leopolda). Art’n’Go. New Routes to Intercultural Creativity, laboratori multidisciplinari, performance e installazioni: 7 creazioni originali sul tema della consapevolezza.

Sguardi e riflessioni, narrate con musica, danza, immagine digitale, da 50 giovani artisti della community Roots&Routes International (20, 21/5, Stazione Leopolda). Pippo Delbono (27/5, Leopolda), con Leonetta Bentivoglio, presenta il suo ultimo libro Dopo la battaglia. Scritti poetico politici (Barbès Editore). Conferenze con Luigi Lombardi Vallauri e Mino Gabriele (19-21/5, Istituto Francese), una lectio magistralis con Alessandro Mendini, Federico Tiezzi, Gianfranco Capitta (14/5, Sant’Apollonia).

Installazioni e incontri con gli artisti in Leopolda. “Il Festival Fabbrica Europa, crescendo progressivamente negli anni, ha saputo stimolare la scena non solo regionale, ma nazionale ed internazionale, acquisendo anche importanti riconoscimenti da parte dell’Unione Europea; e mantenendo un costante dialogo con le generazioni contemporanee, sia dal punto di vista dell’offerta che dal punto di vista del pubblico, sempre in crescita e che anima, durante il Festival, la Stazione Leopolda tanto da farla divenire un centro di attrazione e di aggregazione giovanile.

Questo giustifica ampiamente l’attenzione e il valore che la Regione Toscana attribuisce alla Fondazione Fabbrica Europa”. L’assessore regionale alla cultura Cristina Scaletti è così intervenuta all’affollatissima presentazione del Festival, quest’anno alla sua XVIII edizione. Era naturalmente presente il presidente della Fondazione Fabbrica Europa Luca Dini, con due dei direttori artistici,Maurizia Settembri e Roberto Bacci. da sottolenare anche la partecipazione alla conferenza stampa dell’assessore alla cultura del Comune di Firenze, Giuliano da Empoli, e di molrissime operatori culturali.

“Assicurando un’offerta interdisciplinare che va dalle arti visive alla musica passando per la danza ed il teatro, il Festival stimola una visione artistica simultanea che arricchisce, attraverso il confronto e la collaborazione produttiva, artisti e pubblico; ed aggiunge una occasione importante di dialogo con la scena internazionale – ha proseguito l’assessore -. Sempre attento e sensibile al rinnovamento dei linguaggi, il Festival Fabbrica Europa non trascura la presenza dei grandi maestri europei e l’offerta selezionata delle più curiose produzioni nazionali.

Al di là ed oltre la qualificazione artistica e culturale voglio poi sottolineare come in questi ultimi anni Fabbrica Europa abbia potenziato la capacit& agrave;di collaborazione con altre importanti strutture culturali del territorio toscano: da Tempo Reale a Cango, stabilendo una collaborazione artistica, coproduttiva ed organizzativa che ben interpreta lo spirito del rinnovato sistema dello spettacolo in Toscana. Del resto da tale collaborazione che Fabbrica Europa ha potuto moltiplicare i luoghi di offerta sulla città che in questa stagione vedranno coinvolto anche il Teatro Verdi di Firenze.

Per me è poi particolarmente gradita la ormai pluriennale collaborazione con l’Istituto Francese che ospita gli incontri di approfondimento organizzati dal Festival – è la conclusione di Scaletti -. Ancora una volta, nonostante le difficoltà e le incertezze finanziarie, Fabbrica Europa accetta la sfida e offre un appuntamento ricco e qualificato ribadendo la necessità della cultura come strumento di crescita civile e sociale, come occasione di incontro con gli altrilinguaggi della contemporaneità internazionale, offrendo un’occasione di divertimento e di approfondimento”.

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