Operai edili salgono sul tetto della ditta. Senza stipendio da Novembre

Stamani in 4 son saliti sul tetto della loro ditta. Sono scesi solo perchè il Sindaco ha accettato di incontrarli domani alle ore 14 in Comune per vedere di risolvere la situazione. Il rappresentante della ditta raggiunto dai microfoni di Radio Rosa.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 marzo 2011 16:22
Operai edili salgono sul tetto della ditta. Senza stipendio da Novembre

Bernardino Pierro, legale rappresentante della ditta Arcus Costruzioni Srl di Montespertoli è intervenuto ai microfoni della emittente locale Radio Rosa. Quattro operai della ditta edile sono saliti sul tetto della sede per protestare dopo i mancati stipendi che sono cessati a novembre 2010. "Dopo le proteste e le promesse mancate siamo saliti sul tetto per protestare, pronti a tornarci se non cambia nulla. Il problema principale sono i soldi, da novembre siamo senza stipendio.

Siamo scesi solo perché sono arrivati i carabinieri ed il sindaco Giulio Mangani che ci ha promesso un incontro anche con il proprietario della Ge. Co Italia Spa di Genova che ha ricevuto l'appalto dal Comune per 310.000 euro e che poi ha incaricato noi di eseguire i lavori. Conoscendo il titolare della Ge. Co. Italia non mi aspetto nulla, per le vie legali ci vorrebbero anni però perché siamo in Italia, meglio provare l'accordo, ma ripeto non so cosa aspettarmi" La Ge.Co Italia, è l'azienda detentrice dell'appalto originario per la riqualificazione del cantiere dell'asilo nido La Casaccia di Montespertoli. La ditta si dice estranea a qualsiasi rapporto di lavoro subordinato con gli artigiani che protestano, poiché gli stessi avrebbero ricevuto l'opera tramite un subappalto che era contrattualmente vietato, pena la cessazione dell'accordo. I rapporti della Ge.

Co. sono intercorsi con la Arcus Costruzioni Srl alla quale era stato fatto espresso divieto di cedere in subappalto il lavoro da eseguire. Infine la Ge. Co. - in una nota - lamenta un operato dannoso da parte degli artigiani che avrebbero più volte interrotto il loro lavoro dilatando così i tempi di consegna.

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