Relais Certosa, Nascosti: ''La Regione dichiari le proprie intenzioni''

Il vicepresidente della commissione Sviluppo economico firma interrogazione sul tema. Interviene anche il consigliere comunale Massimo Pieri che chiede al comune di Firenze di attivarsi per incontrare i lavoratori

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 marzo 2011 14:13
Relais Certosa, Nascosti: ''La Regione dichiari le proprie intenzioni''

Quale futuro per i trenta dipendenti del Relais Certosa, il cui posto di lavoro è a rischio dopo la decisione della proprietà di trasformare la struttura alberghiera in complesso immobiliare? E quali iniziative intende assumere la Regione Toscana per scongiurare il pericolo? A domandarselo Nicola Nascosti, vicepresidente della commissione Sviluppo economico e coordinatore provinciale del PdL, firmatario di una interrogazione alla Giunta regionale sul tema. “La chiusura del Relais Certosa – spiega il consigliere regionale del PdL – rappresenta un altro duro colpo inferto al tessuto occupazionale fiorentino.

Le amministrazioni, ad ogni livello e relativamente alle loro competenze, hanno il dovere di fare chiarezza, nell’interesse dei trenta lavoratori che tra pochi giorni potrebbero ritrovarsi senza un lavoro. E’ necessario che anche la Regione si pronunci dicendo cosa può fare per tutelare le posizioni dei dipendenti che, da un giorno all’altro e senza colpe, vedono cambiare radicalmente e in peggio la loro vita”, conclude Nascosti. Ascoltare gli operatori del Relais è quanto chiede anche il consigliere Massimo Pieri al Comune di Firenze: “Un incontro da effettuare al più presto: l’amministrazione dimostri coi fatti la sua vicinanza ai 23 lavoratori dell’hotel Relais Certosa che rischiano il licenziamento”.

Con queste parole il consigliere del Gruppo Misto Udc verso il PdN fa appello alla presidente della Commissione Lavoro Stefania Collesei perché effettui al più presto un’audizione dei lavoratori. “Troviamo sconcertante – ha aggiunto Pieri – la prospettiva della costruzione di case nella struttura, la sua conseguente chiusura e il licenziamento di tutti i lavoratori. Il Comune faccia sentire la sua voce”.

Notizie correlate
In evidenza