BTP. Preoccupazione per i lavoratori a rischio licenziamento

L'assessore Simoni ricostruisce la situazione. Carovani (Pd): "I cantieri pubblici possono essere elemento di prospettiva e rilancio per salvaguardare l'occupazione". Marco Cordone (Lega Nord) chiede l'intervento urgente da parte della Provincia di Firenz

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 febbraio 2011 14:31
BTP. Preoccupazione per i lavoratori a rischio licenziamento

La Provincia di Firenze continua a monitorare con attenzione la situazione dei dipendenti della Baldassini Tognozzi Pontello. L'assessore provinciale al Lavoro Elisa Simoni ha ricostruito in Consiglio la situazione della società di costruzioni sulla base di un'interrogazione presentata dai consiglieri provinciali del Pd. La vicenda è molto complessa ed articolata. "Per quanto riguarda la cantieristica pubblica, relativa per esempio alla terza corsia autostradale e alla Variante di valico, si parla di 144 licenziamenti nell’arco dell’anno, dovuti però al termine delle attività legate a quegli specifici interventi.

Per quanto riguarda la cantieristica privata e i servizi di sede, sono aperte due procedure di cassa integrazione straordinaria; quella legata alla cantieristica privata scadeva la prima settimana di febbraio e occorre una proroga perché non sono cambiate le condizioni dell’azienda e molti dei cantieri che si prevedeva di avviare sono ancora bloccati. L’azienda ha molte difficoltà sul piano finanziario e risulta molto esposta; di fatto, anche nei confronti dell’ipotesi di un eventuale nuovo acquirente del ramo d’azienda legato alle infrastrutture, saranno le banche a decidere.

E anche se la cosa si concretizzasse, ovvero si procedesse con l’affitto di questo specifico ramo d’azienda, le organizzazioni sindacali rimangono fortemente preoccupate perché il cuore dell’attività dell’azienda, ovvero la cantieristica privata, attività che lega fortemente l’azienda al territorio e crea anche indotto, non risolve le proprie enormi problematiche e si aggraverebbero le ricadute occupazionali negative. Il tavolo regionale tra sindacati e Istituzioni si è svolto il 24 gennaio scorso.

L'udienza presso il Tribunale di Prato, relativa all'accertamento dello stato di insolvenza della Btp, si è risolta con un nulla di fatto. I consulenti che da qualche mese seguono il gruppo per condurlo nel lungo e difficile processo di ristrutturazione del debito, hanno ottenuto un rinvio dopo aver portato all'attenzione del giudice una serie di elementi che il Tribunale dovrà valutare per verificare se vi siano o meno i presupposti per procedere alla risoluzione della questione. Il Tribunale di Prato è entrato in campo dopo la pioggia di ingiunzioni dei creditori, pare circa duecento, che avrebbero avviato l'iter di recupero delle rispettive spettanze.

Dal canto suo, la Btp ha manifestato l'intenzione di presentare, in tempi brevi, un accordo di ristrutturazione del debito chiedendo tempo per valutare le misure cautelari idonee alla protezione del patrimonio aziendale, nell'interesse dei creditori e della collettività. Il Tribunale si è altresì riservato la decisione sui provvedimenti provvisori da adottare, che saranno presi dopo aver esaminato la documentazione prodotta dall'azienda di Calenzano. Il quadro emerso al tavolo regionale desta notevole preoccupazione sia per il numero dei lavoratori coinvolti che per il ruolo che svolge l’azienda nel territorio regionale.

Al di là della cassa integrazione in deroga, che la Regione potrà attivare appena richiesta, l’assessore regionale ha proposto l’apertura di un tavolo specifico per monitorare ed eventualmente definire un possibile intervento sulle sofferenze finanziarie e l’eventuale ricerca di investimenti da parte di aziende interessate. Per il Pd il consigliere Giuseppe Carovani ha espresso "preoccupazione per il destino del lavoratori in questo settore che nel suo complesso è già segnato da una fase molto difficile.

La situazione dei cantieri pubblici può essere un elemento di prospettiva e di rilancio in modo che possa essere salvaguardata l’occupazione". Stop al cantiere della terza corsia autostradale: "Ritardi che crescono, operai che vanno a casa ed incontro del Presidente della Regione Toscana Rossi per la Baldassini Tognozzi Pontello. Che cosa fa la Provincia di Firenze?", chiede con una domanda d'attualità alla Giunta il consigliere provinciale della Lega Nord Marco Cordone.

Lo stop ai cantieri della terza corsia autostradale (intervento strategico per la mobilità fiorentina)e le difficoltà aziendali del gruppo Baldassini Tognozzi Pontello, "stanno determinando il ritorno a casa di circa 400 persone, compresi gli addetti del cantiere della Certosa". Questa situazione "bloccherà anche la realizzazione di infrastrutture importanti per la viabilità della città di Firenze, quali il by pass del Galluzzo e il parcheggio scambiatore per la linea 1 della tramvia".

Da parte delle Istituzioni si registra "una certa apprensione per la difficile situazione di Btp, una delle realtà imprenditoriali più forti nella nostra provincia e nella nostra regione anche perchè tali difficoltà aziendali potrebbero imprimere notevoli ritardi ai suddetti lavori". A quanto risulta a Cordone, il Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi chiederà "un incontro al commissario giudiziale che gestisce il gruppo Baldassini Tognozzi Pontello su questi problemi".

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