Lazio 2 e Fiorentina in ritirata

La squadra di Sinisa Mihajlovic resta un'ombra che si muove sui campi italiani destando forti perplessità sul progetto a medio lungo termine. A breve conta la salvezza. La Lazio ci crede, ci prova e ci riesce. Nessuna reazione, la confusione regna sovrana

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 gennaio 2011 02:16
Lazio 2 e Fiorentina in ritirata

Le voci nella notte fiorentina prevedono un ritiro, forse più mistico che funzionale, visto le poche ore che dividono la Fiorentina dal Genoa. Perché non andarci nella pausa natalizia? Abbiamo lanciato la domanda anche sulle pagine di Nove da Firenze. In tempi a dire il vero già sospetti, perché recuperare gli infortunati è determinante, ma lo è anche iniziare a correre dopo metà campionato. "Si passa anche per partite in cui non si diverte nessuno" diceva Corvino solo poche ore fa analizzando il punto di una stagione ferma al palo.

Indubbiamente non si divertono i tifosi, quei pochi che non rinunciano a seguire con il cuore la squadra, e quelli che a distanza ci lasciano il fegato. Troppi errori, concentrazione ai minimi storici, a tratti sembra poter nascere qualcosa ma manca la continuità anche nelle manovre più elementari ed in un contesto simile è facile perdere l'orientamento, per una difesa in fase rewind, ma anche per quelli che di solito ci mettono ordine come Montolivo e D'Agostino o fantasia tecnica come Santana (ripiegato però in copertura), per quella tattica manca il titolare; c'è il cartello però in panchina: Torna Subito.

Kozak non è un bomber prolifico, ma con i viola si esalta, la prima rete su rigore, causato da Kroldrup, la seconda su azione propiziata da un cross di Sculli, senza che nel mezzo ci siano le barricate. Peccato per Valon Behrami esordire così davanti al suo ex pubblico. "Questa è la squadra più forte con la quale abbia mai giocato" ha detto solo due giorni fa, chissà se ha già cambiato idea. Cerci e Ljajic non aiutano Gilardino, non aiutano la squadra caricandosi il peso dei rifornimenti e neppure se stessi a mettersi in mostra. Sinisa Mihajlovic: "E' stata una brutta prestazione anche se avevo l'impressione ad inizio ripresa di avere la gara in mano".

E' vero, la relatività è una gran cosa, ed i punti di vista vanno rispettati, però.. ad onore del vero, serve qualcosa di più per poter avere la gara in pugno. Dare l'idea di una trama ben impostata, non è richiesto vedere le linee colorate sul campo per capire chi la passerà a chi, basterebbe proporsi ogni volta che un compagno porta palla. Crea superiorità numerica, mette pressione agli avversari, mostra la grinta di un collettivo e soprattutto serve ad occupare campo e spingere in avanti.

Perché la partita puoi giocartela bene anche in difesa, puoi contenere, ma devi ripartire, oppure cerchi e crei gli spazi, concedendo qualcosa ma sbagliando onestamente. "Non abbiamo creato nulla in avanti e poi con il rigore la partita è finita, è stata una partita brutta da tutte e due le parti. Poi siamo migliorati un po' con D'Agostino, ma con il rigore tutto è cambiato. Da domani dobbiamo pensare al Genoa. Serve serenità. Ora non serve alzare la voce, bisogna stare sereni e preparare la partita con il Genoa". Montolivo: "Abbiamo fatto una gara molto brutta.

Non siamo riusciti a giocare e dopo il loro gol non abbiamo avuto la forza di reagire e loro ne hanno approfittato. Infortunati? E' tutto vero ma dobbiamo pensare solo a chi c'è. Dobbiamo uscire da questa situazione, pensiamo solo alla salvezza. Tutti però adesso dobbiamo fare un bell'esame di coscienza". Pochi concetti ma essenziali che non vorresti mai sentire da un capitano, ma che per come si è mosso il gruppo fino ad ora, forse era bene tenere a mente in tutti questi mesi di lavori in corso.

Manca il gioco, manca la reazione. Si deve pensare solo alla salvezza. Occorre un esame di coscienza. D'Agostino: "Il rigore ci ha tagliato le gambe. Abbiamo perso per mancanza di concretezza. E' una partita che non mi spiego". Saggio, anche se qualche spiegazione è piuttosto urgente. "Lo so ma non ve lo dico" è uno dei motti del mister. Può stare bene, non interessa sapere come ne uscirà la Fiorentina, siamo spettatori, al limite critici e creatori di opinioni, purché a saperlo però, e bene, a memoria, siano almeno i diretti interessati. Antonio Lenoci Le parole dei protagonisti da Violachannel.tv:

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