Il Teatro del Maggio licenzia l'addetto stampa

Il sindacato dei giornalisti chiede l'intervento del Sindaco. De Zordo: "Il sindaco favorisca il reintegro e la contrattualizzazione"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 dicembre 2010 09:17
Il Teatro del Maggio licenzia l'addetto stampa

uò accadere di venire licenziati anche senza essere formalmente assunti: è accaduto a Susanna Colombo, giornalista da 30 anni e da quasi 20 ‘storica’ responsabile dell’ufficio stampa del Maggio Musicale Fiorentino. La nuova sovrintendente del Teatro del Maggio – che curiosamente porta lo stesso cognome – Francesca Colombo [nella foto], le ha comunicato proprio alla vigilia di Natale che il suo contratto, in scadenza il 31 dicembre, non sarebbe stato rinnovato: un incarico semestrale frutto di una proroga di troppi altri contratti precari che si sono succeduti negli anni.

“L'Associazione Stampa Toscana- come si legge in una nota del sindacato unico dei giornalisti-considera questo licenziamento un caso emblematico della condizione di precarietà e di ricatto in cui lavorano oggi i giornalisti non garantiti da un contratto, costretti ad aprire una partita Iva o ad altri espedienti pur di lavorare. E questo riguarda non solo i colleghi più’ giovani ma anche chi ha maturato professionalità e carriere specifiche, come nel caso di Susanna Colombo. Il licenziamento di fatto della collega, oltre a privare i giornalisti delle testate toscane e nazionali di un punto di riferimento certo, corretto e affidabile, è ancora più intollerabile poiché attuato da una sovrintendente che si è insediata pochi mesi fa concedendosi subito un congruo aumento dell’emolumento, nonostante la profonda crisi che colpisce il mondo delle fondazioni liriche come il Maggio Musicale Fiorentino.

Non reggono quindi motivazioni economiche, così come non reggerebbero eventuali motivazioni professionali, peraltro mai contestate, visto che Susanna Colombo ha riscosso sempre non solo la fiducia unanime dei colleghi ma anche quella di tutti i sovrintendenti e commissari che si sono succeduti alla guida del Maggio dal 1992: da Bogianckino a Ernani, da Russo a Merlini, da Van Straten a Nastasi, da Giambrone alla stessa Francesca Colombo che non aveva mai fatto cenno, fino al 24 dicembre, anche solo all’ipotesi di una interruzione del rapporto di lavoro. L’Associazione Stampa Toscana esprime solidarietà alla collega Susanna Colombo, così come a tutte le colleghe e i colleghi costretti a rapporti precari anche ultra decennali e dei quali è troppo facile “liberarsi” a piacimento in spregio a qualsiasi regola di civile convivenza e si schiera al suo fianco per le eventuali iniziative che vorrà intraprendere a difesa del proprio lavoro e della propria professionalità e, oltre a chiedere un incontro urgente sul caso al sindaco Matteo Renzi, presidente della Fondazione Maggio Musicale Fiorentino, chiede al Consiglio di amministrazione della Fondazione stessa, il reintegro della collega Susanna Colombo a cominciare dalla regolarizzazione del suo rapporto di lavoro." "Colpisce perché anche nel pubblico si è iniziato pericolosamente a ragionare come nel privato -interviene la consigliera perUnaltracittà De Zordo- lista di cittadinanza quello stesso privato che nei giorni scorsi il presidente della Toscana Enrico Rossi ha definito 'cinico e autoritario' aggiungendo che 'è un dovere combattere questo capitalismo senza regole e senza anima, che produce solo precarietà e disoccupazione'.

Forse è necessario combatterlo anche quando si insinua nel pubblico e considerato che la Regione fa parte del Cda del Maggio potrà far sentire la propria voce in merito e dare così sostanza alle proprie intenzioni. L'addetta stampa del Maggio ha come unica colpa quella di non essere mai stata assunta nonostante venti anni di servizio continuativo, senza mai nessun contratto definitivo, per la promozione del Teatro in Italia e nel mondo. Questo licenziamento colpisce perché il Teatro del Maggio è una Fondazione pubblica che vede il sindaco di Firenze presiederne il consiglio di amministrazione e un sindaco deve sempre tenere ferma la barra sui diritti dei lavoratori e delle lavoratrici.

E' necessario quindi che il sindaco incontri urgentemente l'Associazione Stampa Toscana, il sindacato dei giornalisti, affinché l'addetta stampa sia reintegrata e regolarizzata come prevede il contratto nazionale di categoria". A. L.

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