In arrivo fondi per interventi urgenti a Sollicciano

Il sottosegretario alla giustizia Caliendo ha mostrato interesse verso le problematiche del carcere di Solliciano presentate da un rappresentanza del Comune, e ha elencato una richiesta di risorse al Governo per le opere strutturali più urgenti.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 novembre 2010 21:05
In arrivo fondi per interventi urgenti a Sollicciano

"Ne è valsa la pena. Un incontro soddisfacente in cui il sottosegretario alla giustizia Caliendo ha dimostrato interesse verso le problematiche del carcere di Solliciano, tanto che ha elencato una richiesta di risorse al Governo per le opere strutturali più urgenti ovvero 243mila euro per le docce nel reparto femminile, 300mila per l'allestimento di una seconda cucina e il locale vitto, 300mila per allargamento dei cortili per il passeggio”. E’ il commento del consigliere del Gruppo misto Stefano Di Puccio e degli altri componenti delle delegazione fiorentina del consiglio comunale Eros Cruccolini di SeL e il presidente della commissione sanità Maurizio Sguanci (Pd) che insieme al dottor Michele Mincucci in rappresentanza dell’assessore Stefania Saccardi e al garante dei detenuti Franco Corleone hanno incontrato ieri a Roma il sottosegretario di stato alla giustizia Giacomo Caliendo.

“Caliendo – ha aggiunto Di Puccio - ha anche parlato di assunzioni di personale: circa 800 persone già idonee che hanno passato il concorso; si prevede anche e lo spostamento di 80 detenuti in altre carceri" “Tutte queste richieste – ha aggiunto Di Puccio - fanno parte di una piattaforma più ampia, presentata a suo tempo dal Corleone. Resta solo da vedere se e in che tempi saranno stanziati tali fondi. Caliendo non ha negato la possibilità di una visita al carcere di Sollicciano che la delegazione fiorentina ha fortemente richiesto e vorrebbe far coincidere la sua visita con il consiglio comunale che dovrebbe tenersi nel carcere come annunciato dal presidente del consiglio Giani entro” Per parte sua Di Puccio si è sentito particolarmente soddisfatto e “ripagato per il digiuno.

La mia iniziativa che è passata del tutto inosservata da parte dei giornali, ha comunque dato qualche risultato; il mio rammarico non era certo per la mancata visibilità della mia persona, era semmai un sincero e doveroso richiamo all'attenzione verso i diritti di chi, ultimi fra gli ultimi, vengono si privati della libertà per l'espiazione della pena ma non devono essere privati della propria dignità personale”. (lb)

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