TAV: da novembre Firenze di nuovo senza controlli

L’Osservatorio ambientale nazionale scaduto non è stato rinnovato: il cantiere di scavo dei due tunnel e la stazione Foster non saranno vigilati? Il Comitato Notunnel scrive al sindaco: su la testa, siamo Fiorentini, non schiavi di una talpa

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 ottobre 2010 19:17
TAV: da novembre Firenze di nuovo senza controlli

Firenze, 30 ottobre 2010- Il Comitato contro il Sottoattraversamento AV di Firenze ha scritto una lettera al Sindaco Mattteo Renzi per invitarlo a difendere la città dal progetto più invasivo e inutile che si sia mai visto in riva d'Arno, quello dei tunnel e della stazione sotterranea AV. Renzi sta facendosi un nome in Italia quando parla della necessità di fermare l'abnorme crescita immobiliare, il Comitato ricorda che anche le grandi opere inutili sono una pesante anomalia italiana; quella che dovrebbe interessare Firenze va fermata, ne va della dignità di tutti. Come già qualche anno fa, l’ombrello dei controlli ambientali sui lavori TAV a Firenze si chiude, e non si sa se, e quando, si riaprirà.

Nel 2008 la ‘vacanza’ dell’Osservatorio fiorentino è durata 5 mesi, da maggio a ottobre. A Bologna, dove si scavano una linea e una stazione sotterranea TAV simili a quelle prospettate a Firenze, la ‘festa’ per chi lavora senza controlli dura da molto più di un anno! In Mugello, l’Osservatorio ambientale nazionale (la cui azione non ha impedito i gravissimi danni puniti dal Tribunale a marzo del 2009) ha cessato di esistere addirittura 3 anni e mezzo fa, a maggio del 2007: capolavoro di indecenza, al quale la Regione Toscana non sembra essere stata in grado di porre alcun rimedio.

A Firenze, l’Osservatorio ambientale presieduto dal geologo Pietro Rubellini scade domani. Da novembre, camion, ruspe e betoniere potranno scorrazzare senza che il supporto tecnico dell’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale sia chiamata a svolgere il proprio ruolo di controllo. Si prospetta inoltre il secondo avvicendamento alla presidenza dell’organismo: dopo quella dell’arch. Gaetano Di Benedetto fino al 2006, e quella del geologo Pietro Rubellini, apprendiamo di nuove indicazioni da Palazzo Vecchio.

Ora, al di là di tutte le riserve che si possono e si debbono esprimere sulla funzionalità di questo strumento-Osservatorio, ci si chiede quanto sia utile ed efficace un continuo avvicendamento alla direzione di un sistema di controlli enormemente complesso che deve misurarsi con quantità ciclopiche di dati, conoscenze ed esperienze. Ha senso cominciare sempre daccapo, o quasi, mentre i lavori proseguono senza soluzione di continuità? Naturalmente sembra come al solito languire l'informazione al pubblico sulla nuova ‘vacanza’ istituzionale.

Un motivo in più per scrivere al sindaco di Firenze Matteo Renzi, come l'associazione Idra farà nelle prossime ore, e chiedere che nella sezione “Piani e progetti” del sito del Comune sia ospitato anche un collegamento al sito web di Idra, che fornisce informazione indipendente, e in diversi casi più tempestiva e aggiornata di quella cosiddetta istituzionale. Quanto allo sportello dell’Osservatorio, chiuso anche quello. Non sembra comunque fosse di grande aiuto, se si leggono le istruzioni che il sito web riporta: “Lo sportello dell’OA, aperto su appuntamento il martedì ed il giovedì dalle 15.00 alle 18.00 è contattabile scrivendo all’indirizzo e-mail osservatorioambientalefi@gmail.com e fornirà risposte sugli argomenti di pertinenza dell’OA”.

Nelle condizioni indicate, come potrebbe un servizio del genere soddisfare esigenze di informazione in tempo reale, e alla portata di tutti? A quanto pare, nella ‘capitale della cultura’ non si riesce ad allestire sulla TAV uno sportello come l’OAL (l'Osservatorio Ambientale Locale) del Mugello, presieduto dal prof. Giuliano Rodolfi, che è servito quanto meno a temperare le sofferenze di residenti e operatori economici, a tenere il conto dei danni e a documentarli alla Procura di Firenze, che ha potuto istruire un procedimento penale la cui sentenza non sembra avere ancora insegnato, però, la strada della prevenzione.

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