A Firenze ''Ineffabile'' di Rem & Cap

Il cartellone del Teatro della Pergola si arricchisce di un nuovo spettacolo alla vigilia dell'inaugurazione della stagione di prosa 2010/2011. 5, 6 e 7 novembre tre repliche fuori abbonamento per Ineffabile l'ultima produzione di Remondi e Caporossi.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 ottobre 2010 15:57
A Firenze ''Ineffabile'' di Rem & Cap

L'inaugurazione della stagione del Teatro della Pergola, affidata a "Il malato immaginario" diretto e interpretato da Gabriele Lavia, avrà dal 5 al 7 novembre un'anteprima con un evento fuori abbonamento. Dopo la prima nazionale di Roma, anche a Firenze e per la prima volta alla Pergola uno spettacolo di Remondi e Caporossi ovvero Rem & Cap. "Ineffabile" nasce da una condivisione creativa: un'idea iniziale ha trovato la sua forma attraverso l'esperienza laboratoriale di 25 giovani attori provenienti da quattro corsi di laurea delle tre Università romane, nell'ambito del progetto Generazioni. “Ci sembra importante sottolineare il confronto generazionale.

Da parte nostra - raccontano Rem & Cap - è volontà, umile e paziente, di trasmettere ciò che si conosce, di consegnare competenze, di suggerire indicazioni di crescita e di miglioramento. Ma anche volontà di nuove rivelazioni, tali per cui l'uomo maturo, portatore di esperienza, si fa giovane. Per il giovane, viceversa, è l'addestramento ad una pratica e alla riflessione complessiva sulla necessità e i modi di fare teatro e musica, che impone senso di responsabilità e maturità.” "Ineffabile" indaga su misteri e verità oltre la ragione, in una dimensione astratta e paradossale, sempre con una sfumatura ironica.

Tra sacchi affastellati circondati da scale, un personaggio inquietante trama le sue enigmatiche relazioni con gli abitatori dei sacchi: custodi e messaggeri, corpi esauriti ed esausti, essi rappresentano tutto ciò che eccede la normalità, tutto ciò che è troppo faticoso, difficile. Nella dolorosa ricerca di identità, l'uomo si scontra con la durezza delle cose reali, sulle quali si impone il silenzio, l'immobilità, il gesto ripetuto. Nell'ineffabile nulla e nell'ineffabile vuoto si troveranno anche le figure di Rem & Cap, invisibili tra invisibili, personaggi solitari e silenziosi ciascuno nel proprio sacco, un cappello solo a distinguerli: bianco per Remondi, nero per Caporossi.

In una scena bianca, vuota e silenziosa accompagneranno gli altri sacchi, simbolo dei Timorosi, Stanchi, Militanti, Badanti, Illusi, Operai, Combattenti. Un lungo e fertile sodalizio artistico quello di Claudio Remondi e Riccardo Caporossi. Scrivono per immagini, direttamente sulla scena, e privilegiano le azioni, il non detto, il silenzio alla parola. Il corpo, libero da ogni gestualità in eccesso, si muove nello spazio/vita, in ascolto degli altri e degli oggetti, svelati oltre la quotidianità, per scoprire narrazioni e discorsi misteriosi e imprevedibili.

L’uno proveniente dal teatro tradizionale d’attore, l’altro da studi figurativi ed architettonici, Claudio Remondi e Riccardo Caporossi sono una coppia storica della scena, attraversata e segnata dalla loro incessante ricerca. Figli delle avanguardie romane della fine degli Anni ’60, fin dall’inizio si differenziano dal clima delle “cantine” e dai gruppi off in voga in quel momento, e imboccano una strada personale che trascende questioni di testo o di immagine e punta all’ironia, alla grazia poetica, alla severità rituale, alla perfezione dello stile. Artisti ingegnosi e raffinati, lavorano insieme da quarant’anni, insieme hanno saputo fondere le diverse provenienze affermando un loro proprio ed autonomo linguaggio coerente e rigoroso.

Sono autori, registi e attori dei loro spettacoli, scaturiti da un metodo di lavoro che, partendo da un idea, sviluppa una scrittura per immagini ed una drammaturgia direttamente sulla scena. Una forma teatrale che non è necessariamente demandata alla parola ma che, viceversa, privilegia l’azione, il non detto, il silenzio. Gli spettacoli di Rem & Cap trascendono mode ed etichette estetiche, così come collocazioni temporali e geografiche: sono, in realtà, grandi metafore, buone per tutte le epoche e latitudini.

Il loro è un teatro non naturalistico e non verbale, che tende ad asciugare la parola e la gestualità in eccesso per lasciare il corpo, con tutte le sue funzioni (soprattutto quella di ascoltare), nel suo stato di bersaglio agli stimoli esterni. Le loro partiture sono strutture drammaturgiche complesse in cui le scene, le luci, i movimenti degli attori, la presenza o l’assenza di suoni, gli abiti, gli accessori, si stratificano in un unico percorso interiore, dove nessuna componente è più importante delle altre.

Dal 1973 sono i direttori responsabili della Compagnia Club Teatro Rem & Cap Proposte. La produzione teatrale, sempre accolta positivamente da pubblico e critica, anche internazionale, è ricca: Sacco, Richiamo, Rotobolo, Cottimisti, Pozzo, Branco, Antigone, Teatro, Bosco, Spera, Ameba, Rem & Cap, Passaggi, Quelli che restano, Coro, Leggenda, Personaggi, Senzafine, Mondo nuovo, Romitori, Olio, Aion, Sotterraneo, Forme, Ritratti, Me & Me, Sacco, Passaggi, Altri giorni felici, Richiamo, Scarto, Orchestra in sciopero, Dolore perfetto, Sotto l’ombrello Accanto al bastone sono i principali spettacoli realizzati.

L’attività di Rem & Cap viaggia da diversi anni su un doppio binario: da una parte le proposte di spettacolo e il confronto con il pubblico; dall’altra la verifica di quei risultati - fatti esperienza, ma non ancora metodo - nel confronto con le persone partecipanti ai numerosi “laboratori” effettuati, attraverso i quali viene trasmesso e tramandato il loro modo di fare teatro. Orario spettacoli: venerdì e sabato: ore 20:45 domenica: ore 15:45 Prezzi biglietti: Platea: 18 euro intero, 13 ridotto Posto Palco: 13 euro intero, 8 ridotto

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