Scoperta un'armeria abusiva a Pomarance

Complessivamente è stato sottoposto a sequestro: 30,300 kg di polvere da sparo; 79 fucili; 1 pistola; 6.308 cartucce complete di varia natura e calibro; 53 scatoloni contenenti bossoli, borre, palle singole di piombo, di cartucce vario calibro.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 ottobre 2010 18:53
Scoperta un'armeria abusiva a Pomarance

Gli uomini del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Volterra hanno condotto in tempi rapidi un’articolata e complessa indagine che ha consentito di scoprire un’armeria abusiva ed annesso laboratorio clandestino di fabbricazione di cartucce nel comune di Pomarance, nonché di procedere all’arresto di una persona ed alla denuncia a piede libero di altri 9 cittadini, oltre al sequestro di 79 fucili, di oltre 30 kg di polvere esplosiva e più di 6300 cartucce di vario calibro.

L’indagato principale – un soggetto ultra 65enne residente a Pomarance – è stato arrestato per raccolta, vendita e cessione di esplosivo, commercio abusivo di armi, peraltro aggravato dal fatto che allo stesso era già stata negata la licenza dell’autorità per il loro commercio, detenzione abusiva di armi e munizioni, omessa custodia di armi. Si sottolinea che la pena prevista per il solo primo titolo di reato prevede la reclusione da tre a dodici anni. Nel mese di agosto, infatti, personale della Sezione di Polizia Amministrativa del Commissariato ebbe modo di notare un’elevata movimentazione di armi nei riguardi di un privato cittadino residente a Pomarance, che di fatto effettuava numerose cessioni e/o acquisti di armi da altri cittadini.

Tale anomalia balzò ancor più evidente andando ad analizzare in “banca dati” lo “storico cronologico” relativo agli anni precedenti, che evidenziava un maggior numero di movimentazioni quasi sempre in concomitanza con l’apertura della stagione venatoria. Gli uomini del Commissariato decisero quindi di intraprendere un’intensa attività investigativa volta a verificare l’eventuale sussistenza di violazioni in materia di detenzione di armi, implementando gli esiti informatici con le risultanze provenienti dall’analisi delle denuncie di movimentazione armi presenti presso l’archivio cartaceo del Commissariato.

La prima sorpresa è stata che, in tempi diversi, l’individuo in questione aveva nel passato avanzato alla Questura di Pisa reiterate richieste per il rilascio di un’autorizzazione alla vendita di armi, licenze però sempre negate per mancanza dei requisiti previsti dalla normativa. Per chiudere il cerchio, alla fine del mese di settembre il personale del Commissariato ha proceduto ad invitare in ufficio tutti i soggetti legati a questo presunto “armiere” da rapporti di compravendita, chiedendo loro di riferire circa questi trasferimenti di armi.

Gli esiti delle verifiche hanno portato ad appurare che l’interessato era titolare a Pomarance di un semplice negozio di “Caccia e Pesca” – assolutamente non autorizzato come armeria – dove invece la quasi totalità degli interessati aveva perfezionato un’effettiva attività di compravendita di armi, tanto che alcuni di loro ingenuamente ritenevano il negozio un’armeria vera e propria. Altre persone, invece, riferivano di un’attività di intermediazione nella compravendita di armi compiuta dall’abusivo armiere, che percepiva per questo servizio alcune provvigioni.

Per quanto emerso, quindi, e stante la gravità dei fatti, veniva immediatamente organizzato un’accurata ispezione all’illecita armeria, con l’utilizzo di volanti, di personale della squadra di Polizia Amministrativa e della Polizia Giudiziaria, nonché di personale della Polizia Scientifica per i rilievi del caso. Si procedeva ad eseguire una serie di perquisizioni in base all’art. 41 del Testo Unico Leggi di Pubblica Sicurezza, sia presso l’attività commerciale di “Caccia e Pesca”, che in un locale adiacente (risultato poi essere un laboratorio clandestino di fabbricazione di munizioni), nonché presso l’abitazione dell’interessato dove risiede con la figlia.

Tramite tali perquisizioni emergeva che presso l’attività commerciale veniva stoccato un elevatissimo quantitativo di munizioni di vario tipo e calibro (oltre 4000 cartucce), polvere da sparo (oltre 2 kg) e materiale per la ricarica e confezionamento di proiettili, oltre alla presenza di due fucili di cui uno di proprietà dell’arrestato ed un altro di proprietà di altra persona successivamente denunciato, destinati alla vendita. Tutto il materiale rinvenuto – non detenibile in quel luogo per ragioni di sicurezza e di incolumità pubblica, ma inequivocabilmente lì esposto per la vendita al pubblico come risulta dalle riprese video effettuate da personale della Polizia Scientifica – veniva posto sotto sequestrato unitamente ad alcuni documenti di notevole importanza ai fini della dimostrazione dell’attività di commercio armi che ivi si compiva, come ad esempio una lista “elenco armi in vendita” ed una lista “proprietari delle armi in vendita”.

Come accennato, nelle adiacenze del negozio era ubicato un altro locale in cui veniva rinvenuto un vero e proprio laboratorio clandestino per il confezionamento di cartucce di varia natura e calibro, ed anche qui sono stati rinvenuti oltre 14Kg di polvere da sparo e specifici macchinari e componenti necessari alle operazioni di ricarica delle cartucce. Si precisa che il quantitativo di polvere e le modalità di conservazione non garantivano il rispetto delle pur minime norme di sicurezza, come si desume dalle immagini della polizia Scientifica, con grave rischio per l’incolumità dei residenti.

Dalla perquisizione domiciliare venivano rinvenuti altri 8 fucili, dei quali l’arrestato non riusciva a giustificarne la lecita detenzione tanto da far desumere che erano da ricondursi all’attività di intermediazione svolta. Sempre nell’abitazione veniva rinvenuto un ulteriore ingente quantitativo di polvere esplosiva e di munizionamento di varia natura e calibro, oltre ad un ingente numero di fucili di cui l’arrestato era proprietario, ma che venivano detenuti senza la minima precauzione volta ad evitare che soggetti non autorizzati potessero entrarvi in possesso.

Complessivamente è stato sottoposto a sequestro: 30,300 kg di polvere da sparo; 79 fucili; 1 pistola; 6.308 cartucce complete di varia natura e calibro; 53 scatoloni contenenti bossoli, borre, palle singole di piombo, di cartucce vario calibro. Al termine delle ispezioni l’uomo veniva accompagnato presso il Commissariato di Volterra ed indagato in stato di arresto per raccolta, vendita e cessione di esplosivo; commercio non autorizzato di armi, aggravato dal fatto che gli era stata in precedenza negata la licenza di commercio di armi, e per detenzione abusiva di armi ed omessa custodia delle stesse in ottemperanza alla normativa vigente.

Il Pubblico Ministero, sentito in merito nell’immediatezza dei fatti, ha ritenuto legittimo l’arresto del titolare dell’abusiva armeria, ordinando però l’immediata liberazione al termine delle operazioni di rito – su specifica proposta della stessa polizia giudiziaria – data l’età del soggetto e le sue condizioni di salute, ma anche in considerazione del fatto che non vi erano esigenze cautelari stante il fatto che il personale di Polizia Giudiziaria aveva già proceduto al sequestro di tutto quanto concernente i reati.

Gli accertamenti finalizzati ad individuare ulteriori autori di reati inerenti la violazione della legislazione sulle armi, connessi ai fatti sopra annotati, si sono concluse con la denuncia a piede libero di altre 9 persone per non aver regolarizzato a termini di legge la cessione delle proprie armi poiché probabilmente affidate all’arrestato a scopo vendita, e non si esclude che gli ulteriori approfondimenti in corso possano portare a nuovi sviluppi.

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