Dal Tribunale di Firenze dubbi sulla costituzionalità della Legge 40

La fecondazione eterologa, vale a dire la fecondazione facendo ricorso ad ovuli o seme di persone esterne alla coppia, è costituzionale? E' quanto si è chiesto un giudice della prima sezione del Tribunale civile di Firenze.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 ottobre 2010 14:55
Dal Tribunale di Firenze dubbi sulla costituzionalità della Legge 40

La fecondazione eterologa, vale a dire la fecondazione facendo ricorso ad ovuli o seme di persone esterne alla coppia, è costituzionale? E' quanto si è chiesto un giudice della prima sezione del Tribunale civile di Firenze che ha sollevato il dubbio di costituzionalità, sospeso il processo portato avanti da una coppia impossibilitata ad avere figli e rinviato il tutto alla Corte Costituzionale. "E' urgente e ormai indispensabile che le aule parlamentari comincino a rivedere una legge che sta crollando sotto i colpi dei tribunali, creando incertezze e disparità di trattamenti sanitari per una norma totalmente ideologica. La conseguenza di fare leggi manifesto è quella di essere inapplicabili e appellabili nei tribunali.

Invece che lamentarsi del far west e dell'interventismo della magistratura, il Governo avrebbe fatto bene a recepire nel nostro ordinamento la sentenza della Corte europea per i diritti dell'uomo che faceva decadere la legge austriaca nella parte del divieto alla fecondazione eterologa". Questo il commento alla vicenda rilasciato della senatrice Donatella Poretti, parlamentare Radicale e Segretaria della Commissione Igiene e Sanità. "Del resto - prosegue la Poretti - avevamo previsto ciò che oggi il Tribunale di Firenze ha stabilito, sollevando il dubbio di costituzionalità sulla norma e perchè contrasta anche con l'impegno del Governo italiano a marzo, dal piano d'azione europeo di Interlaken sul recepimento nella legislazione nazionale delle sentenze della Corte europea.

Come Radicali lo avevamo chiesto nella mozione presentata lo scorso maggio e che mi vede prima firmataria insieme ai colleghi Bonino, Perduca e altri, che oggi più che mai sarebbe urgente da mettere all'ordine del giorno dell'aula del Senato come primo passo per rivedere tutta la legge". "E' ormai evidente che nei confronti della legge 40 c'è un attacco di alcuni tribunali. Non su punti marginali ma puntando alla struttura della legge per smontarla. Si dica che si vuole tornare al Far West". Così, invece, il sottosegretario alla Salute Eugenia Roccella. Per Ornella de Zordo, capogruppo di perUnaltracittà in Palazzo Vecchio, "l'assurda legge sulla fecondazione assistita ha buone possibilità di essere cancellata dall'ordinamento italiano.

E questa non può che essere una buona notizia, in grado di restituire diritti e dignità alle donne e alle coppie che hanno difficoltà nel concepire un figlio o una figlia naturalmente. Si tratta di uno stop ai voleri delle gerarchie ecclesiastiche e delle destre oscurantiste, è inoltre un passo a favore del diritto alla salute delle donne e del diritto alla procreazione".

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