Al coraggio dell'astronauta Samantha il premio Prima Donna 2010

Arte e passione, terra e spazio: il "Sentiero delle Prime Donne" nei vigneti del Casato Prime Donne assomiglia sempre di più a un museo di arte contemporanea all'aria aperta. Il Brunello 2006, il primo firmato dalla nuova enologa Valerie Lavigne

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 agosto 2010 15:22
Al coraggio dell'astronauta Samantha il premio Prima Donna 2010

Perché il premio Casato Prime Donne 2010 all'astronauta Samantha Cristoforetti? "Siamo molto contenti del consenso suscitato da questa scelta e lieti che il nome di questa giovane bravissima italiana rimanga per sempre, nella storia dell'areonautica, ma anche nei vignati di Brunello -spiega a Nove da Firenze Donatella Cinelli Colombini- La dedica dettata da Samantha Cristoforetti è un'omaggio al lavoro e al coraggio di chi accetta le sfide. Due concetti importanti anche per noi produttori di grandi vini rossi alle prese con gli effetti della crisi economica internazionale". Passato e futuro, terra e cielo, l’antica contadina e l’astronauta, due modi di essere donna.

In occasione del conferimento del premio “Casato Prime Donne” che avrà luogo a Montalcino il prossimo 18 settembre, la vincitrice, il tenente Samantha Cristoforetti, ha dettato una sua riflessione sull’universo femminile. Verrà incisa nel bronzo e collocata su un blocco di travertino lungo un percorso meditativo nei vigneti di Brunello in mezzo alla campagna capolavoro che l’Unesco ha iscritto nel patrimonio dell’umanità. Samantha Cristoforetti, 33 anni ma ne dimostra di meno, minuta, capelli corti occhi sinceri, sportiva, amante della lettura, ha desiderato volare fino da quando era bambina a Malè in Trentino, due lauree in ingegneria e scienze aeronautiche, tra le prime donne italiane a diventare pilota militare, attualmente è l’unica donna nel gruppo degli astronauti ESA –Agenzia spaziale europea- selezionata fra 8.500 candidati.

Le Giurate del Premio Casato Prime Donne (Francesca Colombini Cinelli, Rosy Bindi, Anselma Dell’Olio, Anna Pesenti, Stefania Rossini, Anna Scafuri e Daniela Viglione) l’hanno scelta come esempio di una nuova femminilità coraggiosa, ricca di talento e passione ma soprattutto con un successo costruito sul merito. Un esempio da proporre a tutte quelle donne che temono di non farcela e per questo, spesso, neanche provano a mettersi alla prova. Accanto alla dedica di Samantha Cristoforetti verrà istallata la “Vignaiola” scolpita in travertino da Michael Austin Latka.

Il giovane scultore del Connecticut ( anche lui trentatreenne) che generalmente predilige l’informale, ha scelto di raffigurare in modo naturalistico un’antica contadina magra, semplicemente vestita, umile nel suo affiancarsi al lavoro degli uomini. L’ha rimessa nella vigna seguendo la filosofia della “Land art” e “Landscape art” secondo la quale le opere d’arte arricchiscono di nuovi significati lo scenario naturale all’interno di una logica di assoluto rispetto del paesaggio.

Il coraggio delle donne di ieri e le speranze delle donne di oggi si incontrano nelle vigne di Brunello di Montalcino dove il trekking delle Prime Donne invita i visitatori a camminare e riflettere sulla necessità di cercare nuove armonie fra passato e futuro, natura e sviluppo ma anche fra uomini e donne. Cammino delle Prime Donne Nato per lasciare un segno permanente delle vincitrici del premio Casato Prime Donne, il percorso nei vigneti di Brunello del Casato Prime Donne a Montalcino costituisce una proposta meditativa e di grande significato simbolico.

“Guardatevi intorno” scrive Carla Fracci ”siete nel centro morale del mondo”. Le dediche delle vincitrici accompagnano chi cammina e lo invitano a pensare al destino delle donne e alla terra, bene prezioso che dopo secoli di cura non viene più rispettato abbastanza. Accanto alle dediche ci sono le opere di giovani artisti residenti nel territorio senese che offrono nuovi spunti di riflessione a chi percorre il sentiero nelle vigne. L’inizio del percorso è segnato dalle colombe di Orlando Orlandini, orafo e scultore di fama internazionale.

Si tratta di otto colombe in ceramica smaltata, simbolo di pace e di femminilità, che sono state collocate vicino alla poesia di Frances Mayes. Il percorso prosegue con tre enormi banderuole in ferro raffiguranti i “Gangheretti”, coloratissimi folletti disegnati da Alessandro Grazi, pittore e grafico senese a cui si deve il Palio di Siena del luglio 2007. Nel punto più alto del Casato Prime Donne c’è la dedica di Santa Francesca Cabrini alle donne “ Vi benedica il Cuore SS di Gesù… il manto della Immacolata nostra Madre si tenda su tutte voi”.

Qui Rossana Mulinari ha collocato “Animo”, una croce sorretta da sei blocchi di travertino. Sul muro della cantina Casato Prime Donne ci sono le foto “Foemina” di Bruno Bruchi e Giovanni Senatore, quattro ritratti di donna contemporanei eppure molto diversi. Sul muro della Tinaia c’è invece il calendario del Brunello in cristallo di Stefano Carlucci. Sotto le onde della canoa di Josefa Idem e le sua medaglia d’argento delle olimpiadi di Beijing. Land Art Le otto opere d’arte del percorso che sale nei vigneti di Brunello della collina di Montalcino, vanno inquadrate nella “Land art” proposta culturale in armonia con l’ambiente e il paesaggio.

Una proposta che porta le istallazioni artistiche fuori delle città e accresce la dignità degli scenari naturali conferendo loro un nuovo aspetto e un nuovo significato. Opere enormemente grandi, oppure, e questa è la nuova frontiera, “artistically correct” cioè compatibili con l’ambiente per materiali e soggetto. L’installazione 2009 va in questa direzione e sembra un comunissimo lastricato toscano. Le “Pietre Parlanti” di Jeff Shapiro, scrittore statunitense residente a Siena parlano con chi ci cammina sopra.

Iniziano con un invito “See what’s growing” , “See in order to grow”, continua con una. sollecitazione “Do you see? ” e si conclude con un monito “”And are you growing?”. Ancora nello spirito della "Land Art" l'opera realizzata dal giovane architetto montalcinese Marco Pignattai, Ardita è una vacca chianina a grandezza naturale in travertino che trascina un aratro come le vere vacche hanno fatto per secoli.

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