Inceneritore di Montale: rilievi dalla ASL

Il sito della Provincia di Pistoia documenta l'incenerimento di materiali pericolosi. Ma l'amministrazione pubblica smentisce

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 agosto 2010 21:53
Inceneritore di Montale: rilievi dalla ASL

Nel maggio di questo anno l'operazione trasparenza messa in piedi dalla Provincia di Pistoia, dai Sindaci di Agliana, Quarrata, Montale, dalla ASL e dall' ARPAT di Pistoia diede vita a tre visite guidate all'inceneritore di Montale e il 29 maggio anche ad un convegn, per dimostrare come l'impianto fosse sotto controllo, ben diretto dai gestori. Tuttavia gli ambientalisti denunciavano la contaminazione da diossine e PCB riscontrata in tutta l'area di ricaduta dell'inceneritore, le mancate emissioni delle ordinanze di divieto nonostante il consumo e commercializzazione dei cibi prodotti nelle aree di ricaduta dell'impianto.

Una manifestazione regionale si svolse a Montale il 22 maggio per dire "basta all'incenerimento", e per chiedere una gestione dei rifiuti sicura per la salute, economica per le tasche dei cittadini e che garantisse minore spreco di risorse. Da alcuni giorni sul sito della Provincia di Pistoia è apparso un carteggio che dimostra come fino ad oggi i rifiuti pericolosi siano entrati nella bocca dell'inceneritore e siano stati inceneriti, senza le dovute precauzioni. Nel carteggio pubblicato sul sito della Provincia si legge che puntuali rilievi in merito alla mancata verifica dei rifiuti, compreso la quantificazione e rendicontazione dei rifiuti ospedalieri e di quelli industriali pericolosi, che devono essere intercettati, per rispettare la legge, prima della loro combustione, erano già stati mossi dalla ASL nel novembre del 2009 (lettera del Dott.

Bolognini del 13 novembre 2009 ) e che sulla base di tali rilievi, se da un lato la Provincia minacciava azioni legali contro il Dott. Bolognini, dall'altro si affrettava a fare sopralluoghi e a convocare tavoli tecnici per verificare di quanto si discostasse la gestione corrente dei rifiuti, da quella prevista dalle norme nazionali e regionali e indicata anche (se pur parzialmente) nell'autorizazzione Integrata Ambientale (AIA). Anche se oggi la Provincia di Pistoia nega che nell'Ordinanza n° 2447 del 6 agosto Prot.

N° 115082, ci sia scritto che nel forno dell'inceneritore sono entrati, senza alcuna precauzione, e inceneriti rifiuti pericolosi. "La cosa è senza dubbio sconcertante -attaccano dal Coordinamento dei Comitati della Piana FI–PO-PT- ma ancora più sconcertante è la constatazione della vergognosa doppiezza di cui sono capaci i rappresentanti delle istituzioni che, ben sapendo che tutta l'area è contaminata e che tale contaminazione è causata da quel maledetto inceneritore che per sua natura, ma anche per una cattiva gestione, arreca gravi danni alla salute dei cittadini, continuano a spendere la loro faccia, che evidentemente a questo punto costa veramente poco, per garantire che tutto va bene! Come possono pretendere di tranquillizzare la popolazione se nonostante lo spudorato e costante sostegno all'inceneritore, loro stessi sono stati costretti nel giro di pochi mesi ad emettere ben 3 ordinanze e due atti di diffida per tentare di correggere la cattiva gestione dell'impianto? Un impianto fuorilegge, come si può leggere dal verbale della seduta del 24 gennaio 2010, dove chiaramente si dice che l'inceneritore ha bruciato rifiuti pericolosi, nonostante non sia autorizzato a farlo.

Già questo semplice fatto imporrebbe il sequestro e la chiusura, così come è avvenuto per altri impianti in Italia, ad esempio a Terni. Confidiamo, a questo punto, nel dovuto intervento, seppur tardivo, della Magistratura. Quanto poi agli amministratori pistoiesi, nel ribadire la nostra totale sfiducia nei loro confronti, vogliamo mettere in guardia Sinistra Ecologia e Libertà, che ha recentemente rimproverato l'Assessore Fragai di aver espresso l'intenzione di raddoppiare l'inceneritore, senza aver atteso l'esito delle relazioni conclusive di ASL e ARPAT, circa le reali intenzioni di chi ci governa che, a prescindere dai risultati che comunque ci sono di già e sono assolutamente preoccupanti, si stanno accingendo a passare il bidone alle imprese amiche o alla multinazionale di turno.

Questo è il futuro che ci aspetta se partiti, associazioni e semplici cittadini continuano a preferire le favole alla realtà".

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