Agamennone di Eschilo al Cimitero Germanico del Passo della Futa

Gli spettacoli dal 31 luglio al 15 agosto

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 luglio 2010 09:18
Agamennone di Eschilo al Cimitero Germanico del Passo della Futa

Dal 31 luglio al 15 agosto Archivio Zeta torna in scena al Cimitero militare germanico del Passo della Futa (FI) con l'Orestea di Eschilo. L’Orestea perche' l’Italia contemporanea possa rivivere e scegliere legalita’ e democrazia come valori fondanti della Costituzione. Proprio per lo stesso motivo per cui Eschilo decise di scrivere questa trilogia tragica 2500 anni fa, Archivio Zeta decide di rimetterla in scena, per farne un atto Politico, nell’accezione greca del termine, cioe' un atto della Polis in cui, attraverso il mito si narra il passaggio da una societa' di vendetta ad una societa' fondata sulla giustizia degli uomini: l’intero percorso di Eschilo disegna la possibilita' che l’uomo riesca a darsi delle leggi, fondando un tribunale e allontanando da se' il potere del sangue.

Il Pilade di Pasolini, come tappa finale, stara' ad indicare in che modo tale giustizia e' stata declinata, secondo il grande poeta, nell’Italia del dopoguerra e del boom economico: descrivendo, sempre attraverso il mito, il passaggio da un’Atene ideale ad una Atene in preda a nuovi problemi democratici e a nuove Rivoluzioni. Le prenotazioni per gli spettacoli sono attive da giovedi' 1 luglio. LE COLLABORAZIONI Il lavoro e' iniziato a febbraio 2010 coinvolgendo Monica Centanni, traduttrice di Eschilo (Eschilo.

Le tragedie, Meridiani Mondadori, Milano 2003) e docente di Archeologia e tradizione classica all’Universita' Centro studi Architettura Civilta' Tradizione del Classico IUAV di Venezia e fa parte del Consiglio della Fondazione INDA (Istituto Nazionale del Dramma Antico). Abbiamo coinvolto Monica Centanni non soltanto per utilizzare la sua bellissima traduzione dell’Orestea ma perche' insieme a lei, studiosa di letteratura greca e di drammaturgia antica, filologa classica che su questi temi ha curato mostre ed eventi teatrali, pensiamo di poter compiere un lavoro drammaturgico consapevole, esempio di traduzione poetica e contemporanea allo stesso tempo.

La collaborazione con Tempo Reale di Firenze, consolidata negli anni, ci ha portato a coinvolgere per la parte sonora e musicale un giovane compositore, Patrizio Barontini, con il quale avevamo gia' lavorato e che sta costruendo una partitura sonora per strumenti e coro che sara' la spina dorsale di tutta la tetralogia. Per il lavoro su costumi ed oggetti e' stata coinvolta una giovane artista romana, Chiara Bandi, con grande esperienza di ricerca e sperimentazione sui più' diversi materiali, legata ad Archivio Zeta da molti anni, gia' coinvolta nella costruzione delle ali ne GLI UCCELLI di Aristofane nel 1999.

Il cast sara' costituito da sette attori ed un musicista. Il PROGETTO ORESTEA – LINEA GOTICA Archivio Zeta nel triennio 2010/2012 sviluppera' la propria attivita' di produzione teatrale proseguendo il lavoro sul PROGETTO LINEA GOTICA 2003/2014 che ha ricevuto fin dall’inizio l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, con una nuova tetralogia che fondera' drammaturgia antica e contemporanea: PROGETTO ORESTEA/ESCHILO E PASOLINI. Il Progetto teatrale, cinematografico e culturale Linea Gotica e' nato nel 2003 mettendo in relazione alcuni luoghi di rilevanza storica con archetipi fondanti della poesia tragica, il primo segno della necessita' del teatro e della narrazione epica della civilta' occidentale.

Eschilo, Sofocle e Omero sono stati i poeti dell’antichita' ai quali ci siamo rivolti, la loro poesia epica ha una forza che l’attualita' non fa altro che amplificare e ha dato al nostro teatro la possibilita' di concentrarsi su parole ferite mettendole in relazione a grandi scrittori/poeti contemporanei quali Cesare Pavese e Pier Paolo Pasolini senza che si sentisse alcun attrito spazio/temporale. Nel 2010 e nel corso del triennio questo progetto si allarghera' anche ad altri luoghi della Memoria, come negli anni passati, sorvolando l’Appennino tra Marzabotto e Sant’Anna di Stazzema e la pianura Padana fino ad Asiago, in un percorso di riflessione civile sulla storia dell’Europa.

Proseguira' anche il rapporto con il Calatafimi Segesta Festival che ormai ogni anno dal 2005 ci ospita nella magnifica cornice del teatro greco: una sorta di ritorno a casa, alle origini.

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