Progetto EVA: il web per ricostruire un borgo abruzzese distrutto dal terremoto

Raccolti fino ad oggi 107.000 euro di cui 30.000 tramite web. Per ultimare i 7 appartamenti del progetto EVA (Eco Villaggio Autocostruito) ne servono 180.000.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 maggio 2010 19:48
Progetto EVA: il web per ricostruire un borgo abruzzese distrutto dal terremoto

Nella notte del 6 aprile 2009 il terremoto de L’Aquila ha spazzato via tante vite umane. Chi è rimasto ha dovuto fare i conti con la casa distrutta, i panorami violentati e punti di riferimento ormai annientati. Gli abitanti di Pescomaggiore, un antico borgo in montagna vicino al capoluogo abruzzese, hanno deciso di non rimanere con le mani in mano. Il Comitato per la rinascita di Pescomaggiore, già attivo prima del terremoto e nato per preservare la cava di ghiaia in dismissione che si trovava alle porte del Parco Nazionale del Gran Sasso, ha deciso di rimboccarsi le mani partendo dalla ricerca di aiuti economici per ricominciare.

Tre compaesani hanno contribuito mettendo a disposizione in comodato i loro terreni, non lontani dal centro storico: il progetto EVA (Eco Villaggio Autocostruito) parte proprio da qui. EVA nasce con l’obiettivo di progettare e costruire 7 piccole abitazioni, bilocali e trilocali, per consentire a quante più famiglie possibili di rimanere a vivere nel loro paese natale. Sabina Guzzanti scopre quest’esempio di buone pratiche e di collaborazione sociale e ci mette del suo: contatta Paolo Faustini di Smarketing (una rete di esperti di comunicazione e dell’etica d’impresa) e dà il via ad una campagna di sensibilizzazione via internet e via social media.

Ecco perché il progetto EVA è stato presentato a Terra Futura nell’area “WWW Words World Web” di Zoes.it. C’è chi decide di andare di persona sul posto a offrire il proprio aiuto volontario e c’è chi contribuisce inviando del denaro. Le donazioni a partire dai 250 euro consentono al donatore di avere un ruolo attivo nelle principali decisioni. Ad oggi, ha spiegato Faustini, sono stati raccolti ben 107.000 di cui 30.000 tramite web. La soglia dei 180.000 euro è quindi più vicina e alcune famiglie hanno già potuto entrare nella loro nuova casa.

Gli appartamenti sono tutti antisismici, energeticamente autosufficienti e con tutti i comfort di una casa del 2010. Il costo, grazie al fatto che la manodopera è prestata dai volontari e dalle stesse famiglie di Pescomaggiore aderenti al progetto, è molto contenuto: circa 600 euro al metro quadro. Inoltre, attraverso il sito internet progettato da Smarketing -http://eva.pescomaggiore.org - i sostenitori e i potenziali donatori possono aggiornarsi giorno dopo giorno sullo stato dell’arte dei lavori.

In futuro, quando le biocasette non serviranno più perché le famiglie saranno rientrate nelle loro case, saranno utilizzate dalla collettività per progetti educativi e/o turistici.

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