A Firenze torna la campagna di Legambiente Mal'aria

Si è tenuto anche un presidio ambientalista, fra via Pistoiese e via Baracca, con le lenzuola bianche del cigno annerite dalle polveri sottili e il dono di mascherine agli automobilisti intrappolati nel traffico.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 gennaio 2010 15:43
A Firenze torna la campagna di Legambiente Mal'aria

È questo l’invito che Mal’aria rivolge al popolo inquinato. Un lenzuolo bianco che testimonia la ribellione dei cittadini contro lo smog ed il degrado che soffrono le nostre città. Gli ambientalisti chiedono misure concrete ed urgenti contro l’inquinamento da traffico, e le Lenzuola di Mal’aria offrono un potente megafono a quanti vogliono affermare il diritto a respirare aria più pulita. "No allo smog" in tutta Italia con manifestazioni, blitz, la promozione di progetti e vertenze, le biciclettate dimostrative, il monitoraggio delle sostanze inquinanti e della vivibilità cittadina.

A Firenze stamane, nel corso di una conferenza stampa alla presenza di Piero Baronti, presidente di Legambiente Toscana, Fausto Ferruzza, direttore di Legambiente Toscana e Luigi Pingitore, responsabile mobilità di Legambiente Toscana in cui sono state affrontate tutte le tematiche relative alla campagna Mal'aria, altri volontari legambientini si sono mobilitati con un presidio ambientalista distribuendo mascherine agli automobilisti intrappolati nel traffico tra via Pistoiese e via Baracca.

L’emergenza smog è una realtà quotidiana: milioni di marmitte che sputano monossido di carbonio, piombo, idrocarburi policiclici aromatici, benzene, polveri sottili, un cocktail micidiale per la salute. Mal’Aria, la storica campagna Legambientina sull’inquinamento atmosferico rileva in particolare come il 2010 si sia aperto con una conferma istituzionale degli elevati livelli di Pm10 nell’aria delle città italiane. "I trasporti oltre ad essere i principali responsabili dell’inquinamento atmosferico in città, sono la seconda maggiore fonte di emissioni di CO2 eq.

in Italia dopo la produzione di energia - afferma Luigi Pingitore, responsabile Mobilità Legambiente Toscana -. Per questo l’Unione Europea con la Direttiva 443/2009 ha dato il via a obiettivi di riduzione delle emissioni dalle nuove auto immatricolate imponendo l’obiettivo di 120 grammi CO2 per chilometro (entro il 2015) e l'abbassamento a 95 g/km entro il 2020. L’ozono troposferico si produce per effetto della radiazione solare in presenza di inquinanti primari (tra cui gli ossidi di azoto).

Dal 1 gennaio 2010 le Amministrazioni locali devono rispettare i nuovi limiti, indicati dalla direttiva europea 2002/3/CE che fissa in 120 µg/m3 (calcolato come media su otto ore) il valore di pericolosità da non superare per più di 25 volte in un anno". La concentrazione nell’aria di biossido di azoto (NO2) costituisce, insieme al particolato sottile e all’ozono, uno tra i maggiori problemi. Le emissioni di ossidi di azoto derivanti dai processi di combustione e, specialmente nei centri urbani, dal traffico automobilistico e dal riscaldamento domestico, nel corso degli ultimi anni, non hanno subito la riduzione che ha invece caratterizzato altre emissioni inquinanti.

Firenze per la media dei valori annuali di NO2 registrati da tutte le centraline, non è riuscita a rispettare i limiti superando il limite indicato dalla legge con un valore di 50,6 µg/mc. "A giudicare dai preoccupanti risultati dei recenti monitoraggi sull'inquinamento atmosferico, Mal'Aria si presenta come una campagna quanto mai attuale che, da un lato sensibilizza e denuncia la gravità del problema inquinamento e dall'altro si propone di spronare le amministrazioni locali ad intraprendere un'azione verso la sostenibilità urbana che sia continua ed efficace.

L'inquinamento atmosferico e i problemi legati alla sostenibilità urbana sono, infatti, costantemente monitorati e denunciati da Legambiente, localmente e globalmente. É solo attraverso un nuovo stile di mobilità, che si avvalga del rilancio delle aree pedonali e ciclabili, di mezzi pubblici più efficienti e meno inquinanti, del car-pooling e car-sharing, del taxi collettivo, etc. Tutte ottime alternative, declamate per il momento nei 12 punti del piano antismog della giunta Renzi. Ma non basta.

Servono blocchi selettivi del traffico per i veicoli privati più inquinanti e serve l'idea di un ticket anti inquinamento (o eco/pass), una tassa di scopo per ridurre il numero delle auto e gli inquinanti nell'aria". E' quanto sostiene il direttore di Legambiente Toscana Fausto Ferruzza. Nel gennaio 2009 è stata avviata una procedura di infrazione da parte della Commissione Europea nei confronti dell’Italia per l’elevato livello di polveri sottili e per l’insufficienza dei piani di risanamento dell’aria delle Regioni e la mancanza del piano di risanamento nazionale del ministero dell’Ambiente.

La situazione di Firenze è tutt'altro che tranquilla sulle polveri sottili. Fuorilegge, piazzandosi al 16° posto tra le città italiane, a Firenze le polveri non riescono neanche a rispettare il ben più largo limite della normativa europea che prescrive non più di 40 microgrammi di media annuale e non più di 35 giorni l'anno con media oltre i 50 µg/m³. Il limite superato 88 volte in viale Gramsci nell'anno 2009 rispetto al massimo di 35 giorni previsto dalla legge D.M. 2 Aprile 2002. Le conseguenze.

Nel 2009 venticinque morti in breve tempo e altri 347 decessi innescati nel lungo periodo in seguito a malattie cardiovascolari, cerebrovascolari, tumori al polmone o per insufficienza respiratoria: è il numero di vittime fatte in media, all’anno, a Firenze e nell’ hinterland dalle polveri sottili (Pm10) per i superamenti della soglia di 20 microgrammi/m³ rispettivamente per PM10 e PM2,5 al giorno, ovvero il limite posto dall’Organizzazione mondiale della Sanità come massimo tollerabile per l’organismo umano.

Disturbi acuti o cronici dell’apparato uditivo, disturbi del sonno e del riposo, disturbi dell’apprendimento e dell’attenzione, interferenza della comunicazione verbale, malattie cardiovascolari e ipertensione, influenza sui livelli ormonali, e a lungo andare anche riduzione della aspettativa di vita possono essere causati dall’esposizione al rumore, disagi che possono cominciare già a esposizioni pari a 35 decibel. A Firenze, i valori riscontrati sono sempre stati al di sopra della norma, sia per i valori diurni che notturni.

In via Pagnini angolo Piazza Muratori (fascia IV) sono stati registrati con una media di due ore i seguenti decibel per giorno: 28-marzo 09 70,9 (6-22) diurno 66,8 (22-6) notturno, 29-mar-09, 70 e 67,9, 30mar-09 71,1 e 65,8 con un valore medio di 70,7 diurno e 66,8 notturno. "Tra le strategie da attuare per migliorare la qualità dell'aria nelle nostre città, sono al primo posto il rafforzamento di un modello di mobilità sostenibile. La qualità della vita ed il benessere sono associati alla disponibilità di un sistema di trasporto comodo e rapido, ecologico.

La Piana soffre invece di quella sindrome che vede ogni giorno auto in fila, ferme o quasi, con il motore acceso a consumare carburanti sempre più costosi e ad emettere inquinanti. Legambiente propone una metrotramvia nell'area vasta tra Firenze-Prato-Pistoia in alternativa al traffico su due ruote. La scelta di fare un presidio ambientalista in via Pistoiese-angolo via Baracca non è stata assolutamente casuale infatti basti pensare che il 56% del traffico privato (circa 100.000 pendolari) che interessa Firenze è formato, infatti, da auto provenienti da fuori città.

Occorrerebbe un sistema ferroviario ampliato, capace di collegare l'asse Firenze-Prato-Pistoia e di irradiarsi in tutta la zona, passando quindi per Calenzano, Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio, Signa, Poggio a Caiano, Montemurlo, Agliana, Montale e Quarrata. Una metropolitana su tracciato misto (in superficie e sotterraneo) tra Firenze e Pistoia collegandosi, a sua volta, alla tramvia una volta raggiunto il capoluogo toscano o in alternativa un sistema della mobilità su ferro che si estenda su tutta l'area Vasta.

La situazione dell'inquinamento atmosferico nell'area vasta tra Firenze-Prato-Pistoia continua ad essere preoccupante e lo sarà ancora di più se non interveniamo. Occorre che i Comuni assumano in tempi brevi provvedimenti per contrastare l'inquinamento da traffico. In tempi poco più lunghi bisogna arrivare alla rivoluzione della mobilità sostenibile, la cura per Firenze e la sua area metropolitana che vuol dire tramvia, metrotramvia, treno metropolitano, treni ad alta velocità, binari ferroviari a disposizione dei treni pendolari".

E' quanto chiede Piero Baronti, Presidente di Legambiente Toscana.

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