Aumento Tari 6%, polemica in Consiglio Comunale

Palazzo Vecchio: "In linea con gli anni precedenti". Lega: "Meno tasse più impianti". SPC: "Manca la strategia"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 giugno 2021 17:43
Aumento Tari 6%, polemica in Consiglio Comunale

Sono state approvate oggi in consiglio comunale due delibere sulla Tari. La prima dal titolo “Servizio di gestione rifiuti urbani- Approvazione Piano Economico Finanziario di ATO Toscana Centro per l’ anno 2021 e tariffa di riferimento anno 2021 (TARI)” dell’assessore all’ambiente Cecilia Del Re: come previsto dalle normative nazionali infatti, i Comuni sono tenuti ad approvare il Pef dell’anno in corso entro il 30 giugno 2021. Dopo l’assemblea di Ato Toscana Centro in cui si è approvato il Pef, il Consiglio comunale oggi ha preso atto di tale approvazione e delle misure messe in atto dai Comuni e dal gestore per ridurre l’impatto dell’aumento tariffario.

Con una delibera successiva intitolata “Tassa sui rifiuti anno 2021” e approvata durante il Consiglio comunale il Comune di Firenze compensa gli aumenti della Tari che quindi non ci saranno per i cittadini e le imprese fiorentine.

Nel 2019 la Tari per la città di Firenze ammontava a 96 milioni di euro, nel 2020 era passata a 102 milioni ma Palazzo Vecchio nel corso dell’anno ha voluto riportarla ai livelli del 2019 per il Covid. Anche quest’anno la Tari per la città di Firenze è 102 milioni ma con un investimento da parte del Comune di Firenze di 5 milioni di euro è stato messo in sicurezza il piano tariffario cittadino per l’anno in corso senza sostanziali aumenti in tariffa.

Ma sulla Tari non è finita qui: “siamo pronti a fare nuovi interventi in occasione della manovra degli equilibri di bilancio previsti per la fine di luglio - ha detto l’assessore Gianassi in aula - come abbiamo fatto lo scorso anno quando abbiamo previsto degli sconti Tari per l’emergenza Covid alle imprese danneggiate dalla crisi”.

La delibera contiene un'importante misura per le imprese che non sono riuscite ad adempiere alla scadenza del 2 dicembre 2020: è stata prevista la possibilità di rateizzare il debito in 4 rate senza interessi e sanzioni con l’ultima rata al 30 settembre 2022. Inoltre, ha spiegato ancora Gianassi, è stato stabilito il rinvio della prima rata Tari per il non domestico 2021 alla fine di luglio e la seconda rata al 2 dicembre. Infine è stata colta l’occasione della delibera di approvazione delle tariffe tari per una misura Cosap prevedendo il rinvio al 30 settembre del Cosap ancora pendente del 2020 anche in questo caso per intervenire nuovamente nel corso della manovra di equilibrio del Comune.

Fin qui il comunicato stampa di Palazzo Vecchio. La Lega però la vede diversamente. E scoppia la polemica in Consiglio Comunale a Firenze "per l’aumento della Tari del 6% in più l’anno fino al 2025". Per l’occasione la Lega, indossando le magliette recanti la scritta “meno tasse più impianti”, ha denunciato la mancanza di un piano regionale relativo agli impianti di smaltimento rifiuti.

“Non bastavano gli scandali - dichiara il Capogruppo della Lega Federico Bussolin - oggi Firenze senza un piano serio di smaltimento dei rifiuti e senza impianti innovativi si ritrova a pagare un rincaro della Tari del 6% ogni anno fino al 2025: una stangata per famiglie e aziende che, in questo periodo, sentono la crisi. Al PD-T, partito delle tasse e alla loro proposta di rincaro della tariffa, proponiamo con due mozioni la richiesta di un piano regionale dei rifiuti serio che tolga dallo stagno l’Ato Toscana Centro attraverso l’individuazione di un nuovo impianto di smaltimento e, per la città di Firenze, la rimozione della raccolta porta a porta svolta da Alia, troppo costosa considerando che per raggiungere i risultati richiesti di raccolta differenziata basterebbero i soli cassonetti intelligenti”.“A Firenze non servono le tasse aggiuntive del PD o l’ennesimo scandalo che vede coinvolto un loro consigliere regionale - conclude Bussolin - ma servizi efficienti ed economici”. 

Queste invece le dichiarazioni al riguardo di Dmitrij Palagi e Antonella Bundu - Sinistra Progetto Comune

"Pagare le tasse per ottenere una gestione dei rifiuti capace di arrestare l'inquinamento e contrastare i cambiamenti climatici sarebbe positivo: non siamo ostili a prescindere agli aumenti della TARI, ma proprio per questo riteniamo gravissimo quanto sta avvenendo in questa fase. In un'assenza totale di strategie regionali ecco arrivare gli ennesimi aumenti, in parte mitigati, dopo quelli annunciati nel 2019 per misteriosi sfalci e annunciate pulizie strade che poi sono sparite dai dibattiti del 2021. Erano parole del Sindaco e del Partito Democratico: avremo più servizi e vi chiediamo di pagare di più. Non ci avevano convinto. Oggi ci dicono: gli stessi servizi di sempre costano di più.

Nel frattempo è venuto fuori che per "liberare" Q.tHermo da HERA si è data una cifra nell'ordine dei 3 milioni alla multiutility: quell'inceneritore è sempre stata un'idea sbagliata e ora paghiamo gli errori della maggioranza senza nessuna strategia alternativa presente sul territorio. In questo modo è chiaro che le destre attaccheranno i costi del porta a porta e del rispetto dell'ambiente: una follia, di cui il centrosinistra deve assumersi tutte le responsabilità e porre rimedio, essendo forza di governo locale e nazionale.

Con le colleghe e i colleghi delle istituzioni di ATO Toscana centro (negli altri Comuni e in Città Metropolitana) useremo l'estate per presentare le nostre proposte, in attesa che prima o poi la Regione Toscana batta un colpo, sperando non arrivi fra quattro anni, con la prossima campagna elettorale...". 

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