Ataf, autisti in presidio: il servizio stenta tra proteste e speranze

I dipendenti che si sono battuti contro la privatizzazione trovano conferma della loro protesta

Antonio
Antonio Lenoci
30 giugno 2015 13:34
Ataf, autisti in presidio: il servizio stenta tra proteste e speranze

"Il trasporto pubblico da bene comune ed essenziale quale dovrebbe essere, è invece considerato dai governanti una merce di scambio dove sicurezza ed efficienza sono sovrastati da sfruttamento e speculazione" commentano i Cobas di Ataf nella giornata di mobilitazione per il trasporto locale. Colpa della congiuntura economica o della gestione libera dalle catene pubbliche?Firenze è fortemente segnata dall'aspro dibattito in merito alla privatizzazione del servizio di trasporto.

Numerose le segnalazioni per quanto riguarda i ritardi ed i disservizi, mentre la categoria degli autisti pretende maggiore serenità alla guida che risente dei cantieri stradali e delle lamentele dell'utenza, oltre agli episodi di aggressione a bordo da parte di chi, senza titolo di viaggio, si rifiuta di pagare.Una situazione critica che rischia di lasciare Firenze a piedi? Secondo la direzione aziendale il servizio può migliorare, l'aumento del titolo di viaggio è stato richiesto seguendo questa motivazione.

Molti però non lo hanno capito esclamando che "allora erano bravi anche quelli di prima". Solo che "prima" era una tariffa pubblica.Se le casse si svuotano, non è più Palazzo Vecchio, come socio di maggioranza, né altri comuni a dover provvedere al pareggio del bilancio. Il privato, svincolato dal soggetto pubblico, è libero di mettere in atto una programmazione economica votata al profitto. Questa era la paura nelle infuocate sedute amministrative che hanno accompagnato la privatizzazione.Questa era la speranza di chi in quella privatizzazione ha intravisto una soluzione a tutti i mali: basta sprechi, basta errori, il carrozzone diventa fuoriserie.Ma gestire gli autobus rende oppure no? Un servizio scarso può creare profitto? L'allarme è suonato da alcuni mesi, gli stessi in cui si è iniziato a parlare con maggiore assiduità delle problematiche legate agli spostamenti urbani.

Problematiche che esistono da tempi non sospetti quando la Provincia multava Ataf per i ritardi.Le alternative per gli utenti sono poche: chi non ne ha prega che le vetture circolino anche a spinta.

La comunità fiorentina guarda con diffidenza alle continue manifestazioni di protesta che rallentano e sospendono ulteriormente il servizio, e forse per questo la nota dei Cobas recita: "Il diritto alla mobilità sta a cuore in primis a lavoratori e lavoratrici che si assumono l’onere e l’onore di trasportare i ragazzi nelle scuole, madri e padri di famiglia al lavoro, persone con necessità di cure ai presidi ospedalieri. I lavoratori del trasporto pubblico locale hanno un CCNL scaduto da otto anni in cui hanno anche subito cancellazioni di diritti base, intanto le aspettative degli utenti sono state bistrattate a suon di tagli ai sevizi e aumenti del costo dei biglietti. La strada delle privatizzazioni umilia i diritti di lavoratori e cittadini.

Fermiamola" per mettere tutti sulla stessa barca. Non è l'Arca, può affondare, anche se si tratta di un autobus.

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