Assegno di ricollocazione: dal 30 giugno si possono presentare le domande

Fondo di garanzia a sostegno di lavoratori senza Cigs o stipendio

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 giugno 2016 16:08
Assegno di ricollocazione: dal 30 giugno si possono presentare le domande

FIRENZE - Al via la sperimentazione dell'assegno di ricollocazione: dal 30 giugno si potranno infatti presentare le domande. L'obiettivo è far ritrovare un lavoro a chi l'ha perso, a chi un impiego ce l'ha ma è intermittente, a chi è a rischio e già sta usufruendo della Naspi, la nuova indennità di disoccupazione, ma è senza impiego da almeno quattro mesi. Come è presto spiegato: finanziando corsi di formazione individuale, ma con qualche paletto in più rispetto al passato. "Potranno infatti riguardare esclusivamente percorsi professionalizzanti che abbiano ottenuto il riconoscimento della Regione - ricorda l'assessore Cristina Grieco - e realizzati da agenzie formative accreditate nei settori dove maggiore è la ricaduta occupazionale: una scelta che sarà fatta dal lavoratore assieme all'operatore del centro per l'impiego". La giunta aveva annunciato a maggio che la Toscana sarebbe stata la prima regione in Italia a sperimentare la misura, prevista dal Jobs Act ma che a livello nazionale non sarà definita prima della fine dell'anno.

Ora c'è la firma del decreto, con l'avviso che sarà pubblicato sul Burt. A disposizione ci sono cinque milioni. Tre milioni e 900 mila euro sono destinati ai voucher veri e propri e dovrebbero essere sufficienti per almeno mille e trecento lavoratori ma forse anche di più. L'importo massimo finanziabile varia infatti in base al tipo di corso scelto: fino a tremila euro per uno di qualifica, 450 euro per la certificazione di competenze, ulteriori 250 euro per tutti i corsi dovuti per legge. Un altro milione e 100 mila euro finanzierà invece l'assistenza e il tutoraggio che, concluso il percorso formativo, accompagnerà il lavoratore nella ricerca di un nuovo impiego.

Una novità, anzi una doppia novità: la 'dote' assegnata a ciascun disoccupato o a chi è a rischio disoccupazione sarà infatti pagata ai centri per l'impiego pubblici o alle agenzia private, nella sua quasi interezza, solo a ricollocamento avvenuto e in modo differenziato a secondo del tipo di contratto firmato. Nelle intenzione del legislatore è un incentivo a ben lavorare.

La Regione pagherà gli interessi per gli stipendi anticipati dalle banche ai lavoratori che sono senza retribuzione da almeno due mesi e per quelli che, in Cassa integrazione strardinaria, non possono ancora incassare l'assegno dell'ammortizzatore sociale. Lo ha deciso la giunta approvando una delibera che conferma ed amplia l'operatività del Fondo grazie al quale la Regione, anche negli anni passati, ha offerto un sostegno ai lavoratori delle aziende che, nel periodo di tempo che intercorre fra l'inizio della autorizzazione della Cassa integrazione straordinaria da parte del ministero e l'effettiva erogazione dell'assegno ammortizzatore sociale, non erano in grado di assicurare la retribuzione lo stipendio ai lavoratori.

La giunta ha stanziato per questa misura 1 milione e 600 mila euro di risorse che saranno gestite da Toscana Muove. Rispetto al precedente fondo sono state introdotte alcune novità per adeguare il provvedimento alla nuova normativa sugli ammortizzatori sociali. L'introduzione delle modifiche consentirà di ampliare il numero dei lavoratori coinvolti. In primo luogo l'opportunità di accedere al fondo sarà estesa anche ai lavoratori messi in Cassa integrazione straordinaria con causale "Contratto di solidarietà". E' stato inoltre deciso di portare da 8 a 12 mensilità il periodo massimo coperto dall'anticipo per i lavoratori che hanno richiesto la Cigs (ciò consente ai lavoratori di evitare la presentazione di una eventuale seconda istanza per la proroga, determinando così un risparmio in termini di risorse economiche, anche per l'espletamento della relativa procedura istruttoria). A rendere operativo il fondo sarà la firma, che verrà messa in calendario nelle prossime settimane, di un nuovo accordo con le banche che aggiornerà il precedente e avrà scadenza nel 2018. Nel dettaglio, sono tre le tipologie per cui sarà possibile attivare il fondo di garanzia, che è comunque rivolto a lavoratori in costanza di rapporto di lavoro:

- Anticipo CIGS per Crisi o Riorganizzazione: si tratta dell'anticipazione finanziaria concessa a lavoratori dipendenti in attesa di percepire il trattamento di Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria da parte di INPS per un importo massimo complessivo per beneficiario di euro 8.400 euro (al netto del capitale rimborsato);

- Anticipo CIGS per Solidarietà: indica l'anticipazione finanziaria concessa a lavoratori dipendenti di imprese che hanno siglato un accordo con le rappresentanze sindacali con diminuzione dell'orario di lavoro, per un importo massimo complessivo per beneficiario di 3.600 euro (al netto del capitale rimborsato);

- Anticipo Stipendi: indica l'anticipazione finanziaria concessa a lavoratori dipendenti senza stipendio da un minimo di 2 mesi, per un importo massimo complessivo di 6.000 euro, al netto del capitale rimborsato.

La garanzia prestata dal Fondo è rivolta ai soggetti finanziatori, cioè le banche. In caso di inadempimento dei beneficiari, la garanzia è escutibile dai soggetti finanziatori a prima richiesta e copre l'ammontare dell'esposizione per capitale e interessi.

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