Artisti di strada a Firenze: turisti estasiati, geni e menestrelli multati

Vita difficile per gli intrattenitori di strada: da Clet a Charlot, fino al menestrello del Ponte Vecchio

Antonio
Antonio Lenoci
06 agosto 2015 19:00
Artisti di strada a Firenze: turisti estasiati, geni e menestrelli multati

Il video girato sul Ponte Vecchio da un passante mentre la Polizia Municipale inflessibile e determinata eleva una multa ai danni di un menestrello che occupa troppo suolo pubblico per la chitarra ed apre l'asta del microfono prima dell'orario previsto sulla concessione, ha fatto il giro del mondo scatenando non tanto la rabbia dei polemici fiorentini quanto l'incredulità di chi a Firenze non abita, ma vorrebbe abitarci.L'episodio definito "virale" dai media locali e nazionali, per chi il capoluogo toscano lo conosce bene è solo la punta dell'iceberg, si viene a verificare dopo la denuncia effettuata ai danni di Clet Abraham il re dei cartelli, dopo le opere cancellate agli esimi teppisti, dopo il braccio di ferro tra il sosia di Charlie Chaplin, Ramin Saravi, e gli altri artisti che a Firenze non ricevono propriamente l'accoglienza che un evento toscano come Mercantia, il Festival Internazionale del Teatro di Strada di Certaldo, potrebbe far credere.Firenze non ha ancora deciso se tollerare o meno la Street Art, se accettarla come una parte dello spettacolo offerto dai monumenti e dalle piazze o se viverla come una violenza, salvo concessioni e licenze, ed allontanarla, ingabbiarla, reprimerla, metterla al bando.

Forse gli artisti di strada sono i nuovi ricchi, a suon di monetine accumulano capitali: i turisti però sono contenti, accennano quel sorriso che un disservizio nel trasporto pubblico, una coda insensata alla Galleria dell'Accademia o uno scontrino da capogiro al dehor avevano cancellato. E' marketing, bellezza.Palazzo Vecchio multa lo spazio occupato dagli strumenti musicali, multa lo spazio occupato dalle installazioni e dai mimi e rimuove i cartelli stradali modificati che altrove mettono in mostra e si rivendono per finanziare progetti di utilità sociale.

Pensiamo solo al fatto che Clet Abraham oltre le mura gigliate è un maestro che le scuole si contendono. Gli artisti di strada sono visti come un valore aggiunto in molti angoli del mondo, più il luogo si presenta suggestivo e più la presenza di musica e di giochi diventano un'attrazione apprezzata dai turisti. Firenze, nonostante la parentesi alcolica e sregolata della Movida, è una città che va a letto presto con i negozi che chiudono alle 19 e 30 e la gente che si guarda bene dal sedersi in strada.In Spagna non è così, a Madrid, ma anche ad Amsterdam o a Vienna non è così, commentano i numerosi utenti dei Social Network.

A Firenze è così: "Fate moderato casino, anzi meglio se restate a casa vostra" è quanto scrive chi il centro storico lo abita e non coglie il senso del turismo che paga, che sfama e tiene in vita l'economia locale."Stasera concerto con Michael Amadi sul PonteVecchio.. Venite gente!" scrive il menestrello Claudio Spadi su Facebook. Una sera in cui i turisti resteranno incantati ed abbracciati stretti osserveranno l'Arno che scorre, il cielo stellato sopra il Ponte e si dedicheranno promesse, una su tutte, quella di tornare ancora a Firenze, per sposarsi, con i figli, da grandi, per viverci.

Perché? Perché è scoccata la scintilla. Perché chi si ferma alla cantonata tra gli Uffizi e Palazzo Vecchio, chi arriva in Santo Spirito, chi si siede in piazza della Repubblica si innamora di una Firenze vivibile e colorata, musicale e divertente. Una Firenze che forse non vuole essere così ospitale, ma preferisce essere roboante e dirompente nel singolo evento, per poi nascondersi dietro le porte il resto dell'anno. Chissà cosa avrebbe fatto la Municipale fiorentina se tra i madonnari ci fosse stato Pere Borrell, con il ragazzo che mette quel piede fuori dalla cornice. 

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