Aree di crisi: proroga fino a settembre per i finanziamenti sui progetti formativi

Aperto il bando da 2,2 milioni per l'alternanza scuola lavoro. La Toscana rivede sistema di accreditamento. Grieco: "Enti più solidi e valorizzazione efficacia"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 luglio 2016 23:18
Aree di crisi: proroga fino a settembre per i finanziamenti sui progetti formativi

FIRENZE– Fino al 7 settembre è possibile presentare i progetti per realizzare corsi Istruzione e Formazione Professionale rivolti ai giovani tra i 16 e i 18 anni che hanno assolto l'obbligo scolastico, ma sono usciti dal sistema scolastico prima di aver conseguito almeno una qualifica.

Ci sarà più tempo, fino al 30 settembre 2016, per ottenere un finanziamento per un progetto di formazione rivolto a lavoratori di imprese che operano nelle aree di crisi di Massa Carrara e Piombino. La Regione ha deciso infatti di riaprire i termini, che si erano chiusi il 30 giugno. L'avviso sarà pubblicato sul bollettino ufficiale della Regione il 27 luglio. La giunta toscana aveva stanziato col precedente bando un milione di euro, equamente divisi tra le due aree, e le risorse a disposizione rimangono quelle, tolti 348 mila euro che è l'impegno previsto per le domande arrivate entro giugno (se la valutazione sarà per tutte positiva). L'obiettivo del bando, come era stato spiegato nei mesi scorsi dall'assessore al lavoro Cristina Grieco, è favorire la permanenza al lavoro e la ricollocazione dei lavoratori coinvolti in situazioni di crisi, piani di riconversione o ristrutturazione aziendale.

Le domande possono essere presentate dalle agenzie formative accreditate oppure direttamente dalle imprese. Gli interventi ammessi a finanziamento sono vari. Possono riguardare i neoassunti (solo a tempo indeterminato e da non oltre sei mesi) o anche chi da più tempo lavora in un'impresa, con l'obiettivo di una qualificazione, aggiornamento o riqualificazione nell'ambito delle attività produttiva dell'azienda. In questo caso ci devono comunque essere almeno cinque neoassunti con contratto a tempo indeterminato che partecipano al programma e i non neoassunti non possono essere più della metà del partecipanti al piano di formazione.

Ma c'è anche un'azione mirata alle aziende oggetto di un programma di riconversione, comprese quelle di servizi e sempre con un tetto minimo di cinque lavoratori coinvolti. In ambedue i casi il tutto deve avvenire sotto l'ombrello di un accordo sindacale. Per l'area di Massa Carrara le unità operative delle aziende interessate devono ricadere nel comune omonimo. Per Piombino possono operare anche nei comuni di Campiglia Marittima, San Vincenzo-Suvereto e Sassetta.

Un sistema più semplice, meno frammentato e con un numero più ristretto di enti che faranno formazione. Un sistema anche più orientato al risultato e trasparente. La Regione Toscana ha deciso di mettere mano al sistema di accreditamento degli enti formativi: seicento oggi in tutta la regione (comprese un centinaio di scuole), di contro a contesti simili dove se ne contano meno della metà. E le parole chiave delle revisione sono appunto semplicità, efficacia ed efficienza. La riforma e il testo definitivo arriveranno dopo l'estate.

Intanto la giunta ha iniziato a confrontarsi con i vari attori. "Una bozza già l'abbiamo, ma siamo aperti naturalmente all'ascolto" sottolinea l'assessore alla formazione Cristina Grieco, che oggi ha partecipato ad un seminario tecnico nella sede dell'auditorium fiorentino della Cassa di Risparmio di Firenze. In sala erano rappresentati tra i duecento e i duecento cinquanta organismi formativi. "La formazione deve essere efficace. Il nostro sistema oggi è troppo frammentato – spiega l'assessore – e vorremmo invece che l'accreditamento sia anche garanzia di solidità patrimoniale, solidità finanziaria ma anche qualità degli interventi formativi messi in atto.

Vanno in questa direzione anche le linee guida nazionali". A settembre si inizieranno a tirare le fila e ci saranno naturalmente altri momenti di verifica. Dopo infatti l'incontro di oggi le agenzie potranno inviare agli uffici regionali le loro osservazioni.

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