Amministrative: prima polemica politica nel Centro-Destra

Il candidato sindaco di Sesto Fiorentino scelto attraverso delle "audizioni" con i possibili papabili

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 febbraio 2016 23:04
Amministrative: prima polemica politica nel Centro-Destra

(DIRE) Firenze, 2 feb. - Il candidato sindaco di Sesto Fiorentino scelto attraverso delle "audizioni" con i possibili papabili. Pratica che un po'' ricorda quella intavolata spesso dal Movimento 5 Stelle, un po'' la logica del casting. Lo fa trapelare il coordinatore toscano di Forza Italia, Stefano Mugnai, durante la presentazione del coordinamento regionale azzurro. In vista delle amministrative con Giovanni Donzelli, capogruppo in Consiglio regionale di Fratelli d''Italia, e Manuel Vescovi, segretario toscano della Lega Nord "ci siamo dati una regola: scegliere sempre i candidati migliori, prima ancora delle logiche di partito".

Per questo, "la scorsa settimana, abbiamo ascoltato ed esaminato 3-4 possibili candidati di un comune importante, anche dal punto di vista politico, che si appresta al voto". Mugnai, sorridendo, le chiama "audizioni" e non vuol, sentir parlare di casting alla X Factor, "non scherziamo". Detto questo pero'', tace, decide di non svelare il nome del Comune oggetto di questa "che sara'' una pratica- assicura- che probabilmente sara'' replicata in altre occasioni e in diverse regioni". Una sorta di modello "sul merito", insomma, provato per adesso per districare il rebus su Sesto Fiorentino, come apprende la ''Dire'' da esponenti della coalizione Fi-Lega Nord-Fdi.

 "Il presidente Berlusconi sta seguendo con grande interesse cio'' che sta avvenendo politicamente in Toscana, soprattutto dentro Forza Italia". Lo sottolinea Stefano Mugnai, coordinatore toscano di Fi, che non manca di togliersi dalle scarpe qualche sassolino: "Nel partito, a Roma, la Toscana e'' sempre stata vissuta come qualcosa di estraneo". In questa fase storica, pero'', l''aria e'' cambiata. Lo dice chiaro Mugnai che quindi chiede uno sforzo fin da subito in vista di un banco di prova "determinante, un appuntamento fondamentale: le amministrative" fissate indicativamente il prossimo giugno.

C''e'' la partita sui sindaci, ma non solo. Il discorso e'' piu'' ampio e riguarda le meccaniche della nuova legge elettorale, l''Italicum, e logiche da peso specifico, la cifra del consenso. La tornata elettorale, infatti, chiarira'' "i rapporti di forza" tra i partiti in vista delle politiche. Un discorso che Mugnai rivolge al coordinamento toscano azzurro in vista di una coalizione con Lega Nord e Fdi: "in quel tavolo varranno i numeri delle amministrative".

"Ma quali audizioni, non siamo mica a Sanremo". Pronti via e a Sesto Fiorentino scatta la prima polemica politica targata centro-destra. A Giovanni Donzelli, capogruppo in Consiglio regionale di Fratelli d''Italia, le parole del coordinatore toscano di Forza Italia, Stefano Mugnai, non sono piaciute affatto. Anzi e'' su quella parola, "audizioni", che puo'' ricordare un modello in stile casting, che Donzelli vuole immediatamente chiarire. "Il centrodestra toscano a Sesto Fiorentino, come in tutti gli altri comuni in cui si votera'' per le amministrative- sottolinea Donzelli alla ''Dire''-, sta lavorando in modo compatto, programmando degli incontri per individuare il miglior candidato possibile, basandosi sull''unico criterio necessario: il merito".

Gli incontri tenuti la scorsa settimana, come annunciato dallo stesso Mugnai a "3-4" papabili, "non sono che uno dei passaggi necessari a selezionare le candidature, che saranno scelte soprattutto dopo aver consultato la base e i cittadini. E'' ovvio- conclude Donzelli- che il primo obiettivo e'' quello di presentare ovunque personaggi credibili e graditi dal territorio, che consentano alla coalizione di vincere".

Denis Verdini e Massimo Parisi "ormai hanno passato il Rubicone" e "Ala e'' un''operazione parlamentare e di palazzo. E'' inutile nasconderci". Stefano Mugnai, coordinatore toscano di Forza Italia, va subito al sodo quando affronta il nuovo capitolo politico inaugurato dai due ex compagni di viaggio. Una scelta "assolutamente legittima", continua, ma che "francamente mi sembra non abbia neanche l''ambizione a tradursi in un partito territoriale: ad oggi non e'' un contenitore politico, mi pare evidente. A Firenze si sta discutendo sul fatto che Forza Italia non ha una sede, io pero'' ancora devo trovare una sede di Ala in giro per l''Italia". Parole che sottoscrive e rilancia Angelo Pollina, di rientro in Forza Italia dopo lo strappo del 2010, a cui Mugnai ha affidato il settore comunicazione e immagine nel coordinamento regionale: "Riportare Ala in Forza Italia? Ma no, cosi'' riportiamo due persone. Ala- liquida la questione- non e'' neppure presente nei sondaggi".

Denis Verdini "prima ha distrutto il Pdl, poi Forza Italia, anche in Toscana. Ora almeno speriamo distrugga anche Renzi". Angelo Pollina, neo responsabile del settore comunicazione e immagine del coordinamento di Forza Italia toscana, dopo sei anni lontano dalla casa madre e un''esperienza in Futuro e Liberta di Gianfranco Fini, rientra in Fi senza peli sulla lingua, pronto a puntare il dito verso chi nel frattempo non c''e'' piu''. Quelli che, secondo il sindaco di Pietrasanta, Massimo Mallegni, vice coordinatore regionale forzista, "nel 2010 gli hanno sbarrato la strada alla nuova candidatura in Consiglio, facendoglielo sapere dalla rassegna stampa".

C''e'' rabbia nelle parole di Pollina, ma anche strategie per il futuro. Cosi'', guardando al referendum costituzionale di ottobre, la proposta passa da un primo caposaldo: "Le linea di Berlusconi e'' chiara. Dobbiamo costituire quanto prima un comitato del no". Per Pollina, infatti, la consultazione sulla riforma del Senato, "e'' uno spartiacque politico. Dobbiamo convincere le persone a recarsi alle urne e votare contro un riforma fatta male e aberrante". C''e'' poi un''altra logica da seguire, una Forza Italia "dovra'' includere, non escludere.

L''obiettivo, che possiamo raggiungere velocemente, e'' tornare ad essere il primo partito di centro-destra in Toscana, la guida". Per far questo pero'', "per una Forza Italia che io chiamo liberale, e'' necessario guardare anche a tutte quelle liste civiche piu'' prossime al nostro alveo, ma anche a quelle nate per contrastare Renzi".

"Saremmo felici se anche Lamioni contribuisse ad un progetto politico per un''alternanza di governo vera su Grosseto". Se pero'' le strade si separeranno "francamente restiamo sereni, perche'' siamo convinti della nostra proposta". Stefano Mugnai, coordinatore toscano di Forza Italia, minimizza: l''inedita ma possibile alleanza tra Gianni Lamioni, l''ex candidato alla presidenza regionale con Passione per la Toscana e il Pd non spaventa il forzista. I contatti tra le parti, come raccontato dalla ''Dire'' nei giorni scorsi, ci sono.

In particolar modo fa gola il progetto denominato "Quarto Polo", l''aggregazione di liste civiche che ha in testa Lamioni e che potrebbe diventare l''ago della bilancia in caso di ballottaggio. Per Mugnai la logica inclusiva e'' la strada maestra da seguire, Lamioni compreso, tuttavia e'' sicuro su un punto: l''operazione Antonfrancesco Vivarelli Colonna candidato sindaco del centro-destra, battezzata anche da Silvio Berlusconi, e'' la carta vincente. Tanto da rompere gli indugi e sbilanciarsi: "ve lo anticipo, diventera'' sindaco nel giugno prossimo".

Mugnai parla di "sensazioni estremamente positive", le stesse percepite ad Arezzo. Perche'' Vivarelli "non e'' il candidato scelto dai partiti. La sua candidatura e'' cresciuta autonomamente e in citta'' c''e'' stato un movimento popolare che ce lo ha chiesto". Si tratta quindi di un profilo "assolutamente civico, sostenuto dalla coalizione di centro-destra". E dalle liste civiche: quella legata al candidato, infatti, "sara'' probabilmente affiancata da una, barra due-tre, altre liste civiche".

Parlando degli avversari, Mugnai scarta e liquida l''ipotesi M5s: "A Grosseto ci sono, anche se non mi sembra godano di grossa visibilita''". Il vero terreno di scontro, resta il vecchio avversario, il Partito democratico, "che vedo pero''- sottolinea il coordinatore toscano di Fi- in grandissima difficolta''". Spaccato in citta'' "da "divisioni abbastanza marcate. Non credo che la celebrazione delle primarie riesca ad assorbirle tutte". C''e'' poi l''effetto Vivarelli, il cui profilo "intercettera'' parte di consenso in sacche che tradizionalmente non votano per la nostra coalizione". (Dig/ Dire)

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