Oltre 2000 firme raccolte in 10 giorni, una media di almeno 200 notifiche al giorno per la posta elettronica di Enrico Rossi, Anna Rita Bramerini, del presidente e del direttore dell'Autority idrica toscana, Emilio Bonifazi e Alessandro Mazzei. E così l'assessore regionale all'ambiente risponde convocando una conferenza stampa lunedì alle 13 per fare "Il punto sul cemento-amianto nelle reti idriche toscane".
Il Decreto Ministeriale del 14/05/1996 impone la sostituzione delle condotte in amianto e il monitoraggio sulla presenza delle fibre nell’acqua. L'indempienza è fonte di preoccupazione per i cittadini costretti a bere l'acqua che passa nei 225 km di tubi in amianto a Firenze, Prato, Pistoia e Medio Valdarno, la rete gestita da Publiacqua spa, e chissà quanti km ancora nel resto della regione.
Lunedì al termine della conferenza stampa una delegazione della Campagna "No Amianto Publiacqua" incontrerà in Piazza Duomo i giornalisti convocati in Regione. I promotori chiedono che vengano fatte analisi diffuse sulla rete idrica. Contestualmente serve un Piano per l'eliminazione in sicurezza dei tubi senza aumenti delle bollette.
Approfondimenti
Ancora oggi un milione e trecentomila persone che vivono, abitano, lavorano nella Piana sono costrette a bere acqua trasportata da condotte dove sono presenti fibre cancerogene del minerale killer che ha ucciso in tutto il mondo decine di migliaia di persone a causa del cancro al mesotelio, il tessuto che riveste come una sottile pellicola non solo la parete interna al torace - come ormai tutti sanno dopo il caso Eternit - ma anche quella dell'addome.