Ambulanti e Bancarelle in città: ma cosa pensano i fiorentini?

La 'deportazione dei banchi' continua, Palazzo Vecchio vuole più qualità e meno quantità, ma ai cittadini interessa veramente l'argomento?

Antonio
Antonio Lenoci
06 febbraio 2017 16:05
Ambulanti e Bancarelle in città: ma cosa pensano i fiorentini?

Firenze si ritrova davanti allo scontro tra amministratori ed ambulanti nella progettazione del futuro tessuto mercatale fiorentino.A lanciare la nuova filosofia è stato il sindaco Matteo Renzi che puntò il dito sulla rendita creata attorno all'affidamento a terzi delle bancarelle e sui souvenir di dubbio gusto o le magliette dei calciatori che avrebbero dovuto lasciare il posto ad oggetti di qualità da esporre all'interno di banchi più decorosi. L'assessore Giovanni Bettarini che oggi sottolinea la prossima 'liberazione' di piazza San Firenze scrive in sostanza un nuovo capitolo che segue quelli scritti dagli ex assessori alle attività produttive Dario Nardella e Sara Biagiotti impegnati nella ridistribuzione dei banchi in San Lorenzo.Uno degli ultimi casi registrati è piazza dei Ciompi con gli ambulanti a posto fisso trasferiti nelle tende di piazza Ghiberti ed in attesa ancora di conoscere il loro futuro luogo di lavoro.Ma sono veramente attività produttive per Firenze? Nei mesi scorsi a difendere gli ambulanti "traslocati" in prima linea il vice presidente del Consiglio regionale, Marco Stella. Quale il ritorno d'immagine per la città, quale l'appeal per i turisti e quali i benefici per la cittadinanza? Difficile da valutare, il tema sembra disinteressare i più ed in occasione dello spostamento delle bancarelle di San Lorenzo gli unici ad esporsi sono stati coloro che, striscioni appesi, hanno esultato per la liberazione di marciapiedi e facciate. Nelle passate puntate la discussione sembra essersi limitata ai solo interessati senza coinvolgere la cittadinanza che, invece, pare aver preso atto sui Social network soprattutto, che lo spostamento dei banchi di San Lorenzo ha creato posti auto davanti alla Basilica dei Medici, che la ristrutturata piazza del Mercato Centrale vive nell'anonimato accanto ad una recuperata pensilina che è poco più che una rastrelliera in ghisa pregiata e che piazza dei Ciompi è rimasta abbandonata.Oggi l'attenzione si sposta su piazza San Firenze, già via de' Librai orfana però del banco dei libri usati. "Piazza San Firenze è una piazza morta.

Il risultato di uno spot pubblicitario durato un giorno, che servì a Renzi per farsi immortalare in bicicletta sull'ennesimo giornale che preparava la sua ascesa nazionale. A quei pochi operatori mercatali che sono rimasti in piazza, fino ad oggi, andrebbe fatto un monumento, invece da Palazzo Vecchio gli danno lo sfratto" commenta Francesco Torselli, capogruppo di Fratelli d'Italia in consiglio comunale.

"Chiuso e abbandonato il tribunale - spiega Torselli - pedonalizzata inutilmente la piazza, adesso mandiamo via anche le ultime bancarelle rimaste, per cosa? La giunta Renzi viveva di spot pubblicitari sulla pellle dei fiorentini, questa giunta invece non ha nemmeno quelle poche idee, è il nulla assoluto che sa solo ostacolare chi prova a campare del proprio lavoro. Anziché riqualificare la piazza - conclude il capogruppo di Fratelli d'Italia - sicuramente obbligando le bancarelle a migliorare la qualità della merce venduta, creando un polo aggregativo attorno all'ex-tribunale, vivo e frequentato dai turisti, si crea il vuoto, lo spazio ideale per il degrado e l'illegalità a due passi da Piazza Signoria. Del resto, proprio questa piazza è stata per mesi, il ritrovo per le partenze di tutti gli 'alcol tour' organizzati abusivamente per le vie del centro di Firenze".

Sabato scorso il sit-in per tutelare i mercati storici. "Mercati che dovrebbero essere tutelati e valorizzati, invece, già da quando Matteo Renzi era Sindaco, si è cercato di imbruttirli e lasciarli morire. Perché?” ha chiesto nelle scorse ore la consigliera comunale del MoVimento 5 Stelle Arianna Xekalos."Il Comune chiede loro di pagare la Cosap più alta d’Italia e intanto li sposta in luoghi commercialmente morti, dimostrando mancanza di serietà per i problemi delle piccole e medie imprese italiane. Inutile che Nardella parli di artigianato e commercio, servono azioni concrete e nel bilancio 2017 approvato lunedì non ci sono investimenti a favore delle piccole e medie imprese, del commercio né dell’artigianato. Questa è la verità, tutto il resto sono chiacchiere” ha detto Xekalos.

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