Allo Studio Rosai :”Pinocchio, luoghi e sopralluoghi”

Fabrizio Gori espone i disegni dedicati al personaggio di Collodi. Tra Sesto e Peretola i luoghi e i personaggi reali che hanno ispirato la storia del più affascinante “romanzo di formazione” della letteratura.

Alessandro
Alessandro Lazzeri
27 marzo 2018 10:34
Allo Studio Rosai :”Pinocchio, luoghi e sopralluoghi”

Nell'ambito del progetto “Pinocchio nell'epoca della sua riproducibilità tecnica” Fabrizio Gori espone gli “originali” di un suo lavoro risalente alla metà degli anni ’90 dal titolo Pinocchio: luoghi e sopralluoghi.

L'artista presenta una serie di disegni ispirati ai luoghi che Carlo Lorenzini frequentava e conosceva durante la composizione della sua opera. Pinocchio ,capolavoro della letteratura per l'infanzia e non, che potrebbe essere un classico romanzo di formazione, ha avuto nel tempo un'infinità d’interpretazioni. Letture esoteriche, analisi marxiste , visioni religiose e letture psicanalitiche.Fabrizio Gori sembra astenersi da questo infinito dibattito e sposta, piuttosto, la sua attenzione alla ricerca dei luoghi reali, dove si compie la vicenda del famoso burattino.

Il luogo favoloso dove si svolge la storia è ,infatti, la piana tra Sesto e Peretola, dove Gori ci conduce per individuare i possibili spunti “dal vero” che Lorenzini trasse da questi luoghi , sottolineando anche i probabili modelli per i personaggi del libro. La mostra è un progetto per un'edizione d'autore di Pinocchio, dopo che Fabrizio Gori aveva prodotto, nel 1991, il “Pinocchio triangolare”, disegnato da Lapo Binazzi e illustrato oltre che da Gori, da Berti, Malenotti, Favi e Pini.

Un’opera straordinaria e originale che è esposta anche al Moma di New York. Pinocchio ha ispirato generazioni di artisti e scrittori. Anche Fabrizio Gori ha subito questa fascinazione. Nella mostra presentata allo Studio Rosai l'artista ci ha narrato l'evoluzione del suo lavoro, le sequenze di una sorta di docu-film in bilico tra realtà e fantasia, restituendoci con un preciso segno a spirale, il senso della favola infinita di un bambino della campagna fiorentina di fine Ottocento. La mostra, visitabile sino al 22 aprile allo studio Rosai(via Toscanella 18) è parte di un progetto complessivo, Pinocchio nell’era della sua riproducibilità tecnica, che prevede altre mostre e una serie di manifestazioni e proiezioni di rarità. 

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