Alienazioni Invimit: Il Comune da il via libera alla vendita di 47 immobili

Amato (AL): “Salvo, per ora, gli appartamenti di Via dei Pepi, su cui grava un ricorso al TAR”. Collesei e Rossi (Articolo 1-Mdp): “Abbiamo chiesto ed ottenuto che le risorse fossero destinate in gran parte all'edilizia sociale e all'Erp”. Imu su immobili occupati: approvato l'emendamento di Forza Italia per abbassare l'aliquota allo 0,46% anche per proprietà non abitative. Gruppo PD: “Nessun aumento di tariffe”. Grassi, Trombi e Verdi: "Forza Italia propone, Pd e MdP eseguono"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 dicembre 2017 19:09
Alienazioni Invimit: Il Comune da il via libera alla vendita di 47 immobili

Approvata in Consiglio Comunale la delibera dell’assessore al patrimonio non abitativo Federico Gianassi che prevede la vendita di 61 immobili di proprietà comunale al fondo immobiliare Sviluppo Italia Comparto 8 gestito da Invimit Sgr Spa, una società pubblica del Ministero dell’Economia e delle Finanze. La maggioranza di questi, circa una quarantina, sono fuori dal centro storico e oltre una quarantina (su 61) sono inutilizzati. Si tratta di immobili che il Consiglio Comunale aveva dichiarato alienabili (alcuni già dal 2000), ma che sono rimasti di proprietà comunale dopo che sono state tentate ben 41 procedure di vendita tutte andate deserte.

“Con questa operazione si riesce a realizzare un obiettivo prefissato per molti anni dal Consiglio Comunale attraverso un’unica procedura” ha spiegato l’assessore Gianassi, per un valore totale di 13 milioni e mezzo di euro. I 13,5 milioni di euro sono così divisi: il 30% subito (circa 4 milioni di euro), il 70% come quote del fondo di Invimit. “Abbiamo però introdotto un elemento di differenza rispetto alla proposta originaria dei mesi scorsi – ha aggiunto Gianassi – abbiamo diviso i 61 immobili in due gruppi: 47 immobili vengono conferiti immediatamente e il 30%, che vale circa 3,4 milioni, viene pagato entro la fine dell’anno da Invimit.

I 14 immobili di via de’ Pepi saranno invece conferiti successivamente alla sentenza del Tar, se darà ragione all’Amministrazione comunale”. C’è infatti un ricorso pendente al Tribunale Amministrativo Regionale relativo al ricorso presentato da un cittadino su un immobile sito in via de’ Pepi. Secondo l’Amministrazione comunale non si tratta di immobili Erp ma per correttezza, visto che c’è un contenzioso in corso, Palazzo Vecchio aspetterà la sentenza del Tar prima di procedere al conferimento alla Invimit. E’ stato valutato che i 61 immobili non hanno le caratteristiche per essere utilizzati dal Comune come Erp, né tanto meno per usi diretti, e quindi l’alienazione è la scelta conseguente.

Questo consente anche all’Amministrazione di non gravare il bilancio con spese per interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria su beni non in uso. “Grazie a questa operazione – ha concluso Gianassi - l’Amministrazione Comunale elimina i costi e ottiene subito delle risorse da immobili che fino ad ora non è riuscita a vendere, risorse che saranno investite anche per edilizia sociale ed edilizia residenziale pubblica. Fra l’altro questa delibera si inserisce in un piano più ampio: un mese fa abbiamo approvato una delibera della giunta comunale per l’acquisto di immobili per risolvere situazioni critiche derivanti dall’emergenza abitativa e dagli sfratti”. L’Amministrazione ha inserito inoltre una clausola che garantisce il diritto di prelazione da parte di attuali inquilini “regolari”.

Questo è l'intervento di Miriam Amato, consigliera di Alternativa Libera, sulla vendita di immobili inseriti nel Piano delle Alienazioni a INVIMIT: “Una mole di alloggi venduta in blocco ad Invimit, con un ribasso del 13%, per un totale di 13.500.000,00 euro, di cui vedremo solo 3.400.000,00 subito, mentre il resto finirà in un fondo che, in caso di plusvalenze, ripartirà gli utili, altrimenti rimarranno nel fondo e solo fra 20 anni si ripartiranno gli utili: al Comune spetterà solo il 3% di quello che sarà il valore del fondo stesso, quindi 9.000.000,00 dal destino incerto. Così gli alloggi di via Beata Umiliana, che la Regione aveva valutato 2.500.000,00, ora vengono venduti a 900.000,00 euro, meno della metà, i cui fondi dovranno essere destinati agli alloggi Erp. Altri alloggi di via del Romito hanno i proventi destinati al sociale.

Peccato che, ad oggi, non c'è tracciabilità di quanto e per cosa verrà destinato al sociale da questa vendita. Ho presentato un ordine del giorno per fare chiarezza, ma è stato bocciato. Così come è stato bocciato l'ordine del giorno, con il quale chiedevo di non inserire nei futuri piani delle alienazioni gli alloggi che sono stati assegnati in passato come Erp, e di lasciarli per l'edilizia popolare. Il PD se ne lava le mani, presentando un odg con MDP, chiedendo di destinare soldi nel sociale e nell'ERP, evidentemente non si sono accorti che lo devono fare per vincoli propri agli immobili stessi, almeno per i due casi citati. Inoltre si è parlato in aula di alloggi in pessimo stato, cosa non confermata dalle schede tecniche.

Infatti, per esempio, risultano in stato ordinario gli alloggi in via della Carraia (4), via dello Sprone (1), via di Soffiano (1), via Toselli (1), via Bolognese (3), via Gemignani (2), via Bandinelli (1), via Beata Umiliana (12), via Bolognese (2) , via San Agostino (1). Mentre altri non sono stati neanche visionati, ma sulle schede tecniche c'è scritto che lo stato di manutenzione si presume mediocre. Inoltre molti di questi alloggi erano stati assegnati come alloggi ERP.

Due sono le cose: o si assegnano alloggi non a norma. Oppure lo stato non era così fatiscente. Insomma, ancora il patrimonio dei fiorentini alla mercé del mercato immobiliare. D'altronde il Sindaco si è sempre dimostrato un abile promoter”.

“Già in fase di aggiornamento al DUP come gruppo consiliare Art. 1- Mdp avevamo chiesto con un ordine del giorno approvato dal Consiglio che una parte congrua dei proventi dalla vendita degli appartamenti a Invimit fosse destinato all'edilizia sociale. Se infatti con le alienazioni è possibile finanziare opere pubbliche, la vera priorità in questo momento – dichiarano Stefania Collesei e Alessio Rossi – è l'emergenza abitativa, come dimostrano le nuove 500 domande per le case popolari pervenute negli ultimi mesi, a testimoniare che dalla crisi non si è ancora usciti.

E una particolare attenzione va posta all'abitare nel centro storico, che si va spopolando a vantaggio delle crescenti locazioni turistiche. Destinare buona parte delle risorse all'emergenza abitativa era la condizione determinante per l'approvazione della delibera. Una delibera ben diversa da quella originaria: infatti su 61 appartamenti, i 14 di Via dei Pepi sono sospesi dalla vendita in attesa del Tar. Appartamenti che, in ogni caso, avevano assolto alla funzione di edilizia residenziale pubblica.I 12 appartamenti di via Beata Umiliana sono riconosciuti come Erp e sono vincolati alla ridestinazione delle risorse all'Erp.

Anche i 6 appartamenti di via del Romito sono destinate al sociale. Infine, su 5 appartamenti, sarà possibile esercitare il diritto di prelazione a chi già vi abita. Ma ciononostante un'altra parte delle risorse dovrà essere destinato all'edilizia sociale, non soli Erp, ma anche alloggi di transizione, housing sociale o altre formule in grado di dare risposte all'abitare a Firenze per fasce di popolazione che non sono solo più soltanto quelle più povere ma anche che cadono in difficoltà al primo accidente come la perdita del lavoro.

Queste risorse dovranno affiancare quelle già presenti nel bilancio 2018. Come Art.1-Mdp – aggiungono Collesei e Rossi – abbiamo chiesto ed ottenuto che il nostro ordine del giorni fosse recepito in delibera: non più un indirizzo ma una decisione. Con queste premesse è stato possibile per il nostro gruppo esprimere il voto favorevole alla delibera che consente così immediatamente di utilizzare risorse per gli investimenti pubblici e contribuisce a intervenire sul problema abitativo”.

Entra in delibera, dopo il voto oggi in consiglio, l'emendamento presentato da Forza Italia per abbassare al minimo (0,46%) l'aliquota IMU non solo per abitazioni occupate abusivamente, ma anche per proprietà non abitative. Nel merito, riguardo alle occupazioni abusive, l'emendamento prevede di "diminuire l'aliquota IMU prevista per le unità immobiliari appartenenti alle categorie catastali A/10, B e C, in relazione alle quali sussista uno stato di occupazione abusiva attestato da apposita denuncia alle competenti autorità e fino al provvedimento di avvenuta restituzione dell'immobile modificandola da 0,76% a 0,46%". In queste categorie catastali rientrano uffici e studi privati, case di cura e collegi, scuole e magazzini, negozi e laboratori e altro ancora. Restano fuori, dal provvedimento comunale, solo gli edifici in categoria D, in quanto di pertinenza unicamente dello Stato.

"Quella di oggi è una grande vittoria di Forza Italia – ha commentato il capogruppo azzurro Jacopo Cellai– il centrodestra a Firenze è pronto per governare. Quando saremo di nuovo al governo del Paese, estenderemo con una legge apposita le agevolazioni anche per gli edifici in categoria D. Chiunque si veda sottratto un bene per un'occupazione abusiva deve, quantomeno, essere aiutato dall'amministrazione per alleviare il danno subito".

“Abbiamo approvato, in Consiglio comunale, modifiche importanti che portano agevolazioni su IMU, Cosap e Tari – sottolineano i consiglieri del gruppo PD con il presidente della Commissione Affari Generali, Organizzazione, Bilancio e Tributi Luca Milani – e che puntano molto sui bisogni dei fiorentini. Sono atti importanti e propedeutici per l'approvazione delle delibere per il bilancio di previsione 2018 del Comune di Firenze. Per quanto riguarda la delibera sulle aliquote IMU, per l'anno 2018, sono state mantenute tutte le attuali agevolazioni per i prossimi tre anni con l'aggiunta delle agevolazioni per gli immobili non abitativi occupati abusivamente, con imposta ridotta allo 0,46%.

Sulla Cosap, l'imposta per l'occupazione del suolo pubblico, sono stati confermati i canoni dello scorso anno ma sono state aggiunte le riduzioni Cosap per quegli esercenti che espongono le locandine dei quotidiani, per incentivare e dare aiuto alla carta stampata: 30% nel 2018, 70% nel 2019, per arrivare a zero. E' stata, inoltre, decisa l'esenzione dal pagamento per gli artisti di strada che si esibiscono fuori dal Centro Unesco e per gli esercenti che si impegnano ad installare una nuova fattispecie di tavolini all'aperto con un impatto visivo e di occupazione più consono al nostro patrimonio architettonico.

Queste facilitazioni si aggiungono alla riduzione della Cosap per le edicole che era stata già deliberata. Sono stati esclusi, completamente, dai canoni i patti di collaborazione tra cittadini ed amministrazione per eventi ed attività. Infine, sulla Tari, la raccolta dei rifiuti – concludono i consiglieri del Partito Democratico – vengono mantenute le tariffe dello scorso anno”.

Queste le dichiarazioni dei consiglieri del gruppo Firenze riparte a sinistra Tommaso Grassi e Giacomo Trombi e della consigliera Donella Verdi: "Dopo aver agevolato, lo scorso anno, qualunque proprietario di immobili abitativi occupati, indipendentemente dal valore del patrimonio complessivo e dalle dimensioni degli appartamenti, la maggioranza al completo, compreso MdP, ha presentato stamane l'emendamento per applicare la recente mozione presentata da Forza Italia che chiede di estendere la medesima agevolazione a qualsiasi immobile senza destinazione abitativa, anche commerciale, che sia occupato.

Già ritenevamo la misura sull’abitativo estremamente ingiusta, non focalizzandosi sulle realtà deboli, ma trattando tutti, piccoli proprietari e grandi patrimoni, allo stesso modo. Quest’anno cade la maschera: siamo al paradosso di voler garantire chi si può permettere di tenere sfitti immobili dismessi in attesa di tempi migliori e non si tratta di appartamenti ma di fondi commerciali o ad altra destinazione. Basterà infatti che un immobile commerciale o dismesso risulti occupato, e il Comune si troverà a perdere notevoli quantità di introiti a favore delle grandi proprietà, che si vedranno ridurre, de facto, il costo delle proprie speculazioni." "Troviamo che la prima, vera ingiustizia relativa alle occupazioni sia l’incapacità dello Stato (e del Comune) di rispondere alle esigenze abitative delle fasce più deboli.

Se la risposta e l’assunzione di responsabilità da parte del Comune si traduce nel pagare il disturbo di tutti coloro che si vedono occupare un immobile, senza praticare alcuna distinzione fra grandi possidenti e piccoli proprietari, fra chi sta speculando e chi invece resta incastrato, allora siamo al limite del surreale. Saranno secondo le stime del Comune circa 12 mila euro che il Comune perderà: pochi o molti saranno tolti a servizi alla cittadinanza." "Se non ci sorprende affatto vedere il M5S votare ieri una proposta di Forza Italia e oggi votare l'emendamento della maggioranza - confermando ancora una volta la vicinanza del movimento con le destre, specie in temi legati ai diritti ed agli immigrati - colpisce e sorprende invece la posizione favorevole di MdP, incapace di dire di no alla propria maggioranza e ormai intrappolato nella propria sindrome di Stoccolma.

Non contenti di aver votato la mozione della destra, oggi votano anche l'emendamento del Pd. Magari diranno che l’hanno votata perché era nel programma di mandato. Di Forza Italia ieri, e del loro oggi".

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