Agriturismo, eccellenza toscana: un settore trainante per l’economia regionale

Dal 2010 al 2013 più 9,6 % di aziende agrituristiche e più 17 % di posti letto, più 15 % gli arrivi e più 12 % i pernottamenti, nonostante i venti di crisi e una burocrazia asfissiante

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 novembre 2014 23:12
Agriturismo, eccellenza toscana: un settore trainante per l’economia regionale

Il settore agrituristico toscano si presenta come eccellenza nel tessuto economico regionale. Con il segno più davanti a molte cifre dimostra di godere di buona salute, nonostante i venti di crisi e una burocrazia asfissiante che costa soldi e tempo.

Se ne è parlato al convegno “Agriturismo, eccellenza toscana: passato, presente e futuro”, ospitato presso la Fattoria di Maiano a Fiesole (Firenze). A cura di Agriturist Toscana che quest’anno celebra i 50 anni di vita.

Un incontro in cui sono state approfondite alcune fondamentali tematiche che riguardano il turismo in campagna che si pone ormai come uno dei settori trainanti dell’economia toscana e italiana. Un momento di riflessione per fare il punto della situazione, ma anche per individuare idee, progetti e spunti per lo sviluppo del settore agrituristico, tra dati, cose fatte, cose da fare, aspettative, problematiche e uno sguardo al futuro, compresa l’Expo 2015 che è ormai prossima.

Approfondimenti

Dal 2010 al 2013 c’è stato un incremento delle aziende agrituristiche del 9,6 %, mentre i posti letto sono aumentati del 17,1 %. Gli arrivi del 15 % e i pernottamenti del 12. Oltre 665.000 (solo nel 2013) sono stati gli arrivi negli agriturismi. La Toscana, subito dopo il Trentino, rappresenta il 24 % della fetta italiana riferita all’attività agrituristica. Sono solo alcuni dei dati snocciolati durante l’incontro, tra l’altro assai gremito, che ha visto presenze d’eccezione al tavolo dei relatori, coordinato dal giornalista Maurizio Bologni.

L’apertura dei lavori è spettata a Laura Cresti, Presidente Agriturist Toscana. «È un momento difficile – spiega - per il paese e la gente taglia le vacanze, ma l’agriturismo resta sempre un buon motivo per prendersi una pausa dal lavoro. La nostra è una filosofia di vacanza, dove le persone vogliono il contatto con la gente della fattoria, con i luoghi e con i cibi. Ho incontrato Agriturist nel ’92 e con l’associazione ho imparato a fare agriturismo. Adesso abbiamo un nuovo sito internet regionale dove ci sono tutte le strutture in cui si possono vivere certe emozioni. Ci tengo a sottolinearlo, la parola “agriturismo” nasce da Agriturist e cerchiamo sempre di essere ascoltati dalle istituzioni».

Presente, infatti, Gianni Salvadori, Assessore all'Agricoltura della Regione Toscana che ha parlato di “Passato, presente e futuro della normativa agrituristica nella Regione Toscana”, descrivendo cosa l’istituzione fa per mantenere e rassicurare all’agriturismo toscano l’attuale eccellenza. «L’agriturismo toscano – ha sottolineato - ha recuperato una propria autorevolezza ad essere presente nello sviluppo del tessuto toscano, sotto l’aspetto economico, sociale e civile». Nel suo ampio ed esauriente intervento, l’Assessore Salvadori ha toccato più temi.

Non ultimo quello del PIT (Piano di Indirizzo Territoriale) affermando che «non si può dire agli agricoltori cosa si deve coltivare nella propria terra». La Regione, ha spiegato Salvadori, dopo aver incontrato le associazioni di categoria, ha regolarizzato e messo in evidenza l’attività didattica che si fa nelle fattorie, nel pieno rispetto delle leggi e di chi lo fa e non è agricoltore. Ha toccato la questione piscine, per la quale si augura uno sbocco positivo, chiedendo al mondo agricolo di sostenere le iniziative legislative in favore della risoluzione delle questioni.

Non ha tralasciato il nodo ristorazione sostenendo: «la legge è chiara, ma la realtà no. Con buon senso si deve affrontare la questione, altrimenti non se ne esce».

Gli interventi sono proseguiti con un’ampia panoramica sui numeri dell’agriturismo toscano a firma di Alberto Peruzzini, dirigente del Settore Turismo di Toscana Promozione che è intervenuto su “La promozione dell'agriturismo: stato dell'arte e progettualità”. «La toscana – ha detto - è un brand con una reputazione molto forte a livello internazionale e si dovrà dialogare bene con i mercati consolidati (Stati Uniti ad esempio) e con quelli emergenti, come la Corea». «Si guarda con fiducia all’Expo – sottolinea – in quanto chi visiterà l’esposizione mondiale troverà la Toscana con un pacchetto già pronto, dove non ci saranno solo grandi attrazioni come Firenze e Roma, ma anche i piccoli centri turistici, vedendo quindi la Toscana come un tessuto diffuso. Si dovrà sorprendere il pubblico con iniziative e proposte nuove rispetto a quello che si conosce già».

Gli interventi sono proseguiti con Cosimo Melacca, Presidente nazionale Agriturist che ha sottolineato quanto l’agriturismo sia una vetrina dell’agricoltura nel mondo, quindi da sostenere, soprattutto da parte delle istituzioni. «La burocrazia – lamenta – ci sta mettendo a terra e non ne possiamo più. La politica ci mette la faccia, ma gli imprenditori agricoli ci mettono i soldi. O si fa uno scatto di velocità, altrimenti presto salta tutto». La semplificazione è alla base di una rivoluzione ormai attesa da anni.

La conclusione dei lavori è toccata al padrone di casa, ovvero al Conte Francesco Miari Fulcis, Presidente Confagricoltura Toscana che non ha mancato di mettere il dito nella piaga. «Basta con adempimenti e burocrazia – ha sottolineato. Non si hanno più soldi e tempo per la promozione delle nostre aziende». In riferimento al Pit sostiene che non è disponibile a fare il giardiniere del proprio territorio che tutti i giorni vediamo in giro per il mondo. Ha posto la questione con una domanda: «Se quando Ricasoli ha cambiato l’assetto delle vigne in Toscana, o quando sono partiti gli agriturismi, ci fossero stati i regolamenti e le leggi di adesso (vedi Pit) si sarebbe arrivati a quello che si ha oggi?». «Agriturist – ha aggiunto – è una pietra miliare nell’attività agricola. I prodotti non servono per sfamare, ma per ricordare certi luoghi o rallegrare la vita e la polifunzionalità delle fattorie passa proprio dall’attività agrituristica».

L’evento si è concluso con la consegna di una targa al merito a Roberto Guicciardini Corsi Salviati, uno dei padri fondatori di Agriturist.

Come nasce Agriturist - Velluti Zati ed altri agricoltori Toscani già nel 1964 si resero conto delle difficoltà che questa attività, allora agli arbori,stava cominciando a mostrare e della necessità di creare una associazione che unisse i vari operatori nell’ intento di condividere le problematiche e riuscire a superarle. Nacque allora la prima forma embrionale di associazionismo tra strutture ricettive in campagna. La parola Agriturismo deriva da Agriturist e la Toscana vanta il primato di essere la prima forma associativa organizzata nel settore.

Agriturist ha avuto la sua legittimazione nel 1965 come l'Associazione Nazionale per l'Agriturismo, l'Ambiente e il Territorio e nel 1987 è divenuta associazione ambientalista riconosciuta a livello ministeriale. La mission invariata da allora è quella di promuovere e tutelare l'agriturismo, i prodotti nazionali dell'enogastronomia regionale, l'ambiente, il paesaggio, la cultura rurale.

«Attualmente Agriturist associa circa 2.000 aziende agricole a livello nazionale (400 in Toscana) che svolgono attività agrituristica - aggiunge Fabiola Materozzi, responsabile coordinamento regionale, assistendole sotto il profilo normativo, organizzativo e promozionale. Un sistema informativo "on-line" fornisce notizie ed aggiornamenti sui principali aspetti della gestione agrituristica. Insieme a Confagricoltura, di cui è partner privilegiato. Mentre la crisi continua gli operatori agrituristici Agriturist Toscana continuano ad investire per mantenere le l'attività in essere e molto anche con nuovi strumenti di promozione e comunicazione in vista di Expo 2015».

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