​Aggressione: i taxi si fermano per ricordare collega in coma

L'iniziativa a Firenze per ricordare la grave aggressione di sei mesi fa ai danni di un tassista

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 gennaio 2018 13:04
​Aggressione: i taxi si fermano per ricordare collega in coma

Da sei mesi un tassista è in coma. Il 12 luglio 2017 è stato aggredito in piazza Beccaria, mentre era in servizio. Tornato a casa si è sentito male e da allora non si è più ripreso. Venerdì 12 gennaio, a 180 giorni dal tragico giorno, i tassisti fiorentini si asterranno dal servizio per 10 minuti. Un modo per confermare la vicinanza a Gino e alla sua famiglia e per "sensibilizzare l'opinione pubblica rispetto a una categoria, quella dei tassisti, che rischia giorno e notte la propria pelle, oggi più di ieri, visto il dilagante fenomeno delle aggressioni: nove quelle registrate da giugno a ottobre 2017 a Firenze e che portarono al corteo pacifico per la sicurezza del 12 ottobre scorso. Dopo quel corteo, ad oggi, nessun nuovo caso di aggressione. Venerdì, dunque, a partire dalle 13 e per 10 minuti, si fermeranno i taxi e i radiotaxi fiorentini".

“I recenti ed incresciosi fatti accaduti in città-afferma preoccupato Jacopo Alberti, Consigliere regionale della Lega-non devono essere minimizzati ed anzi è doveroso che le Istituzioni facciano pienamente e tempestivamente il proprio dovere affinchè i predetti episodi inqualificabili non si ripetano più.” “Nel centro storico fiorentino, poi-prosegue il Consigliere-è inoltre auspicabile, da parte della Polizia Municipale, un maggiore e continuo controllo del rispetto delle regole da parte di qualche locale notturno che, come ci segnalano diversi residenti ed albergatori della zona tra Via Ghibellina e Via Pandolfini, pare non si attengano scrupolosamente all’orario di chiusura previsto, favorendo così il crearsi di situazioni di potenziale pericolo da parte di avventori che nelle prime ore del mattino sono ancora ospitati in qualche struttura che, viceversa, ad una determinata ora dovrebbe ovviamente chiudere i battenti.” “Il tutto-rileva Alberti-favorisce alimenta anche il degrado delle zone interessate ed i malcapitati turisti che pernottano negli alberghi limitrofi a questi locali inadempienti, rischiano di passare la notte in bianco a causa del persistente fracasso che, come detto, si protrae pure fino ad oltre le 06.00 del mattino e non solo la notte di Capodanno, ma anche in serate non festive.” “Insomma-conclude Jacopo Alberti-è chiedere troppo un più attento monitoraggio da parte di chi dovere, alfine di scongiurare comportamenti non in linea con quanto disposto dalle normative comunali?”

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