Acque in Toscana: troppe criticità note per rischi imprevedibili

Il rapporto relativo alla stagione balneare 2015 e le valutazioni di Arpat

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 febbraio 2016 12:17
Acque in Toscana: troppe criticità note per rischi imprevedibili

Troppe le criticità ben note tra "difetti di progettazione, scarsa o cattiva manutenzione, assenza di fognature, commistione tra acque nere e bianche, allacciamenti abusivi" e così le conseguenze negative che vengono amplificate ogni volta che si verificano eventi piovosi, più o meno intensi e localizzati, portano Arpat ad accusare che la situazione "non può (più) essere considerata eccezionale né imprevedibile" invitando così gli enti affinché si "attivino per prevenire o limitare i rischi per la salute pubblica".

La stagione balneare 2015 è stata caratterizzata, come sempre, da un elevata qualità delle acque accompagnata da un consistente numero di casi di non conformità, pressoché stabile rispetto all’anno scorso: nel 2015 si sono avuti a 67 campioni, corrispondenti al 3.9% sul totale di quelli prelevati, di questi solo 23 (1,4%) rientrano fra programmati (routinari). I casi di concentrazioni microbiche particolarmente elevate (valori superiori al doppio dei limiti normativi: EC >1'000 MPN/100ml e/o EI >400 UFC/100ml1) sono stati meno numerosi del passato, solo il 24% dei superamenti contro ca. il 50% degli anni passati (52% nel 2013 e nel 2014 e 48% nel 2012).

Spiegano i tecnici di Arpat che "Gli episodi di inquinamento sono dovuti a varie criticità dei sistemi di collettamento e depurazione delle acque reflue che comportano l’arrivo a mare, tramite i corsi d’acqua (fossi, torrenti, ecc.) di carichi contaminanti: difetti di progettazione, scarsa o cattiva manutenzione, assenza di fognature, commistione tra acque nere e bianche, allacciamenti abusivi, ecc. Tutti questi fattori, in misura diversa, sono presenti lungo le nostre coste e le conseguenze negative vengono amplificate ogni volta che si verificano eventi piovosi, più o meno intensi e localizzati, come avvenuto, ad esempio, a fine agosto lungo il litorale livornese e di Grosseto.Dato che la combinazione di queste condizioni non può (più) essere considerata eccezionale né imprevedibile, come dimostrano le estati del 2014 e del 2015, occorre che tutti i soggetti (Comuni, gestori del servizio idrico, consorzi di bonifica, ecc.) si attivino per prevenire o limitare i rischi per la salute pubblica attraverso l’adozione di procedure condivise con la Regione ed ARPAT che in particolari condizioni di rischio comportino divieti di balneazioni preventivi".

Nel 2015 le fioriture di Ostreopsis ovata sono state concentrate nel solo litorale apuano e sono state molto più intense rispetto al recente passato: tutti i 4 punti di controllo di Marina di Massa hanno avuto valori molto elevati già all’inizio di luglio, con una concentrazione massima di O. ovata pari a 471’360 cell/L in OST-MS3. Ad agosto, in modo diversificato tra le zone del litorale apuano, si sono notati altri incrementi delle concentrazioni soprattutto tra la fine del mese e l’inizio di settembre (massimo di 139’120 cell/L in OST-MS2).Invece, sia lungo il litorale pisano che nel livornese non si sono verificati episodi di fioritura per tutta l’estate, con solo qualche leggero aumento di concentrazione in un punto di Marina di Pisa (OST-PI2) ad inizio settembre.

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