Acqua e detriti: rubinetti intasati e caldaie ferme

In pieno periodo di verifiche e controlli torniamo a rivolgere alcune domande. Publiacqua risponde al nostro appello

Antonio
Antonio Lenoci
15 febbraio 2016 11:11
Acqua e detriti: rubinetti intasati e caldaie ferme

Pare che tra le segnalazioni sui presunti guasti alla caldaia domestica persista quello relativo alla mancata accensione della stessa all'apertura del rubinetto. L'acqua esce, ma è fredda. Il fenomeno sarebbe più accentuato in questo periodo anche a causa delle verifiche in corso sulle caldaie sottoposte a manutenzione previo abbonamento con tecnici specializzati.Ci siamo già occupati di questa vicenda ma l'appello rivolto a Publiacqua ad ottobre è rimasto senza risposta. Risposta che arriva oggi però.Alcuni lettori che sono finiti sulle nostre pagine, sfogliando l'archivio o previa ricerca on line, hanno scritto in Redazione a nove@nove.firenze.it per avere più dettagli e capire come muoversi.

"Il tecnico della caldaia - ci scrive un lettore - non si occupa di filtraggio dell'acqua, mi ha invitato a sentire l'idraulico. L'idraulico mi ha detto che la durezza dell'acqua dipende dall'acquedotto ed un impianto per lo scioglimento del calcare oltre che costoso, dovrebbe essere deciso a livello condominiale".Altri lettori hanno notato una riduzione del flusso dell'acqua particolare cui non avevano mai badato, riscontrando la presenza di detriti nel filtro "Non sapevo neppure si svitasse" ha scritto qualcuno.Una lettrice ha ottenuto una risposta differente, però adesso ha un dubbio: "L'idraulico mi ha detto di sostituire i filtri standard, in plastica, con i buchini stretti con filtri di metallo a maglie larghe..

ma non rischio così di ritrovarmi la sabbia nell'acqua della pasta?!".Una risposta univoca non l'abbiamo, come scritto ci siamo limitati a rilanciare l'intuizione di un lettore che con il "Fai da te" ha provveduto ad una ricognizione dei propri rubinetti riscontrando la presenza di sabbia e detriti che ostruivano il flusso dell'acqua e dunque ne riducevano la potenza da qui la mancata accensione. Il lettore ha dunque pulito i filtri e li ha riposizionati.E' un metodo corretto? Con quale periodicità occorre effettuare l'operazione? Non lo sappiamo.

Invitiamo i nostri lettori a suggerirci soluzioni eventualmente adottate. Publiacqua è responsabile della conduttura sino alla strada, può darsi che il problema riguardi le tubature del singolo edificio, ciò non cancella la nostra domanda al fine di suggerire all'utenza un rimedio utile ed efficace da parte di chi, di acqua, se ne dovrebbe intendere.Publiacqua risponde con una nota al nostro appello: "Per quanto riguarda i residui che impedirebbero l'accensione delle caldaie, vogliamo sottolineare come già al contatore generale è presente un primo filtro che impedisce il passaggio a materiale grossolano che può smuoversi a causa di lavori o di cambi di pressione nelle tubazioni dell'acquedotto.

Il materiale che arriva ai riduttori di flusso dei rubinetti è quindi molto spesso derivato dagli impianti interni delle abitazioni. Una manutenzione è necessaria con cadenza regolare (tarata sulla quantità di materiale che vi si deposita) e, se di plastica, è sufficiente sciacquarli sotto l'acqua corrente".

Sulla durezza dell'acqua: "Con il termine durezza dell’acqua si intende il contenuto in sali di calcio e di magnesio, tra questi il più abbondante è il carbonato di calcio. Si esprime in gradi francesi °F: un grado equivale a 10 mg/l di carbonato di calcio (<10 °F dolce; 10-20 °F moderatamente dura; 20-30°F dura; >30°F molto dura). Per la durezza non esiste un limite di legge, ma un intervallo consigliato compreso fra 15 e 50°F a dimostrazione che tutte le persone sane e di qualunque età possono bere acque con tali valori di durezza.

Una durezza media o elevata potrà determinare solo variazioni nel gusto dell'acqua. La presenza di calcio, e quindi la durezza, è determinata dalle caratterristiche dell'acqua "grezza" da cui si approvvigiona ogni singolo acquedotto. L'acqua erogata rispetta tutti i parametri del decreto legge 31/2001 che riguarda le acque destinate al consumo umano.Se in caso di acqua particolarmente dura si registrano problemi alle caldaie, esistono in commercio dei piccoli addolcitori domestici che possono lavorare solo sull'acqua della caldaia stessa senza aver la necessità di addolcire, come invece avviene con un impianto condominiale, anche l'acqua del rubinetto" conclude il gestore idrico locale.

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