Acqua e Amianto, la paura dei bischeri

Firenze si interroga sul da farsi. Apro o non apro il rubinetto?

Antonio
Antonio Lenoci
26 ottobre 2014 09:05
Acqua e Amianto, la paura dei bischeri

Il laboratorio di PerUnAltracittà rende nota una relazione di Publiacqua sul sistema acquedottistico locale: 225 km di tubature sono in Amianto, così sono state realizzate oltre 40 anni fa e tali sono rimaste. Non è tutto: Publiacqua conferma perdite per un 35% lungo il percorso acquedottistico.Sul portale Publiacqua è possibile monitorare la qualità dell'acqua secondo la geolocalizzazione basta inserire il proprio indirizzo. Dal 30 giugno 2013 l'AEEG (Autorità per l'Energia Elettrica e del Gas) con delibera 586/2012, impone l'etichettatura dell'acqua del bacino idrico di cui fa parte la zona di interesse aggiornata con cadenza semestrale

Nasce però "il caso" ed Il Fatto Quotidiano racconta a tutta Italia che: "Per 225 chilometri l’acqua, che esce dai rubinetti dei cittadini, scorre nell’amianto. La società, citando l’Oms, sostiene che non costituisca un pericolo per la salute.

“L’Oms – commenta Publiacqua – ha confermato di non ravvisare la necessità di stabilire valori guida di riferimento per le acque destinate al consumo umano, in quanto non esiste consistente evidenza che le eventuali fibre ingerite siano dannose per la salute”. Ma i toscani lanciano un'occhiata terrorizzata al rubinetto.Perché la paura? Perché l'amianto è una fibra che si deposita nell'organismo e genera tumori all'apparato respiratorio (polmoni, laringe e pleura) ma anche a quello gastro-intestinale. L'amianto non si elimina con la bollitura, anzi, l'evaporazione contribuisce a disperdere le eventuali fibre.L'Emilia Romagna è stata interessata del problema prima della Toscana ed Arpa ha risposto così ai cittadini: "L’Organizzazione Mondiale della Sanità e tutti i più importanti organismi internazionali escludono la pericolosità che l’ingestione di fibre di amianto provochi rischi per la salute.

Non esistono in merito evidenze scientifiche né epidemiologiche. Fa eccezione la legge statunitense, che ha posto un limite di salvaguardia per la salute a 7 milioni di fibre per litro. Salvo casi eccezionali di rottura o di errata manutenzione, è presumibile che non vi sia amianto in quantità rilevante". Resta il dubbio: e in caso di perdite?Il Codacons non ci sta ed organizza una azione legale collettiva nella presentazione della stessa mostra un video: "Proiettato nell’agosto del 2012, il documentario che “ha vinto 10 festival”, ha suscitato l’interesse del pubblico soprattutto in relazione all’acquedotto di Bologna. Quanto agli esperti, sia il presidente dell’Associazione esposti amianto, Vito Totire, sia Luciano Mutti, oncologo di Vercelli, che Morando Soffritti, direttore scientifico dell’Istituto Ramazzini, concordano che la fibra di amianto ingerita è fortemente cancerogena"

Lunedì 27 ottobre il sindaco di Firenze, Dario Nardella, sarà chiamato da alcune interrogazioni e mozioni depositate con urgenza non solo da Sel, Rifondazione e Movimento 5 Stelle, ma anche dal Partito Democratico, a dare risposte chiare sulla gestione delle tubature che oggi sono di competenza del presidente Filippo Vannoni, ma fino all'altro ieri se ne è occupato Erasmo D'Angelis, già Sottosegretario alle Infrastrutture ed oggi al fianco di Renzi in Palazzo Chigi.

L'Italia bandisce l'amianto nel 1992, con la legge 257 vieta l'estrazione, l'importazione e qualsiasi utilizzo della sostanza definita "cancerogena". Capannoni, macchinari, nastri trasportatori, tubature domestiche sono tutti da smaltire secondo un rigido protocollo. Impiegati, operai, operatori delle alte temperature, tutti si rivolgono alla giustizia per ottenere un risarcimento per l'esposizione continuata all'amianto.

Durante i processi, spesso conclusi con la morte anticipata di almeno uno dei ricorrenti, si scopre inoltre che "i danni riguardano anche la sfera familiare poiché il lavaggio delle tute da lavoro comporta eguali rischi di esposizione". Ormai il danno è fatto.L'Italia degli anni '90, mangia sano e biologico, punta sulla filiera corta e si vota all'eccellenza. Spende di più? Sì, ma la salute prima di tutto. All'acquedotto non ci pensa nessuno.

Bischeri?Il corpo umano è composto principalmente di acqua. "Siamo fatti così" non ci ha insegnato proprio nulla.Il caffé del mattino, l'impasto del cornetto, l'acqua della pasta o della verdura, un sorso alla fontana, il thé a merenda, l'ingrediente fondamentale di una pizza, e la tisana 'curativa', fino alla pulizia dei denti. Noi e l'acqua.

Cambiare le tubature? Costerebbe oltre 200 milioni e così il presidente Publiacqua spiega ai consiglieri comunali di Firenze che "eventuali spese ricadrebbero in bolletta". E sarebbe un problema? Allora meglio l'Amianto? Publiacqua però non può decidere autonomamente - questa un'altra risposta che fa infuriare l'opposizione - occorre infatti che sia l'Autorità Idrica preposta ad imporre i lavori. E chi c'è nell'Autorità Idrica? Il Comune di Firenze.Ma la salute pubblica non prevede deroghe alla burocrazia?Sul sito di Publiacqua, intanto, durante le ultime ore non compare nessun avviso particolare, nessuna lettera aperta alla cittadinanza: un saluto, un abbraccio, una rassicurazione sostenuta ad esempio da pareri medici.Si legge invece: "L'acqua potabile è un'acqua destinata al consumo umano che può essere bevuta da tutti e per tutta la vita senza rischi per la salute".Per tutta la vita..

ovvero, finché morte non ci separi.

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