Matteo Renzi al forum internazionale sulla condizione delle donne

L’iniziativa fa parte dei Dialoghi politici della New York University di Firenze ed è stata organizzata insieme alla Vital Voices.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 novembre 2009 12:31
Matteo Renzi al forum internazionale sulla condizione delle donne

“Spero che a Firenze, città del Fiore, le speranze e i desideri delle donne del mondo possano fiorire”. E’ con questo augurio che il sindaco di Firenze Matteo Renzi ha dato il via al convegno “Progressi e imperativi: forum internazionale sulla condizione delle donne”, organizzato nel Salone dei Cinquecento ieri pomeriggio. L’iniziativa fa parte dei Dialoghi politici della New York University di Firenze ed è stata organizzata insieme alla Vital Voices, ente no profit che nacque nel 1995, in occasione della conferenza delle Nazioni Unite sulla donna che si svolse a Pechino.

Tema dell’appuntamento è stato proprio ricordare quel momento e valutare la condizione internazionale delle donne, il riconoscimento dei loro diritti, le disparità che ancora permangono dopo 15 anni. Tra i numerosi ospiti, moderati dalla famosa giornalista Tina Brown (ex redattrice di Tatler, Vanity Fair, The New Yorker e più recentemente fondatrice e redattrice di The Daily Beast), anche il premio Nobel Muhammad Yunus e la vicepresidente del Senato Emma Bonino. Renzi, citando tra le altre le battaglie di Benazir Bhutto e di Hillary Clinton, ha anche fatto riferimento a Firenze quale luogo sublime di arte e cultura.

“Eppure - ha spiegato - mi affascina ricordare Firenze non solo come città di uomini quali Dante, Michelangelo o Brunelleschi, ma anche di una donna, l’Elettrice palatina, quella Anna Maria Luisa dei Medici che, nel momento delicato di passaggio del potere ai Lorena, salvò per Firenze e per il futuro il grande patrimonio artistico della città”. “Per questo - ha concluso - mi piace pensare a Firenze come una città di donne, e mi auguro che qui tante donne possano far fiorire i propri desideri e le proprie speranze”.

(edl)

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