Ronde SSS a Marina di Massa: la condanna del Consiglio regionale

L’assemblea regionale, a maggioranza, approva una mozione presentata da Rc, PdCi, Sd, Verdi. Un appello “alla mobilitazione di tutti coloro che, memori della tragedia del passato, vogliono impedire nuove avventure reazionarie”.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 ottobre 2009 21:40
Ronde SSS a Marina di Massa: la condanna del Consiglio regionale

Il Consiglio regionale della Toscana chiede “che si chiami alla mobilitazione tutti coloro che, memori della tragedia del passato, vogliono impedire nuove avventure reazionarie” e chiede anche “un impegno chiaro e forte per contrastare la deriva reazionaria e fascistoide che, ormai da troppo tempo, inquina la vita del nostro paese”. La mozione è stata presentata da Paolo Marini (PdCi), Monica Sgherri (Rc), Bruna Giovannini (Sd), Marco Montamagni (Misto) e Mario Lupi (Verdi), in seguito ai gravi fatti del luglio scorso a Marina di Massa, che hanno costretto le forze dell’ordine ad intervenire per sedare una rissa.

Nel testo si afferma che tali episodi rappresentano “i primi frutti dell’irresponsabile politica governativa in materia di sicurezza” e ne “costituiscono un esempio emblematico, con un gruppo di persone che si siglano “SSS” e provocano la coscienza antifascista e democratica del territorio”. La mozione sottolinea, inoltre, che “la Polizia di Stato, che dovrebbe assicurare la legalità e l’ordine costituzionale democratico, è intervenuta paradossalmente contro gli antifascisti”. “Voterò contro questa mozione che presenta un testo assurdo e fuori luogo – ha dichiarato Marco Cellai (An-Pdl) - Non credo che nel Paese ci sia deriva reazionaria e fascistoide.

Si può fare a meno, francamente, di tutta questa demagogia e strumentalità". “Non è demagogia. L’antifascismo fa parte della nostra storia e della nostra identità” ha replicato Mario Lupi, capogruppo dei Verdi. “Anch’io voterò contro - ha affermato il capogruppo Udc Marco Carraresi - E’ un episodio tutto da chiarire. Siamo sempre stati contrari a sostituire le ronde alle forze di polizia, contro le quali la mozione usa un linguaggio pericoloso”. “Anche tra le forze dell’ordine ci sono comportamenti discutibili - ha commentato Luca Ciabatti (Rc) - Non dimentichiamo che il nostro paese ha conosciuto i fatti di Genova e della caserma Diaz”. “Sono favorevole alla mozione, anche se non mi riconosco nell’intervento di Ciabatti – ha detto Giancarlo Tei (Ps) – Le sue affermazioni sulle forze dell’ordine suonano come un attentato alla Repubblica.

Il punto centrale è che certi richiami simbolici sono pericolosi e veicolano un messaggio sbagliato”. Secondo Marcella Amadio (An-PdL) siamo di fronte ad documento “pretestuoso”, steso “da una sinistra ipocrita e fanatica”, ma anche “pericolosa”, quando accusa la polizia di stato di essere intervenuta contro gli antifascisti, che non “godono di immunità se fanno qualcosa di male”. “La mozione manca anche di onestà intellettuale – ha aggiunto - Evita accuratamente di spiegare che quella ‘S’ ripetuta tre volte nella sigla delle ronde massesi sta per ‘sicurezza’”. “Il richiamo non è casuale.

E’ una provocazione in una provincia medaglia d’oro al valore per la Resistenza – ha replicato Anna Annunziata (Pd) – Quelle ronde non autorizzate hanno subito suscitato preoccupazione. E infatti siamo giunti agli scontri”. “E’ una mozione chiara, rispetto ai fatti accaduti – ha dichiarato Bruna Giovannini (Sd) – Il richiamo all’Antifascismo è contenuto nella nostra Costituzione”. “Vale quello che nella mozione c’è scritto, non le interpretazioni di qualche collega, che non può comunque essere censurato per questo” ha aggiunto Eduardo Bruno (PdCi). “Problemi seri e reali devono essere discussi in maniera diversa – ha osservato Jacopo Ferri (Af-PdL) – La mozione non dà conto di come si sono svolti realmente i fatti.

Negli scontri, iniziati con una rissa in un bar, le ronde SSS non sono state coinvolte. Si fa appello ad una mobilitazione di cui non sentiamo alcun bisogno”. La consigliera Giuliana Baudone (An-Pdl), sottolineando la strumentalità della mozione, ha annunciato di non partecipare al voto. Voto favorevole, invece, per Gino Nunes (Pd). “La Toscana registra una presenza crescente di gruppi che si richiamano al fascismo ed alimentano tensioni – ha osservato – Sono preoccupato.

Anche nel passato il meccanismo si mise in moto così”. (dp)

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