Overcome: il parkour a Firenze

Anche Firenze ha la sua crew (gli Overcome) di parkour, la disciplina nata in Francia e nota sopratutto grazie ad internet, un approccio nuovo per superare gli ostacoli.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 agosto 2009 11:47
Overcome: il parkour a Firenze

Il Parkour e' una disciplina, non chiamatelo sport, non esiste la competizione ma la fondamentale ricerca del miglior modo per superare gli ostacoli, fisici ma anche mentali. Solo agli inizi degli anni ‘80 viene coniato il termine per definire una disciplina vera e propria basata non solo sulla forza fisica ma anche su una filosofia di vita metropolitana. I praticanti del Parkour sono chiamati "Traceurs", ovvero coloro che tracciano un percorso, che devono attraversare nel modo più efficiente possibile, cioè nel modo più sicuro, semplice e veloce.

Spesso, per far capire meglio cosa si intende, si ipotizza una situazione di fuga: tutto quello che può tornare utile per fuggire è parkour. A Firenze questa disciplina e' coltivata e promossa grazie ad un gruppo di ragazzi della periferia sud, che hanno deciso di cimentarsi nelle evoluzioni metropolitane famose sopratutto grazie ad internet. Si fanno chiamare con il nome di Overcome (in inglese "superare", direttamente dal verbo più comune da associare alla parola "ostacolo").

Per lo più studenti, Giulio, Leonardo e Gregorio, i fondatori, hanno identificato alcuni "spot" nell'area metropolitana di Firenze per potersi allenare, e da aprile del 2008 le sessioni sono quasi quotidiane sopratutto nel periodo estivo, grazie alle quali sono riusciti a mettere in pratica la filosofia dietro a questa disciplina. Potete trovarli per esempio in Piazza Alberti, al nuovo parcheggio, al Parterre o vicino a Piazza Leopoldo, sempre disponibili a spiegare a chi e' interessato cos'è e cosa occorre per cimentarsi con il Parkour.

Giulio, uno dei fondatori di Overcome ci spiega: "per praticarlo servono giusto un paio di scarpe da ginnastica, un abbigliamento sportivo tipo palestra, e un allenamento costante per potenziare il corpo. Ma e' fondamentale anche l'approccio mentale, bisogna essere pronti a confrontarsi con se stessi, con gli ostacoli della mente, le paure e i propri limiti". Le barriere architettoniche per questi ragazzi non esistono anzi diventano un vantaggio, uno spunto per studiare come sorpassarle nel modo migliore fino a creare un percorso: "Con il tempo sono nati diversi trick precisi con nomi specifici - continua Giulio - ma non si deve seguire uno schema preciso, anzi si deve cercare sempre qualcosa di nuovo, nel rispetto della sicurezza". Se volete avvicinarvi alla disciplina del Parkour i ragazzi d Overcome a Firenze sono sempre disponibili e potete trovarli online ai link riportati in fondo all'articolo. di Fabio Bernardini

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