Abbandonano rifiuti. Multati e costretti a ripulire dal Comune

Costerà caro a tre cittadini di Montespertoli aver abbandonato dei rifiuti su un terreno privato situato nel Comune di San Casciano: 200 euro circa, oltre alla rimozione, lo smaltimento dei rifiuti individuati e il ripristino dell’area.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
29 luglio 2009 20:18
Abbandonano rifiuti. Multati e costretti a ripulire dal Comune

Tre cittadini di Montespertoli multati per abbandono di rifiuti su un terreno privato situato nel Comune di San Casciano. Scatole e imballaggi contenenti rifiuti di vario genere quali documenti, barattoli vuoti di vernice, grucce appendiabiti e capi di abbigliamento sono i rifiuti che il corpo della polizia municipale di San Casciano, a seguito della segnalazione di un cittadino, ha rilevato abbandonati in un luogo distante rispetto ai cassonetti stradali preposti al conferimento. La località interessata dalla discarica è Casa dell’Angelo, lungo una strada che collega un podere privato a via Cassia per Siena.

I tre trasgressori, alla cui identità la polizia municipale è risalita attraverso alcuni documenti contenuti nelle scatole, non dovranno limitarsi a pagare una sanzione pari a 200 euro circa per l’infrazione commessa, ma dovranno rispondere anche ad una specifica ordinanza che il primo cittadino, Massimiliano Pescini, ha emesso in merito alla rimozione del deposito in questione e nei confronti dei responsabili del gesto e del proprietario del terreno, tenuto quest’ultimo per legge ad effettuare controlli sulla propria area e a denunciare l’abbandono dei rifiuti.

I trasgressori sono obbligati a procedere, entro e non oltre 20 giorni a partire dalla data di notifica dell’ordinanza, con la rimozione, lo smaltimento dei rifiuti individuati e il ripristino dell’area. Decorso tale termine sarà il Comune a procedere al recupero dell’area a spese degli autori dell’infrazione. Obiettivi analoghi ha un’altra ordinanza: quella che il sindaco ha emesso da alcune ore circa la limitazione sull’uso dell’acqua potabile. Ai cittadini che non la rispetteranno sarà applicata una sanzione che va da un minimo di 25 ad un massimo di 500 euro, come da normativa.

L’atto ha effetto immediato e fino al 30 settembre ordina il divieto di usare acqua potabile del pubblico acquedotto per usi diversi da quelli domestici ed aziendali. In questo lasso di tempo, per evitare situazioni di disagio alle famiglie e allo scopo di tutelare la risorsa idrica secondo criteri di solidarietà, non sarà possibile innaffiare campi, orti, giardini, procedere al lavaggio di autoveicoli, da parte di attività di servizi e da cittadini privati, con esclusione degli impianti che attuino il recupero e riutilizzo le acque di lavaggio.

“Occorre pensare al bene comune - precisa il primo cittadino Massimiliano Pescini - ovvero dare a tutti la possibilità di approvvigionarsi in un momento, quello estivo, in cui i consumi possono aumentare e la risorsa scarseggiare. Anche quest’anno dunque un’ordinanza antispreco che mira a far rispettare le regole e a rilevare l’uso improprio dell’acqua potabile”.

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