Prato: sequestrati beni e valori per 20 milioni di euro al clan Terracciano

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 giugno 2009 13:52
Prato: sequestrati beni e valori per 20 milioni di euro al clan Terracciano

Roma, 10 giugno 2009- Beni per 20 milioni di euro, tra cui una sessantina di immobili, 100 conti correnti, attività imprenditoriali e numerose autovetture.
È questo il bilancio di una vasta operazione della Guardia di Finanza di Prato e Lucca, in collaborazione con le Squadre Mobili delle Questure di Firenze e di Prato e del Servizio centrale operativo (SCO), in corso dalle prime ore della mattina, con arresti e sequestri di patrimoni che costituivano il profitto delle infiltrazioni della camorra in Toscana.
Oltre che a Prato, Pistoia e Lucca, altre 5 province italiane (Milano, Genova, Perugia, Terni e Napoli) sono state interessate dalle indagini a carico di alcuni esponenti del clan camorristico Terracciano, per associazione a delinquere di stampo mafioso ed altri gravi reati tipici della criminalità organizzata, come l’usura.
Sono 26 le persone coinvolte.

Tra i reati contestati anche l'esercizio abusivo di giochi, scommesse e di attività finanziarie, gioco d'azzardo, sfruttamento della prostituzione ed estorsioni. Le misure sono state disposte dalla Direzione distrettuale di Firenze a conclusione di un'attività investigativa avviata nel 2003. Gli agenti delle Squadre Mobili delle Questure di Firenze e Prato, con gli uomini della Guardia di Finanza di Prato e Lucca, coordinati dal magistrato della Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze Pietro Suchan, stanno eseguendo dalle prime ore di questa mattina numerosi sequestri per un valore di oltre dodici milioni di euro per associazione a delinquere di stampo mafioso a carico di alcuni esponenti del clan camorristico Terracciano, attivo in Campania ed in Toscana.

Tra i beni sequestrati figurano appartamenti, una clinica dell'hinterland napoletano, trentasei conti correnti ed attività imprenditoriali. Sequestrate anche numerose autovetture di lusso per un valore complessivo di oltre cinquecentomila euro. I beni rappresentano il profitto delle infiltrazioni dell'associazione camorristica nel mondo dei locali notturni della Toscana, e delle forme di illegalità connesse poste in essere, tra cui estorsioni, prostituzione, usura, finanziamenti illegali, nonché gioco d'azzardo e scommesse.

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