Prato: Paul Badura-Skoda al Politeama martedì alle 21:00

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 dicembre 2008 23:41
Prato: Paul Badura-Skoda al Politeama martedì alle 21:00

Occasione imperdibile per ascoltare dal vivo uno dei più apprezzati pianisti del nostro tempo, interprete leggendario del repertorio classico e romantico. Ma da segnare in agenda per tutti gli appassionati anche il concerto conclusivo della Masterclass diretta dal maestro, il giorno successivo al Magnolfi Nuovo.
Un altro nome di importanza internazionale arricchisce quindi il cartellone degli eventi organizzati dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Prato nell’ambito del PratoFestival Natale 2008, per un doppio appuntamento con la grande musica internazionale.

Entrambi i concerti sia quello di Badura-Skoda al Politeama che quello il giorno successivo degli allievi giunti da tutto il mondo al Magnolfi Nuovo, sono ad ingresso gratuito e cominciano alle ore 21.
Nel corso della serata di martedì Badura-Skoda presenterà un affascinante programma con musiche di Bach, Haydn, Beethoven, Chopin e Schubert. Un appuntamento da non perdere quindi con una grande figura di spicco del concertismo mondiale. Badura-Skoda, talento precoce, durante la guerra ebbe modo di ascoltare grandi concertisti, quali il pianista Edwin Fischer e i direttori d'orchestra Hans Knappertsbusch e Wilhelm Furtwängler; le loro interpretazioni, notevoli artisticamente e pervase da una forza non comune, lo impressionarono profondamente e rafforzarono la sua intenzione di diventare un musicista.

Nel 1945 entrò nel conservatorio di Vienna e due anni dopo, nel 1947, la Gesellschaft der Musikfreunde gli conferì il primo premio in un concorso per giovani artisti austriaci, che consisteva in una borsa di studio con il pianista Edwin Fischer a Lucerna. L'incontro con il grande maestro e la successiva lunga amicizia furono fondamentali per l'evoluzione della sua personalità artistica e intellettuale. Dopo essere diventato assistente di Fischer, dopo la morte di questo ne continuò la tradizione didattica con corsi di perfezionamento a Vienna, Salisburgo, Edimburgo e al giorno d'oggi Badura-Skoda è uno dei più stimati insegnanti del panorama pianistico.

Come concertista, fu notato già nel 1949 da Furtwängler e Herbert von Karajan, che lo invitarono a suonare con loro e sancirono l'inizio di una lunga carriera di altissimo livello. Debuttò quindi al Festival di Salisburgo, ed a New York nel 1953. Oltre ai già citati, ha suonato con artisti quali Josef Krips, Karl Böhm, Hermann Scherchen, Artur Rodziński, Lorin Maazel, Georg Szell, Charles Mackerras, Georg Solti e il grande violinista David Oistrakh e ha tenuto concerti in tutto il mondo.

Con altri due importanti pianisti austriaci, Friedrich Gulda e Jörg Demus, costituì la cosiddetta troika viennese. Ha inciso più di 200 dischi, inclusi cicli completi delle sonate di Mozart, Beethoven e Schubert. Oltre ai classici viennesi, ha suonato a lungo Bach, senza dimenticare autori contemporanei, come lo svizzero Frank Martin, che fra le altre opere gli dedicò un concerto per pianoforte ed orchestra, eseguito in prima assoluta nel 1970. Tra i primi sostenitori dell'uso di strumenti originali, li ha utilizzati anche in disco, per esempio nell'integrale delle sonate di Mozart al fortepiano.

Studioso rigoroso ed autorevole, considera fondamentale il far rivivere lo spirito dell'opera così come fu creata dal compositore ed ha curato la revisione di centinaia di autografi e testi originali. Molto apprezzate le sue edizioni di Chopin per la casa Wiener Urtext. Nel 1990 condensò i risultati del suo quarantennale studio dell'opera di Johann Sebastian Bach nel poderoso volume Bach - Interpretation Die Klavierwerke J.S.Bach (edito in italiano nel 1998 con il titolo Interpretare Bach su strumenti a tastiera), testo fondamentale sull'argomento.

Nel 1957 aveva già dato alle stampe la prima edizione dell'altrettanto importante testo sull'interpretazione mozartiana, Mozart-Interpretation, scritto in collaborazione con la moglie Eva Badura-Skoda, edito per la prima volta in Italia nel 1980 col titolo L'interpretazione di Mozart al pianoforte.

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