Arte, Firenze: a Palazzo Pitti I Ritratti di Fattori

Redazione Nove da Firenze
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27 ottobre 2008 14:39
Arte, Firenze: a Palazzo Pitti <I>I Ritratti di Fattori</I>

Firenze– Oltre sessanta ritratti straordinari in mostra alla Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti sottraggono finalmente Giovanni Fattori (1825 – 1908) allo stereotipo dei soggetti militari e delle maremme contadine, e ne sottolineano la complessità della figura: non solo pittore di popolo in armi e nature incontaminate, di placidi buoi e cavalli al galoppo, ma anche meditato e quasi aristocratico osservatore della società del proprio tempo, oltre che abile comunicatore di se stesso. La mostra L’altra faccia dell’anima.

Ritratti di Giovanni Fattori (28 ottobre 2008 – 25 gennaio 2009, www.firenze2008.it) è dunque più di una magnifica scoperta. Si basa oltretutto su un nucleo di particolare eccellenza, di cui fanno parte alcune delle icone della ritrattistica di ogni tempo: La cugina Argia, I fidanzati, Ritratto della prima moglie, Testa di buttero, Il bersagliere, Signore in giardino e il celebre Autoritratto del 1894. Né manca lo scoop di tre inediti, due dei quali in mostra: recuperati in contesti collezionistici distanti, risultano però estremamente vicini per la loro storia.

Si tratta dei ritratti di alcuni membri della famiglia Pieruccetti: la piccola Emma, la madre Giulia Natali e il padre Arcangiolo. Commissionati direttamente da quest’ultimo intorno al 1868, furono conservati nell’abitazione di Livorno sino alla sua morte. Il trittico è ora documentato per la prima volta e ricomposto in modo da farne apprezzare l’omogeneità formale e iconografica. “La mostra”, spiega la soprintendente Cristina Acidini, “propone per tutto ciò un affresco ignorato, fascinoso e intrigante.

Consentirà al pubblico di conoscere, capire e interpretare la società toscana della seconda metà dell’Ottocento, ma anche di apprezzare nell’esatta misura l’alto valore tecnico-creativo di Fattori, quale figura centrale del rinnovamento della ritrattistica nell’arte moderna italiana. Agli studiosi si offre inoltre l’opportunità di approfondire e rileggere criticamente l’intera produzione dell’artista”. Il percorso espositivo è articolato in sette sezioni. Dalla fase accademica e dai postulati del suo primo insegnante fiorentino Giuseppe Bezzuoli, Fattori approda negli anni Sessanta al serrato e paritetico confronto con Giovanni Boldini, per arrivare, con la produzione degli anni Ottanta, agli albori del Novecento, quando al senso dei valori plastico-formali si aggiunge una spiccata soggettività interpretativa.

Si delinea così un iter artistico di grande umanità, oltre che una sorta di ideale testamento morale che non ha eguali nell’intera produzione macchiaiola, e non solo. Curata da due noti specialisti (Giovanni Matteucci e Carlo Sisi), l’esposizione rende omaggio a Fattori nel centenario della morte. La promuove il Ministero per i Beni e le Attività Culturali con la Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della Città di Firenze con la Galleria d’arte moderna, l’Istituto Matteucci di Viareggio e l’Ente Cassa di Risparmio di Firenze.

Il catalogo è pubblicato da Sillabe. Oltre alla soprintendente Acidini e ai curatori, alla conferenza stampa partecipano il presidente dell’Ente Cassa di Risparmio Edoardo Speranza e la direttrice della Galleria d’arte moderna Annamaria Giusti. L’appuntamento è il sesto della serie Un anno ad arte 2008 promossa dal Polo Museale Fiorentino con l’Ente Cassa di Risparmio e Firenze Musei. Un evento di rilievo nel panorama di iniziative dedicate al centenario dell’artista, in particolare il ciclo Firenze per Fattori ideato da Sisi e prodotto dall’Ente Cassa di Risparmio.

Ne fanno parte, come noto, anche la mostra I luoghi di Fattori all’Accademia di Belle Arti di Firenze (in corso fino al 23 novembre), la conferenza internazionale sul restauro dei dipinti dell’800 (13-14 novembre) e la rassegna I Macchiaioli e la fotografia al Museo Alinari (4 dicembre 2008–15 febbraio 2009).

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