65ª Settimana Musicale Senese: Die Zaubernacht (Notte Magica) di Kurt Weill

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 luglio 2008 14:05
65ª Settimana Musicale Senese: Die Zaubernacht (Notte Magica) di Kurt Weill

La 65ª Settimana Musicale Senese dell’Accademia Chigiana mette in scena al Teatro dei Rozzi di Siena sabato 12 luglio alle ore 21.15 (con replica domenica 13 luglio) una rarità di Kurt Weill (1900-1950) con il balletto-pantomima in un atto Die Zaubernacht (Notte magica). Primo lavoro per soprano e una piccola orchestra di nove strumenti di un Kurt Weill ventiduenne, Die Zaubernacht si avvale del libretto di Wladimir Boritsch, e si presenta come una sorta di fiaba nella tipica tradizione tedesca ma che fa da preludio ad alcune novità che Weill porterà sulla scena successivamente; Sul podio Celso Antunes dirige l’Ensemble Contrasts Köln con il soprano Ingrid Schmitthüsen; sul palco si avvicendano i due ballerini Marie-Laure Fiaux (La fanciulla) e Milan Taro Sladek (Il giovane) e i mimi della Compagnia Milan Sladek (fra cui Joachim Burger, Martin Kusenda, Nina Rühlmann), uno dei più famosi ensemble di mimo, per la regia dello stesso Milan Sladek.
Musicista affascinante e contraddittorio, Kurt Weill si caratterizza per una scrittura musicale che nella prima metà del XX secolo ha utilizzato musica di consumo, musical, operetta, cabaret, jazz e ritmi dando vita a composizioni a volte grottesche, a volte ironiche ma mai banali.

Con Die Zaubernacht, presentata a Siena nella versione preliminare dell’edizione critica, Weill esordisce nel 1922 sulle scene: l’operina è destinata al Theater am Kurfürsterdamm di Berlino, dove viene rappresentata il 18 novembre 1922. Tre anni dopo, Zaubernacht sarà la prima opera di Weill ad essere rappresentata in America, a New York, nel 1925, pur rimanendo inedita. Lo scenario del balletto, firmato dal coreografo Wladimir Boritsch, è andato perduto, così come partitura e parti d’orchestra originali: solo a grandi linee, attraverso le indicazioni presenti in uno spartito manoscritto per pianoforte e i resoconti della critica, è stato possibile ricostruire il soggetto di questa favola magica legato al mondo dell’infanzia (con i personaggi principali di Bambino, Bimba, Pantalone, Arlecchino, La donna, magistralmente interpretati dalla compagnia dei mimi di Sladek).

Weill dovette nutrire particolare affetto e considerazione per questo suo primo lavoro se, un anno dopo la creazione, con il materiale di Zaubernacht creò un Quodlibet (fantasia) per grande orchestra, che ha fornito - insieme ad alcuni passaggi del Quartetto in si bem. recuperati da Weill nella pantomima - molti suggerimenti alla “ricostruzione” strumentale compiuta da Meirion Bowen su commissione del Westdeutscher Rundfunk di Colonia. Eseguita il 1° giugno 2000, alla MusikTriennale della città tedesca, dall’Ensemble Contrasts diretto da Celso Antunes (e poi riproposta al Festival di Bregenz nel 2004), Bowen vi ha ripristinato varie pagine tagliate per la prima esecuzione (ma che Weill aveva suggerito di conservare), arricchito lo strumentale di un clarinetto, di un ottavino (in alternanza al flauto), di un’arpa e di una ricca gamma di percussioni.

La nuova versione che verrà presentata nel corso della Settima Musicale Senese, pur mantenendo l’ottavino, ha invece soppresso il clarinetto e l’arpa, alcuni strumenti (quelli del jazz-kit) fra le percussioni (arricchite però del timbro dello xilofono) e ripristinato il contrabbasso; e, in genere, ha orchestrato molto diversamente la “traccia”, ricorrendo, ad esempio, a frequenti interventi di un pianoforte-guida, che Bowen aveva utilizzato con minore larghezza. Nella partitura non mancano ritmi di danza (valzer, fox-trot, quasi una tarantella, can-can, gavotta, marcia) anche se lo spirito della canzone da cabaret non ha ancora conquistato appieno il giovane compositore.

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